Vent’anni contro ogni ventennio
Immagini di una festa “fragile” raccolte da Gianni Biondillo
(e da qualche altro indian* e amic* di Nazione Indiana)
Prima di tornare alle nostre faccende quotidiane voglio condividere alcune immagini dalla festa appena conclusa di Nazione Indiana.
Sono state dette molte cose, molto belle e molto interessanti. Peccato per chi non c’era :-). Verranno sicuramente sviluppate, scritte e mi auguro condivise anche qui sul nostro lit-blog (non ricordavo neppure più queste definizione, è riemersa come un reperto archeologico in questa due giorni di festa).
Fragilità degli ambienti urbani: l’evoluzione della città vista da scrittori e architetti
Stefano Casciani, Andrea Inglese, Davide Borsa e Gianni Biondillo
Io, già affranto, medito la fuga :-)
Davide Borsa, architetto e ricercatore, esplicita in una immagine il tema della gentrificazione.
Dall’ispirazione alla sostituzione: la scrittura letteraria di fronte all’IA
Nicola Ludwig, Giorgio Mascitelli, Emanuele Bottazzi, e, in collegamento, Silvia Pareschi e Giacomo Sartori.
A detta di Laura e Pietro (mia figlia e il suo fidanzato, che hanno curato i collegamenti on line, le luci, l’audio e verificato che nessuno fosse rimasto chiuso in bagno prima di chiudere) un panel di grandissimo interesse.
Compagni indiani, forza con l’attacchinaggio!
Ho il sospetto che questo cartello appeso all’ingresso di via Mosso – per l’appuntamento serale – ce lo siamo dimenticati lì. Tutti gli altri, distribuiti nel parco del Trotter come Pollicino, li dovremmo aver portati via.
A un certo punto, alle feste indiane, con i vecchi e nuovi amici di Nazione Indiana, ci si mette intorno al tavolo, muniti di bicchieri (per il momento) pieni.
Un pubblico davvero variegato e inclusivo si prepara ad assistere alle letture ed escandescenze indiane della serata.
Gianluca Codeghini & Andrea Inglese ce le hanno suonate & cantate per bene!
Giorgio Mascitelli & Gianni Biondillo: le note escandescenze indiane
Domenica mattina, 20 anni di NI.
Ne parlano Jan Reister, Antonio Moresco Helena Janeczek e in collegamento Francesco Forlani e Davide Orecchio.
Antonio si scusa per il ritardo. (aveva camminato con un gruppo tutta la notte e gli era passato di mente). Poi fa un intervento inteso che giustifica ogni ritardo.
Jan, dopo gli stimoli di Davide sulla conservazione del nostro enorme archivio, raccoglie la sfida e racconta come si potrebbe fare.
E per finire
inaspettatamente
dalla memoria di un vecchio cellulare di Francesco
Una foto – delle mille fatte e perdute – della prima festa indiana, a Fosdinovo in Lunigiana. Era il 2010. Esistevamo da sette anni e ci sembravano già tantissimi. Alcuni redattori hanno preso altre strade, altri ne sono arrivati. Lo spirito rimane lo stesso. Quello di essere “una nazione composta da molti popoli orgogliosamente diversi e liberi”. Decentrata, orizzontale, rizomatica, anche un po’ caotica, anarchica e individualistica. Pronta però a condividere ogni battaglia.