Ricominciamo dalle rose
di Nadia Agustoni
[Inedito 2022]
mastica duro il cane della ricchezza
le ossa bianche del paese
le nostre ossa
spolpate
vuole frasi soffici il pancino molle
una lingua adeguata
all’industria
agli obitori.
ammutoliamo nei macelli
ma splende
la sordità
di chi accumula
i loro fucili puntati dai giornali
la realtà creata
per acclamazione
e a ogni lauto pasto
le patrie servite
col cicchetto dei potenti:
ma chiamateli porci
i porci.
non ci affligga la claquè
col demerito
paghiamo noi il conto
tenetelo a mente
pulite il culo
ai ricchi
ai partiti
a chi volete voi
qui ricominciamo dalle rose
portiamo fiori per ognuno
scriviamo poesie
laviamo ogni pensiero laviamo la morte
le vostre menzogne.
⇨Picnic sull’erba [2007]
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questa è una di quelle poesie che, dopo averla letta la prima volta e averci capito poco (almeno io distrattone) ti spinge però a rileggerla e allora cominci a capire di più e comincia a piacerti questa rabbia assai adatta al primo maggio, risolta magicamente nelle rose. Bellissima cosa, grazie Nadia e grazie Orsola.
Un testo che ci ricorda che i nemici esistono e hanno metodi molto chiari – chiamiamoli coi loro nomi, ricominciamo dalle rose