Il primo Festival italiano di letteratura working class

Si svolge a Firenze dal 31 marzo al 2 aprile ed è certamente un evento. È il primo festival di letteratura del lavoro che si tiene in Italia, dal basso, sotto la direzione di Alberto Prunetti e con l’organizzazione di Edizioni Alegre, Collettivo di fabbrica Gkn e la collaborazione di Arci Firenze.

LUOGO: presso presidio Gkn, via Fratelli Cervi 1, Campi Bisenzio (Fi)

Da anni Prunetti cura con estrema coerenza, sia come autore sia come editore e traduttore, la diffusione di una voce letteraria working class collettiva; coerenza (e coscienza) che non sempre trova sponda nel resto dell’editoria italiana, dove salvo rare e lodevoli eccezioni la narrativa del lavoro affiora ancora in modo troppo casuale, evenemenziale, sporadico. Leggo sulla pagina che lancia l’iniziativa del Festival:

A lungo liquidata come un’anticaglia del passato, negli ultimi anni la classe è tornata come categoria che attraversa la letteratura, dai memoir ai romanzi di fiction, intersecandosi con le tematiche di genere e razza. Nonostante questo l’editoria e la critica letteraria mainstream continua a non dare alle autrici e autori working class lo spazio e la dignità culturale che meritano. Ogni anno si parla delle persone che non comprano libri in Italia. Ma siamo sicuri che l’industria editoriale pubblichi libri in grado di parlare a queste persone facilmente denigrate come ignoranti? Noi crediamo che ci siano voci non ascoltate adeguatamente e persone con esigenze di lettura diverse da quelle presenti negli scaffali della grande distribuzione.

Le questioni nel menu del Festival sono importanti, come si vede. Parteciperanno tra gli altri Simona Baldanzi, Cynthia Cruz, Claudia Durastanti, Angelo Ferracuti e Alessandro Portelli.

IL PROGRAMMA INTEGRALE SI TROVA QUI

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Vivo e lavoro a Roma. Libri: Lettere a una fanciulla che non risponde (romanzo, Bompiani, 2024), Qualcosa sulla terra (racconto, Industria&Letteratura, 2022), Storia aperta (romanzo, Bompiani, 2021), L'isola di Kalief (con Mara Cerri, Orecchio Acerbo 2021), Il regno dei fossili (romanzo, il Saggiatore 2019), Mio padre la rivoluzione (racconti, minimum fax 2017. Premio Campiello-Selezione giuria dei Letterati 2018), Stati di grazia (romanzo, il Saggiatore 2014), Città distrutte. Sei biografie infedeli (racconti, Gaffi 2012. Nuova edizione: il Saggiatore 2018. Premio SuperMondello e Mondello Opera Italiana 2012).   Testi inviati per la pubblicazione su Nazione Indiana: scrivetemi a d.orecchio.nazioneindiana@gmail.com. Non sono un editor e svolgo qui un'attività, per così dire, di "volontariato culturale". Provo a leggere tutto il materiale che mi arriva, ma deve essere inedito, salvo eccezioni motivate. I testi che mi piacciono li pubblico, avvisando in anticipo l'autore. Riguardo ai testi che non pubblico: non sono in grado di rispondere per mail, mi dispiace. Mi raccomando, non offendetevi. Il mio giudizio, positivo o negativo che sia, è strettamente personale e non professionale.
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