Luigi Lo Cascio: «in ciascuno si annida un deserto»

 

«di dolcissimo odor mandi un profumo, che il deserto consola»

Giacomo Leopardi, La ginestra

 

Sul deserto di Luigi Lo Cascio è il nuovo titolo dei Cervi Volanti, la collana di scritture poetiche che curo insieme a Giuditta Chiaraluce all’interno del progetto Edizioni Volatili.

«Libri come laboratori, primi confronti, materie pensanti, montaggi e scavi attraverso la carta; libri senza profitto, in tiratura limitata, consegnati agli autori e alle autrici, che ne gestiscono liberamente il transito (esoeditoria); libri evidenti nella loro invisibilità, indirizzati a chi saprà ospitarne l’implicita consegna; libri con l’intento di essere vigilie per una geografia del dopo-diluvio.»

Pubblico qui alcune pagine. Le partiture visive sono di Giuditta Chiaraluce.
Il libro verrà presentato in anteprima a Roma, da Tic – Libri e cose fantastiche, il 21 dicembre 2022.
***

 

Qualcosa

sul deserto…

Si prende

un foglio

in mano

e ti ritrovi,

chissà come,

un fatto incerto,

qualcosa

che ti cova

in una piega:

in sé racchiusa

un’inflessione

antica.

Non lo sapevi ancora

ma covava un deserto.

Cova

in ciascuno

di noi

– e scava –

in una parte

mascherata d’acqua

e di false fontane

almeno un rettangolo,

ruvido e attivo,

un trapezio

di sabbia

o di roccia

a volte scarno

di presenze

a volte sparso

d’instancabili ginestre.

Senza eccezioni

in ciascuno

si annida

un deserto,

un silenzio

che prepara.

S’installa

nel petto

(talvolta

nel ventre),

inesorabile

all’istante,

s’incorpora

nascendo

(la prima boccata

– non ricordi? –

d’aria esterna

che ti sorprese

in gola

era un fiato

di scirocco

o d’altro vento

esotico

africano

e ti parlò

della volta celeste

-foss’anche

il neon

azzurro

di un soffitto-

e ti animò

di un respiro

lontano).

È sempre qui

il deserto

e attende

al varco.

Perciò

lo puoi

coi versi

provocare.

Se pure

capitasse

d’ignorarlo

o di dimenticarlo

in superficie,

lui c’è,

c’è

la sola cosa

che, levando

tutto il resto,

resta, sempre

se ne sta

sotto il suo sole

(eterno a mezzogiorno),

inquieto e presente

lo stesso,

macchiando

di rosso

e di altri inferni

la luna,

a mezzanotte.

 

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Giorgiomaria Cornelio
Giorgiomaria Cornelio è nato a Macerata nel 1997. È poeta, scrittore, regista, performer e redattore di «Nazione indiana». Ha co-diretto la “Trilogia dei viandanti” (2016-2020), presentata in numerosi festival cinematografici e spazi espositivi. Suoi interventi sono apparsi su «L’indiscreto», «Doppiozero», «Antinomie», «Il Tascabile Treccani» e altri. Ha pubblicato La consegna delle braci (Luca Sossella editore, Premio Fondazione Primoli), La specie storta (Tlon edizioni, Premio Montano, Premio Gozzano) e il saggio Fossili di rivolta. Immaginazione e rinascita (Tlon Edizioni). Ha preso parte al progetto Civitonia (NERO Editions). Ha curato, per Argolibri, l'inchiesta letteraria La radice dell'inchiostro. La traduzione di Moira Egan di alcune sue poesie scelte ha vinto la RaizissDe Palchi Fellowship della Academy of American Poets. È il vincitore di FONDO 2024 (Santarcangelo Festival), uno dei direttori artistici della festa “I fumi della fornace” e dei curatori del progetto “Edizioni volatili”. È laureato al Trinity College di Dublino.
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