Lettere della fine
Tre testi tratti dalla sezione aggiunta alla nuova edizione ampliata di Lettere della fine di Nadia Agustoni (Vydia editore, collana di poesia Nereidi), prefazione di Renata Morresi, postfazione di Maria Grazia Calandrone.
Info: https://www.vydia.it/it/lettere-della-fine-nuova-edizione/
quattro
a Brusaporto nell’uguale di una sera
ho creduto alle stelle sospese
tra le frane dell’erba
e la statale:
con la nostra vita viene il lavoro dei prati
e nella solitudine dei pioppi
nella quiete del poco
in un buio di forchette e un libro:
ma andava tutto insieme il parlare
a briciole e formiche morte
e ancora senza un filo di vento
correvano le siepi
e un segno più lieve
intorno al bordo dei rami
apriva il quaderno della luna
raccoglieva il volo del migrare.
*
cinque
costruimmo i nostri rifugi
di bambini di allora
– gli alberi
ci insegnarono
a quale
distanza
crescere –
scoprimmo
pian piano
il punto esatto
in cui ogni foglia
al cambio
di stagione
raccoglieva l’aria
l’intima pazienza
del brunire.
*
dieci
abitavano coi fiori stanze d’ospedale
e in caserme e cave la febbre di chi ride
emigrati come un’altra specie
con tutta la casa:
a volte portavano regali
cose piccole, un cibo
le bocche malate dei poveri
o il dolore preso in Germania
dove gli sterminati non parlavano.
per questo sappiamo
che chi tace non acconsente
e la lingua dei morti
è più lunga ferita.
I commenti a questo post sono chiusi
Un affettuoso evviva per Nadia che con “La casa é nera” Vydia editore vince il 40° Premio Tirinnanzi
https://m.youtube.com/watch?v=vP7xQQHJagM
,\\’
Bellissime queste poesie. Mi unisco ai complimenti a Nadia Agustoni per il premio
Un saluto e un grazie a Nadia per queste poesie.