I fratelli Ndiaye-NDiaye
di Andrea Inglese
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Pap Ndiaye
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Marie NDiaye
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La nomina di Pap Ndiaye al Ministero dell’Educazione Nazionale del nuovo governo della presidenza Macron e del primo ministro Élisabeth Borne non è banale, per vari motivi. Ai “neri di Francia”, che fossero originari dei territori d’oltremare o di famiglie immigrate, a partire dal nuovo secolo si è cominciato a dare più responsabilità politiche in seno ai governi, ma spesso questa “crescita” di visibilità e rappresentanza tendeva a ribadire stereotipi piuttosto che smontarli (nel governo della prima presidenza Macron, ad esempio, a Laura Flessel, nata in Guadalupa e medaglia d’oro di scherma, va il Ministero dello Sport). Un ministro dell’Educazione Nazionale – in un momento in cui la questione educativa è sempre di più al centro del dibattito politico – autore di un libro del 2009 intitolato La Condition noire : essai sur une minorité française (La Condizione nera: saggio su una minoranza francese) e specialista di storia sociale degli Stati Uniti e delle minoranze, non può lasciare indifferente il panorama politico. E non è un caso che l’attacco dell’estrema destra non si sia fatto attendere. Marine Le Pen, il presidente del suo partito (Bardella), Eric Zemmour hanno cominciato a twittare febbrilmente per annunciare la catastrofe educativa, la presa del potere dei “razzialisti”, dei razzisti anti-bianchi e amenità del genere. In effetti, va ricordato che Ndiaye, oggi professore di storia a Scienze Politiche a Parigi, già da una decina d’anni ha difeso l’introduzione ragionata di “statistiche etniche” in Francia, per misurare in termini più oggettivi l’impatto della discriminazione. C’è un altro aspetto che voglio sottolineare relativo alla figura di questo signore, dalla brillante carriera accademica. Egli è il fratello della scrittrice francese vivente, che io considero oggi più importante: Marie NDiaye. Scrittrice per altro bizzarramente poco considerata in Italia, dove sappiamo bene che Houellebecq e Carrère (e in misura minore Ernaux) sembrano attirare tutte le attenzioni critiche e di pubblico. Ebbene, i due fratelli, di padre senegalese e madre francese, sono stati allevati da soli dalla madre, professoressa di Scienze naturali nelle scuole medie. E crescono nella periferia sud di Parigi. Il padre, infatti, lasciò la famiglia e la Francia, per tornare in Senegal quando Pap aveva tre anni e Marie uno. (Ps. Scopro su wikipedia che tutti e tre i componenti della famiglia utilizzano una grafia differente per il cognome paterno.)