Saffo, fr. 1
trad. isometra di Daniele Ventre
Afrodite eterna dal vario trono,
tessi-inganni, figlia di Zeus, ti prego,
non dannarmi con sofferenze e angosce
l’anima, dea,
anzi, vieni qui, se in passato mai
da lontano udisti e ascoltasti mie
suppliche e venisti, lasciando il tetto
d’oro del padre
e aggiogando il carro: alla terra nera
passeri condussero te, graziosi,
attraverso il cielo, con loro fitto
vortice d’ali;
giunsero in un attimo e tu, beata,
col tuo viso eterno mi sorridevi:
che più avessi, hai chiesto, e perché di nuovo
ti richiamassi,
che volessi avere più d’ogni bene,
nel mio cuore folle: “Chi più persuado
a tornare verso il tuo amore? Saffo,
chi ti fa torto?
Ma se fugge, ti inseguirà, fra poco,
se non vuole doni, ne darà lei,
se non ti ama già, ti amerà, fra poco,
lei, che non vuole!”
Vieni ancora a me, da pesanti angosce
Liberami, quello che il cuore vuole
che per me si compia, tu compi, sii
tu mia alleata.
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bellissima, Daniele, bello l’originale e la tua traduzione, sempre scandita dallo stesso ritmo