I poeti appartati: Nina Živančević
Tre poesie
di
Nina Živančević
tradotte dal serbo da Angelo Vannini
AMAN ZAMAN
Qualcuno ha provato a ingannarmi
Qualcuno voleva incolparmi
Qualcuno ha provato a verniciare tutto
Qualcuno è riuscito a mascherare tutto
Qualcuno voleva irritarmi
Ma la musica era bella e abbiamo alzato il volume…
E tu hai ancora schioccato le dita
Spompato il telefono e urlato alla luna.
Hai detto AMAN, e io, ZAMAN!
In nome di Dio e fino alla fine dei tempi
Passi facili e pensieri difficili
In una notte disperata sotto un cielo splendido
Nell’aria gelida fino alla fine dei tempi
Abbiamo mosso una palpebra, guardato in agio
E intensa luce sfolgorava sul nostro orologio…
Beh, va be’, BASHI, che ragazze tessano
la stoffa dell’oblio,
in nome di Dio e fino alla fine dei tempi
la simmetria di quel cimitero
già ha sepolto tanti ballerini
aquile senz’ali e leoni assonnati
hanno ascoltato la nostra canzone prima che fosse registrata per la gente
prima d’essere provata e arrangiata in note eleganti
in una presenza furiosa, in una conversazione paziente
tu hai detto AMAN, e io, ZAMAN,
aman, aman, fino alla fine dei tempi.
10 silenziosi consigli mi ha dato Marina Abramović
Sii sempre coraggiosa
Fisicamente resistente
Truccati bene
Vestiti con discrezione e spogliati con indiscrezione
Vestiti con indiscrezione e spogliati con discrezione
Non ascoltare i consigli altrui, solo ausculta il tuo strumento
Fatti pagare profumatamente il lavoro, niente in questo mondo è gratis
Se devi piangere, che sia tra le braccia di un italiano
Non credere mai alle buone intenzioni di un critico
Muoviti come una nomade, come un gatto, senza casa o tetto, il mondo tutto è la tua dimora.
Ora lo vedi, ora non lo vedi
(per Gregory Corso)
Una volta ho incontrato Gregory a Boulder
in Colorado, gli ho mostrato d’una sua poesia la mia
traduzione che a lui è moooooolto piaciuta,
tanto che voleva provare il mio anello a testa di toro
lo fece e poi disse: ORA lo vedi, ora NON lo vedi,
sbottò e volò via, e a Ginsberg ci vollero pieni
tre mesi a scovarlo affinché mi ridesse l’anello…
Una volta ho incontrato Gregory a New York
dopo il mio spettacolare arresto per uno spinello di marihuana,
e ascoltata la mia triste storia 400 dollari
tira fuori dallo stivale sinistro dove sempre
teneva i soldi e me li infila in tasca,
«prendi ragazzina spiantata, ti serviranno
per l’avvocato difensore», e dell’anello non una parola
tra noi due…
L’ultima volta che ho incontrato Gregory,
mio padre e io camminavamo per Astor Place, in cerca di
un televisore da poco; d’improvviso sbuca Gregory come dire
dal nulla, maledicendo gli usi consumisti di un dilagante
capitalismo e inizia a sbraitare «non siete, ehi, Europei?
con una certa eleganza e gusto? beh, non vi serve
questo pattume a riempirvi il cervello di caaaazzate!» Si arrabbiò
tremendamente e poi svanì irrimediabilmente nella densa caligine
estiva, nella stanchezza di Astor Place, questa volta per sempre.
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traduzione perfetto di Angelo Vannini!!!
l’autore
GRAZIE TANTE PER LE POESIE DI NINA .SALUTI DAL CILE.