La casa è nera
di Nadia Agustoni
venivano con il colore uno per volta
e un fiato di bambini
un’ala di cotone ogni sera
teneva insieme la sabbia
con la fatica dei pedali vanno
come un mondo
niente sfigura le strade
e pensano panchine porti.
*
a volte leggono nelle stelle la casa
pensano per un sorriso
con l’ombra dei fiori falciati
guardano il perdono
viene un colore di sere
quel toccare appena del sereno —
bisogna amare il poco
per capire.
*
non portano il prato
ma l’erba di queste notti
cura il piangere e il prato
li raggiunge lontano.
il cielo degli azzurri imprime
un cuore alto
e corrono i conigli allo scoperto
si respirano da soli.
case senza tetto piene di luce
i figli nel fuoco di fotografie
con la loro storia
avranno le domande del viso.
*
nella terra non arata
l’asse di legno a chiudere la casa
ricorda il mancare dei vivi
i lavandini bianchi —
la luce di questi giorni
per conoscere le ossa
scava dove la talpa
è il suo ricordo
e un tempo di polvere
va nel cielo, perché parli
qualunque voce
qualunque io.
*
luccica sull’acqua un riflesso e in quel bere della sete pensa al vero, a dire cosa sono i torrenti, le case e il crescere del buio sulle montagne.
nel fulgore dei muri la durezza di alveari parla congedo.
*
Testi tratti da: Nadia Agustoni, La casa è nera. (Prefazione di Giovanna Frene, Vydia, 2021)
Bellissime. Complimenti a Nadia