Lumelli: (tutte) Le poesie
[Presento qui un estratto del libro che raccoglie l’opera poetica di Angelo Lumelli “Le poesie”, a cura di Eugenio Gazzola, il verri edizioni. È un libro molto importante questo come lo è il suo autore, che ha sfidato, nel suo percorso, tutte le corsie ben riconoscibili. Oggi, in particolar modo, dovrebbe essere degno di grande attenzione da parte di chi legge e pratica scritture sperimentali, di ricerca, non assertive. A. I.]
di Angelo Lumelli
Da Vocalises 2008
.
1.2
non uno degli innumerevoli
nemmeno uno per fare una partita
alla fine ho visto un incompiuto
che ogni tanto mi guardava
carta di un gioco sconosciuto
qua la mano ho detto
e ho visto la mia che mancava.
*
1.3
a volte basta mettersi in coppia
uno a destra uno a sinistra
spingere avanti le cose
come mandare a letto i pulcini
non c’era nessuno soltanto noi due
chi ha detto che è davvero accaduto?
ogni piccola cosa la fa grande il suo vuoto
talvolta nel cuore si accende una spia
come l’assenza che non va via.
*
1.10
da mirabili spaventi
un piccolo buongiorno
anima che porta gonne a fiori
compagne di scuola
vanno sui tacchi
lontane dall’infanzia
ginocchia nascoste
muovono il vestito
c’è il non fatto
per non farlo sparire
secchi cardi
nella fiamma dei venti
splende il nulla
che fa bene alle cose
ponticelli di minuti
come parole sospese
oh righe degli indovini
mentre cadono lacrime oscure
sui quaderni bagnati dei bambini.
*
4.3
[(vecchi muri con nuovi geroglifici
un graffio indica la pista – un’altra fontanella potabile)]
[(aumenta qualcosa insistendo anche sul niente
se uno da Via Nirone arriva a Santa Marta
e non incontra anima viva?)]
[oh
(i zampeggianti ondulanti bovi – come traduce Emilio Villa!)
(quel complicato profumo sono vacche da latte
da via Torino sempre dritto verso sud
fino alle fruscianti – voi rogge padane)]
[(clandestini! – candidati a fare poemi)
(anime esterne – versi con un piede alzato)
(scuote la groppa – bufalo dei vostri polmoni
poesia – vuoto di un tamburo)]
[(e i sassi bianchi del Monte Ventoso?)
(in ordine d’arrivo: Francesco Petrarca 1336
luglio 2000 Marco Pantani – con il vento contro)]
[(deludono le cose? – finché non saranno trasparenti
e la trasparenza più niente?
(in pratica: andate al sodo – dopo il corpo viene il bello!)
(illic a corporeis ad incorporea volucri cogitatione transiliens)
(bambini occidentali
che infatti in quel passaggio trasalite – lacrime di piccoli padroni)]
[(e i sassi? la loro siccità? le disperate imitazioni?)]
[(chi continua a trattare la mancanza come un credito?)]
[(cambia colore un filo nel tappeto persiano?
si appella un colore a un altro colore?
si accoppia davanti alle signore?
è stato fedele?
ha conservato la vita interiore
l’ira primordiale il primo amore?)]
*
Da Trattatello incostante (1980)
.
- candid camera
quando siamo rimasti in due
siamo diventati insufficienti
abbiamo giocato a biglie
ma erano lacrime di vetro
la bravura è mancare il bersaglio
come assicura il lanciatore di coltelli
a volte basta una tovaglia
come se fosse di domenica
quando tirò il sasso nello specchio
non avrebbe immaginato di sparire.
appare qualcosa – e non significa l’amata
con cento rimedi vaneggia – favoloso sapere
(vuoi fare il contenuto? fai il palo?)
(o l’amore guardiano
mentre fa il suo giro?)
soltanto l’accaduto è abitato
grandissime dalie
(segni delle donne)
(aiuole di civiltà mature)
manca un colpo da maestro?
un riquadro di finestra – da dove riguardare?
mentre si prepara qualcosa
da qualche parte – a quest’ora
ci sono i minuti contati
sale d’aspetto – che di notte
chiudono alle due
e se dopo ci fosse il mare?
se non fosse Cesano Boscone
ma spalancato vuoto
tra acqua e cielo?
alla finestra – un rumore di vele
poi cieli mutevoli – soffitti dipinti
belli come i seni del respiro
dunque è vero: sei tu che non finivi
le equazioni per paura dell’uguale?
*
proteggevi le persone tra parentesi
antiche donne – con grandi grembiuli
mio amato
non voglio arrivare – in fondo al problema
non voglio quell’altro sapere
senso compiuto che fa presto a finire.
rimargina
il risultato – visto nell’insieme
foresta con tutte le foglie
poi uomini e donne
tantissimi – meno delle foglie
ma tanti – luci azzurrine
ciabatte bianche a buchini
turni di notte delle infermiere
potente infanzia – pensiero ardito
a scuola
chiamati per nome – gli abbandonati
godono il loro nome inaudito
adesso la collisione è vicina
scattano viticci – serpenti
nelle nobili vigne – tutti i quadri
sono fuori dalle cornici
break per carità
break – specie senza cuore
che osa continuare!
*
Da cosa bella cosa (1977)
.
4
(apri l’uscio apri l’uscio
c’è il presente senza guscio)
adesso sono visibili foglie di zucca
filari di fagioli
(è prevista
una descrizione per il lungo?)
(per tutto il tempo? per stare alla pari?)
(senza mai finire?)
ma dove parole e cose si biforcano
arde fuori di sé
la mente nel suo cielo
precipita la piccola fine
sembrano strilli di gioia
vano è il grande restare
tenere il posto occupato
mentre batte le palpebre l’amato
svanisce
l’oscuro che ci ha salvato.
*
5
potrebbe essere quella la scena:
lei che lava i piatti
il grembiule sulle anche magre
(attendere
è diventare colpevoli)
(chi non è subito
diventa un altro)
così non so
se quello era il tuo seno
sotto quel grembiule
se c’ero anch’io.
*
6
c’era da aspettarselo:
il tempo si mangia i tavoli le sedie
inutile fermarlo con le mani
ma sul suo corpo si calmava
le unghie brillavano nei sandali
le gambe si innalzavano.
*
8
siliqua sistro sonaglio
banda di gusci di ceci
a quintali vocali fagioli
nelle stoppie la quaglia
le mele nella paglia
giocando si può dire
la ginestra che è gialla
l’azzurra farfalla
cosa bella cosa
nome senza cosa
cosa che non osa
mondo bel mondo
buio senza fondo
è micidiale lì fuori
senza una parola
e tu devi esclamare esclamare.
*
18
ci sono altre descrizioni possibili
c’è il tendone del bar (a righe rosse e blu)
si trattengono l’un l’altro – sguardi
ma chi aspetta l’errore?
o capovolgere il rovescio – bella mossa
c’è crisi nel continuo
gridano aiuto le sirene
casi d’urgenza – che portano salvezza
finalmente – oh benvenuta
sulla prua del nulla
sconosciuta!
*
23
non sono fatti
(per tutta la notte
grilli – respiri)
(pensa all’effervescenza)
(all’idrolitina – anni cinquanta
dei contadini)
pensa al mandorlo che fiorì
e sta fiorito di notte
(in quantità enormi – l’accadere)
ma cosa singola (una prova del nove)
(come l’appello – per nome
e cognome)
(il presente è lungo
dal presente non si sbuca)
vai più indietro
se vuoi la foto con tutti
non abbracciare la sua gonna
all’altezza dei ginocchi.
Lumelli si conferma un grande poeta, fra i maggiori di oggi e di ieri.
Una Poesia con la P maiuscola!
La Poesia di un Filosofo e un Bambino!!
Antonella D.