Il demone meridiano
di Fabrizio Bajec
1.
una controfigura dicevano che amavi il rischio
mettendoti al servizio dei più nobili
sapevi parlare in pubblico e posare al sole
imitando certe donne dagli occhiali scuri
stese sul bordo di un terrazzo
in attesa di una foto
è tutta l’Italia degli anni Sessanta
che proiettavi con un miscuglio
di celebrità e dannazione custodivi
una richiesta d’amore oltraggiosa e segreta
meglio solo ma in compagnia
sfoderavi un sorriso disarmante
studente a vita era il tuo statuto
ti governava la sete di apprendimento
.
2.
il tuo corpo conosceva bene l’acqua
ma al cloro e su di essa avevi scritto
i tuoi trionfi al nuoto
vecchie glorie solo tue
la prova che desideravi vincere un tempo
.
3.
ti ritrovammo nel medesimo cortile
qualche mese dopo la tua iscrizione in facoltà
il cranio inspiegabilmente raso
con macchie rosse rimaste ai lati
le tempie illustravano il tuo intervento
quel pallore rosato riluceva al sole d’agosto
quando il male si mostrava in tutta la sua grandezza
una voglia di provare dicevi di cambiare profilo
vedere se quella palla lucente si sposava bene
con la tua camicia hawaiana e sorridevi
come prima del passaggio della tosatrice
esprimendo che nulla di profondo era mutato
eccetto quell’orrore che dovevamo accettare
tu ti saresti abituato e gli altri lo stesso
la semplicità di quella gioia di provare
.
4.
incarnavi la parte scontrosa dell’eroismo
il ragazzo che non rinuncia all’azione
se desidera conoscere il mondo
occorreva buttarsi e solo dopo il salto
provare a capire cosa avevi combinato
sei il personaggio che non sarò mai
Georges Dyer il ladro innocente
riprodotto su una tela di Bacon
.
5.
giovane paladino dal sorriso onesto
sapevi che in mancanza di una radiazione
di tutto il tuo essere avresti venduto meno
e non avendo la forza di spostarti a piedi
per andare a cercare gli assicurati senza patente
arrivavi tardi in ufficio e avvisavi i colleghi
prima di tornare a letto e fare il necessario
al telefono da casa e malgrado il Prozac
dopo tre mesi dovesti rinunciare a quel mestiere
le telefonate a letto si facevano più rare
e non riguardavano già più il lavoro ma tua madre
con lei diventavi creativo inventando storie
sul corretto impiego della giornata
così uno finisce per crearsi una doppia vita
lasciando credere ad amici e parenti
che una delle due è brillante attiva normale
.
6.
prima di arrivare a quel punto
hai conosciuto il consumo giornaliero
di alcol e più raramente di certe droghe
tanto per rimanere svegli specie di notte
il sabato quando dietro a un bancone
cercavi di meritarti tutto il denaro
che non riuscivi ad ottenere in settimana
ti separasti da una donna depressa (a causa tua)
rientrando a pranzo ti trovava steso sul sofà
mezzo addormentato il tuo incubo era svegliarti
sul marciapiede perché è lei che pagava l’affitto
.
7.
avevi sviluppato un’ossessione del corpo
come di fronte a una cosa non posseduta
o a una donna che ci sfugge la tua parte
femminile si abbandonava alla contemplazione
della forma fisica davanti alla specchiera
col proposito di registrarne i difetti
studiando i miglioramenti possibili
perdita di peso nascita di foruncoli e ascessi
o altre ferite che la malinconia ti infliggeva
guardandola chiedevi alla tua massa modifiche
cambi di tinta con l’aiuto delle lampade
una forte sorgente di luce è responsabile
dell’aumento di serotonina nel cervello
impedendole di trasmormarsi in melatonina
andavi a correre lungo le strade provinciali
ti davano uno strappo la mattina in collina
o allora ti chiudevi tre volte alla settimana
in un centro benessere per rimetterti in sesto
e lì ritrovavi molte facce conosciute
gente venuta a sudare e socializzare
a offrirsi una ricreazione dello spirito
la cosa andò avanti per mesi fin quando
una profonda tristezza non fece capolino
bussando alla porta bruscamente e le attività
cessarono ti mettevi a mangiare senza ritegno
a un’ora impossibile vasetti di Nutella
dolci o del pane raffermo e a bere
litri d’alcol una sera dopo l’altra
fumando di più ti allungavi sul divano
e il sonno ti coglieva mentre eri già in cammino
verso una terra ghiacciata dove neanche
il minimo piacere avrebbe resistito
.
8.
i tempi erano maturi per i rapporti omoerotici
ma senza desiderio vero un’altra forma d’umiliazione
pensavi di non meritare altro le donne ti spaventavano
o le compravi o accettavi di farti toccare
da certi ragazzi tristi e perfino di sodomizzarli
evidentemente non potevi sentire un bel niente
le medicine ti privavano del gusto dei contatti
se ti avessero chiesto di masturbare un cane-lupo
un cavallo o un vegliardo avresti risposto
perché no dopo tutto come potevi credere
a un rimedio definitivo e la prima volta
che ti proposero qualcuno del tuo sesso
visionavi con attenzione un film hard
sul canapè di un collega molto robusto
ufficialmente legato a una donna
lo vedesti di colpo aprirsi la cerniera
estrarre l’attrezzo e farsi più vicino
siccome il tipo ti forniva anche la coca
contrattò una fellatio felice di iniziare
una pratica a lungo frustrata (non è tutto)
il pusher ti pregò di incularlo quel nuovo bisogno
era più pressante del primo ma fu allora
che abbandonasti il tuo stato di trance e uscisti
.
9.
hai aperto gli occhi in una villa nudo come un bebè
hai visto il tuo capo penetrare per l’ennesima volta
una squillo noleggiata per il week-end e smezzata con un altro
eravate tutti e quattro sul pavimento
in un soggiorno di un bianco glaciale
la donna pareva a tal punto disgustata da quella giostra
che non si ralzava nemmeno dal tappeto
accontentandosi di bere vino nell’attesa che il capo
si decidesse a riaccompagnarla in centro
tu non capivi come avevi potuto toccare
quella portoricana così sprovvista di fascino
non più giovane e che oltretutto
si lasciava sfuggire dei commenti osceni
per sottolineare l’estrema decadenza
.
10.
nel peggior momento della nostra coabitazione
non fui forse io a scegliere di lasciare il paese
il tuo male si era a tal punto generalizzato
che costituiva l’intero sfondo
della mia situazione sociale
non riuscivo a rendermi indipendente
in un paese sul ciglio della depressione economica
e ho optato per la fuga abbandonando un amico
ero il solo a poter prendere certe iniziative
nei tuoi confronti il ricovero forzato ad esempio
credevo di sapere ciò che vivevi
e solo per questo di essere in grado di sostenerti
ma ho abdicato e un anno dopo
tu eri fuori pericolo così
rinunciando ad essere in parte responsabile
della tua guarigione ho scoperto
che la vita si aggiusta anche da sola