Nazione Indiana compie 18 anni e cambia… veste
a Mariasole Ariot
alle sue piume leggere e stilizzate
che sono volate lievi
nel logo di Nazione Indiana
di Orsola Puecher
Nazione Indiana ha raggiunto la maggiore età e cambia veste grafica. Sono passati già 18 anni dal lontano 2003, anno della sua fondazione. In questo lungo periodo di tempo si sono avvicendati moltissimi redattori e alcuni veterani, Andrea Inglese, Helena Janeczek, Gianni Biondillo, dal 2004, e Jan Reister, dal 2005, sono ancora qui.
Come è solito dire Gianni Biondillo “un indiano è per sempre”, come i diamanti, non so se sia vero per tutti, ma il passaggio indiano è stato una tappa importante, scritta nella storia del web e delle riviste web, scritta nel diventare via via sempre più preminente della dimensione virtuale e digitale del giornalismo, della letteratura, della critica letteraria.
Per moltissimi Nazione Indiana è stata un punto di partenza e un trampolino di lancio.
Questa ricorrenza marzolina e primaverile, il ⇨ COMPLEANNO DI NAZIONE INDIANA, è stata festeggiata per un po’ di anni, come se ci si sorprendesse, dopo la scissione iniziale, della sopravvivenza e della longevità del progetto, del “miracolo” del suo proseguire, poi non ci si è più pensato, come per certe signore che non ci tengono tanto a far sapere la loro età, o forse, piuttosto, per l’assimilata sicurezza di una continuità solida e in evoluzione.
da ⇨ CHI SIAMO
L’organizzazione di Nazione Indiana è decentrata, orizzontale, rizomatica. Non esiste una redazione centrale e fisica, non ci sono posizioni unanimi, ma singole autonomie individuali disseminate in luoghi e nazioni diverse, che interagiscono e collaborano in una particolare armonia, sconclusionata e magica, trovando a volte l’occasione di formulare progetti collettivi e di incontrarsi, non solo virtualmente, organizzando feste e convegni annuali.
Questa armonia, sconclusionata e magica attiene anche al restyling grafico del sito, che ancora una volta è arrivato a una conclusione dopo una gestazione complessa, intermittente, dilazionata nel tempo, lontana nello spazio, fra momenti di entusiasmo e di sconforto, di difficoltà tecniche e di progettazione.
Dallo scorso 21 marzo, dopo un periodo di necessario rodaggio, ora siamo a una versione stabile e definitiva.
Come sempre, qui, quando viene proposta un’idea, molti la discutono, ognuno manifesta le proprie esigenze, i propri dissensi, qualcun altro si eclissa, in pochi si collabora praticamente alla sua realizzazione. C’è chi ha conoscenze professionali della materia, chi si professa webmaster empirico e intuitivo, chi generoso di disponibilità, tempo ed energie sta sempre lì, sul pezzo, pungolando e stimolando.
Sono particolarmente felice e orgogliosa che questa progettazione collettiva del nuovo sito di Nazione Indiana sia avvenuta con successo proprio in questo anno così difficile per tutti, dove il lavoro artistico e culturale sembrano essere negletti e relegati in secondo piano dall’emergenza pandemica.
Guardando gli screenshot della homepage dall’inizio, dal 2003 in poi, si evidenzia il cambiamento non solo grafico ma sostanziale della veste tipografica e del template.
2003
2005
2007
Dal blogroll, il blog a rullo, con i contenuti impilati in verticale, più adatto a uno spazio personale, come infatti è nella storia della nascita del blog, strumento elettivo per mettere i propri contenuti individuali online in una successione temporale, siamo arrivati nel 2012 a una visione più adatta a una dimensione collettiva, da rivista, che potesse contenere in una schermata, in ogni scroll, più informazioni possibili.
Dalle prime versioni un po’ calviniste e iconoclaste, con rare piccole immagini francobollo, abbiamo sentito l’esigenza di dare alla parte iconografica maggior rilievo e organicità rispetto ai testi.
Se la homepage ha ristretto i singoli post in una griglia più fruibile e navigabile, la pagina degli articoli invece si è allargata a una migliore leggibilità dei contenuti dei testi, con uno spazio maggiore per gli aspetti visuali e multimediali.
2011
2012
2021
- Fra le novità di questa ultima trasformazione forse la più importante è la possibilità di valorizzare finalmente l’immenso archivio di Nazione Indiana, gli 11.900 e passa articoli, in crescita giornaliera, finora pubblicati, il corpus del lavoro degli attuali componenti della redazione insieme quello dei redattori del passato e degli ospiti, di cui siamo i custodi: con la rubrica dall’archivio, nel colonnino di destra, che cambia casualmente, ogni volta che si aggiorna la pagina, emergono a sorpresa post e autori dell’archeologia indiana, che altrimenti se ne starebbero sepolti negli strati geologici del retrobottega. Siamo il presente ma anche e sempre il passato da cui siamo germogliati.
- Le categorie in cui sono catalogati gli articoli sono state rese disponibili per una consultazione rapida.
- L’inchiesta La responsabilità dell’autore, del 2010, ma sempre importante e attuale, è stata rimessa in evidenza.
- Alcune rubriche molto belle e in progress come Mots-clés e cinéDIMANCHE, hanno trovato uno spazio grafico consono.
- Sta decollando anche una nuova rubrica di instant post, al volo, con articoli più brevi, segnalazioni, colpi d’occhio fulminanti.
- Abbiamo dismesso le antiche penne, ma non il loro significato di appartenza a una “nazione composta da molti popoli orgogliosamente diversi e liberi” e Mariasole Ariot ha distillato delle nuove piume per il nostro logo.
Che altro dire? Buona lettura a tutti e buon lavoro ai redattori di Nazione Indiana, che ancora tengono viva e vitale questa bellissima avventura.
Immagini dal passato da ⇨ WaybackMachine/WebArchive
I commenti a questo post sono chiusi
WWW!
Augurissimi e Complimenti! Sono anni ormai che Vi leggo quotidianamente (a volte anche lasciando un commento) e grazie a Voi (in particolare al caro Daniele Ventre) ho esordito (nel 2015) a tutti gli effetti come voce poetica autonoma. Ad maiora!!
Grazie per questo rinnovo della veste grafica particolarmente riuscito. In effetti si tende sempre a dare per scontato il lavoro grafico, che richiede invece tempo e applicazione. Complimenti per la creatività!
Viva, bella la nuova grafica
Grazie a tutti!
Francesco Forlani a Fahreneit ieri, al minuto 42 circa, sprizza allegria primaverile festeggiandoci:
https://www.raiplayradio.it/audio/2021/04/FAHRENHEIT-La-scuola-ci-salver-061c1fbb-d304-4605-9450-775ba214b927.html
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braverrimo Fùrlen! Eri senza confronti er mejo tra i presenti nella trasmissione. Mi spiace un po’ che sia venuto fuori poco il nome di Moresco che forse è stato il più fondatore di tutti.
E grazie Gianni Montieri, che ancora ci segui, ciao!!
merciiiiii camarades (à la française ) effeffe
Abbiamo fatto un bellissimo regalo di compleanno a Nazione Indiana.
Mille di queste Lune
https://youtu.be/jgPNUn88bS8