“Soleil grigri” (3/4): da “La primavera torna indietro”
di Gilles Weinzaepflen
traduzione di Alessandra Cava
[Soleil griri è un libro di Gilles Weinzaepflen, uscito per Lanskine nel 2018. I testi qui pubblicati, tradotti da Alessandra Cava, provengono dalla terza sezione del libro, La primavera torna indietro. Ritroverete su NI estratti dalle altre sezioni: Quarto vuoto, Cardine Kinski e Salut, voilà].
Perché credi di pensare come un ricco? Penso come un ricco perché ho le tasche piene. In che modo le tasche piene condizionano il tuo pensiero ricco? Il mio pensiero ricco è condizionato dalle tasche piene perché mentre penso sento il tintinnio delle monete, e questo mi turba. Quel tintinnio non ti è indifferente? No, il mio pensiero non è indifferente al tintinnio delle monete nelle mie tasche mentre penso. Non mi riesce di arrivare al nodo centrale del pensiero, a quel thing inglese. Resto alla periferia del pensiero profondo perché sono obbligato a sorvegliare pensando, è questo che mi impedisce il pensiero profondo, non posso sorvegliare e pensare allo stesso tempo, il pensiero profondo non ha la capacità di un computer multifunzione, è o sorvegliare, o pensare profondamente, ma non le due cose allo stesso tempo. Bisogna quindi che ti liberi delle monete, se vuoi pensare profondamente. Sì: o mi libero delle monete, o mi libero del pensiero profondo. Cosa scegli? Per il momento sono indeciso, non ho ancora scelto, non riesco a scegliere. Finché sento le monete che tintinnano nelle mie tasche non riesco a fare una scelta.
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Se le chiedo di sopravvivere, qui, adesso, senza nessuna preparazione, accetterebbe? No, prima di tutto non sono sicuro che ne sarei capace. Intende dire che non avrebbe proprio nessuna volontà di sopravvivere? Non sono pronto psicologicamente. La sopravvivenza è tutto un mondo, gesti, codici, uno stato d’animo. Non si sopravvive così da un giorno all’altro, non è alla portata di tutti. Eppure, mentre le parlo, lei sta necessariamente sopravvivendo. Sì, ma non sono in situazione di sopravvivenza, vivo senza sopravvivere. Paradossale. Niente affatto: vivere non è sopravvivere, vivere è prima di tutto non sopravvivere. Non sono d’accordo: vivere è prima di tutto sopravvivere, lei è essenzialmente in situazione di sopravvivenza. È vero che ora io sopravvivo senza rendermene conto. Ma se mi trovassi all’improvviso in una situazione di sopravvivenza, mi accorgerei che c’è all’interno stesso della mia esistenza un’operazione di sopravvivenza che è in corso e di cui la posta in gioco è la mia propria vita.
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I viaggi sono formalmente sconsigliati in quel paese. Le previsioni metereologiche annunciano l’arrivo di violente tempeste (si segnalano venti che possono raggiungere i 180 km/h). Il livello di attività del vulcano resta preoccupante dopo la sua ultima eruzione. Le condizioni di sicurezza sono fortemente degradate: moltiplicazione degli attentati suicidi, scontri con gli oppositori armati, potere crescente della criminalità organizzata, possibilità di sentimenti ostili verso la presenza straniera. Si ricorda che la zona di confine è minata e che è indispensabile non allontanarsi dal valico ufficiale. Non considerate in nessun caso escursioni solitarie: il rischio di falsi posti di blocco istituiti da gruppi armati è ancora da temere. In seguito a numerosi incidenti di turisti che sono stati drogati e derubati, si raccomanda di evitare di seguire persone sconosciute, per quanto possano sembrare rispettabili. Per mano di una o due persone armate, la vittima viene tenuta in ostaggio per due o tre ore durante le quali viene privata dei suoi beni, denaro e altri mezzi di pagamento. Si raccomanda di osservare le zone circostanti quando si sale o si scende dal proprio veicolo. Si sconsiglia di lasciare i centri abitati dopo il tramonto. Il numero degli incidenti di circolazione risulta particolarmente elevato a causa del non rispetto del codice della strada. Le piogge quasi quotidiane in questo periodo dell’anno sono propizie alla proliferazione delle zanzare. L’acqua non è potabile in alcun luogo, preferire l’acqua in bottiglia. Si raccomanda di evitare qualsiasi contatto con superfici contaminate da escrementi di volatili o d’altri animali, poiché le autorità hanno annunciato la presenza di un virus di tipo influenza aviaria identificato su un numero esiguo di anatre. Numerosi uccelli selvatici morti portatori di virus H5N1 sono stati scoperti nelle ultime settimane. L’apparizione di febbre, di vesciche ai piedi o alle mani e di afte in bocca richiede un esame medico. Si raccomanda a ciascuno di informarsi in anticipo sulla situazione in quel paese.
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La polizia verifica che gli uomini esistano. Lei ha dei documenti d’identità, lei esiste, lei può circolare. Se gli uomini non hanno documenti d’identità, non esistono. Per loro non c’è che il ritorno al paese. Questo paese del ritorno al paese non è la Francia, la Francia non è il paese del ritorno al paese. La polizia circola in Renault Scénic, Laguna break, Mégane, Peugeot Boxer, Expert, Master, mountain bike, pattini a rotelle. Quando la polizia scende dal suo veicolo, è per fare delle multe o comprare dei kebab. Riparte senza indugio evitando di investire i corpi estranei che sono i pedoni. Il pedone genera nella polizia un sentimento di nostalgia mista a desiderio, ma essa si guarda bene dalla malinconia: è là per accompagnare il conducente nella sua ricerca della verità dei segnali stradali. È la verità dei segnali stradali che rende il conducente libero. Le mani della polizia tengono saldamente il volante. Possono anche brandire il ferro. Ferro alla mano, la polizia va matta per la sua potenza, che sgorga come una fontana di testosterone. Quando la mano della polizia sfiora la pistola, gioca con un simbolo esplicitato nel film The Celluloid Closet. La polizia non ha visto questo film, afferra la pistola-fallo in nome della legge è il cazzo legale del governo quando ha un’erezione di traverso.
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Quando le canzoni hanno iniziato a manifestarsi, stavo rigirando una bistecca in cucina. L’ho tolta dal fuoco e sono andata nello studio di mio marito. Ho aperto il cassetto e ho tirato fuori il suo registratore. Sapevo che non lo utilizzava spesso e che la pila sarebbe morta. L’ho quindi ricaricata, ho spinto sul pulsante per registrare e ho cominciato a cantare l’aria che avevo in testa, con le parole e tutto. Mio marito è entrato, mi ha chiesto se era pronto. Ho nascosto il registratore e gli ho risposto: è quasi pronto. Mentre guardava il telegiornale, ho registrato il seguito della canzone con il ritornello e tutto. Ho messo a posto il registratore e abbiamo pranzato, mio marito e io. La bistecca era un po’ troppo cotta, si è lamentato ripetendomi che se doveva mangiare delle suole di scarpa, preferiva andare alla mensa con i suoi colleghi. Mi ha urlato addosso per un po’, poi è andato a giocare con la console di suo figlio. Ho ripreso il registratore, ho ascoltato quello che avevo cantato, ho registrato la seconda strofa, ho migliorato la melodia e ho aggiunto una fine. Quando è entrato in cucina stavo per finire e lui mi ha chiesto che cosa stavo facendo col suo registratore. Gli ho detto di lasciarmi in pace, ha voluto ascoltare e mi ha strappato il registratore di mano. Mentre riavvolgeva la cassetta, si è girato per prendere una mela dal cestino della frutta. È stato in quel momento che gli ho dato un colpo in testa con la padella. Ha fatto una brutta caduta, ha sbattuto, gli è uscito del sangue dalla bocca. Non sono io che l’ho ucciso, si è ucciso cadendo, sono innocente, vi posso fare ascoltare la canzone.
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Tom era entrato nella panetteria per rifare scorta di dolci quando la riconobbe nella fila. Un grande vuoto si era formato intorno a lei, la sua testa svettava sulle altre. La Seconda Guerra Mondiale chiese un bastoncino di liquirizia. La panettiera le disse che non ne vendevano più, ma che di sicuro poteva trovarne in farmacia. Sconvolto, Tom ha guardato la Seconda Guerra Mondiale allontanarsi. La maestra l’ha chiamato nel suo ufficio e l’ha interrogato: «Come puoi essere sicuro che fosse la Seconda Guerra Mondiale e non una guerra più piccola, come la guerra sino-giapponese del 1926?». Tom ha confermato che era proprio lei. Dalla descrizione che hanno fatto gli altri bambini, l’istitutrice pensa che abbiano confuso la Seconda Guerra Mondiale con un senzatetto stabilitosi da poco nel quartiere. Per curare Tom il naturopata raccomanda infusi di liquirizia, pianta che possiede effetti curativi per i nervi.
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È successo qualcosa, abbiamo sentito un fischio, il tipo dell’altra parte ci ha detto state giù, abbiamo obbedito, abbiamo sentito un forte rumore, bbiamo visto dei pezzi di non so che cosa nell’aria, ci siamo stretti gli uni contro gli altri, siamo stati ricoperti da una specie di materia, una polvere più che una materia, tutti neri come eravamo, siamo tornati indietro, qualcuno ci ha detto di andare verso destra, dove c’era un mucchio di roba accatastata, senza dirci esattamente dove, eravamo un po’ persi, per fortuna sono arrivati con il loro materiale, hanno risolto subito la cosa, ci hanno guidato verso l’uscita, abbiamo finalmente potuto respirare. Oggi, quando ripenso a tutto quello che è successo quel giorno, penso che l’abbiamo scampata bella.
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Disegno di Florence Manlik.
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Gilles Weinzaepflen vive a Parigi. È musicista, poeta e regista.
Il suo sito web: www.gillesweinzaepflen.com