Storia di un pacco (Dipartire ai tempi del confino)
disegni e testi di Elena Tognoli
Il pacco scivolava veloce
su rotelle.
Al pacco si può lasciare un ultimo messaggio
a distanza di vivavoce.
Aveva paura che al centro di smistamento
confondessero il suo pacco
con un altro pacco.
Il suo pacco sapeva di fiori
finti.
Forse il pacco era vuoto
(forse c’era speranza).
Il pacco era circondato da mura visibili.
Il pacco era circondato da mura invisibili.
Con uno sforzo metafisico
il pacco fu incoraggiato a partire.
Un giorno si svegliò ed ebbe voglia di prendere a pugni
il pacco.
Cominciava a misurare la distanza con pollici, piedi, gambe.
Avrebbe voluto sentire il peso del pacco.
Nel pacco lasciò qualcosa di lei
a pezzi
(un dito, un’unghia, una ciocca di capelli).
Uscì di casa a comprare i francobolli.
(Fare finta di niente, ignorare la nuova ordinarietà dei
fenomeni paranormali)
Nota dell’autrice: Queste immagini e queste parole sono dedicate a Massimiliano e a tutti coloro che hanno vissuto un lutto ai tempi del confino.
Molto bello. Grazie
Ornella, grazie.
Molto triste e vero, grazie Elena e un abbraccio a Massimiliano
Ciao Chiara, grazie.
Concordissimo con Ornella!
andrea, grazie !
un pacco di luce nell’oscurità della pacotille
merci
effeffe
Bellissimo Elena. Per Massimiliano, aggiungi un’ala anche per me.
Vi abbraccio forte