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Nanof, santo con cellula fotoelettrica

 

in collaborazione con La Camera Ardente

 

 

In questi giorni lo Studio Azzurro ha messo a disposizione l’archivio dei suoi film. Le opere sono liberamente consultabili su Vimeo. Tra queste, segnalo L’Osservatorio Nucleare del Signor NANOF, dedicato alla figura di Oreste Fernando Nannetti astronautico ingegnere minerario nel sistema mentale– e al ciclo di graffiti dell’ospedale psichiatrico di Volterra.

 

“Corazzi / Nannetti = Fernando / nato / a / Roma il / 3 / 10 / 1927 / moro / spinaceo / castagno / alto / 1,60 / secco / bocca / stretta / naso / Y”.

 

Nella scheda del film si legge: «Un muro lungo circa 150 metri e alto due avvolge l’esterno dell’ex-manicomio di Volterra. La sua superficie è totalmente incisa, ricoperta da un immenso racconto fatto di parole e disegni, tabelle e planetari. Per dodici anni Nanof l’ha scalfito e lo ha abitato, costruendo il suo universo artistico e mentale. Il graffito è come un ritrovamento archeologico anticipato, da cui emergono tutti i temi della nostra epoca.»

 

Insieme al link Vimeo, ospito qui il testo che chiude il film, e due estratti da una conversazione di Fabio Cirifino, Paolo Rosa e Leonardo Sangiorgi con Valentina Valentini, registrata il 29 ottobre 1993 e il 12 e 13 febbraio 1994 a Milano presso la sede di Studio Azzurro. L’interlocutore che parla in prima persona è Paolo Rosa. L’intera conversazione è consultabile su Sciami.

 

 

da Temi e figure dell’universo estetico di Studio Azzurro

 

«Dall’atmosfera movimentata e un po’ trasgressiva alla “New American Cinema” di Facce di festa e di Lato “D” approdiamo – qualche anno- dopo ai toni rarefatti e metafisici di Nanof. Ho già affermato più volte che questo film ha rappresentato una delle più belle e significative esperienze fatte sino ad ora […].  Nannetti Oreste Ferdinando, detto Nanof, è stato davvero un grande modello. […] Dopo aver realizzato il film, in molti dissero che trovavano delle assonanze con il cinema di Tarkovskii.»

***

«Per un certo periodo, sollecitati anche un po’ dai deliri avveniristici di Nanof, delle sue tabelle spaziali, dei suoi missili a tubo catodico, delle sue piogge di stelle, abbiamo ricercato nella fantascienza (Ballard e Dick ad esempio), anche perché come spazio letterario sembrava assomigliare molto al territorio video che utilizzavamo: un genere che inglobava in sé molte delle altre espressioni letterarie, confrontandole con un immaginario scientifico ma restando tuttavia ai margini della letteratura colta. Una analogia che non poteva sfuggirci.»

 

***

da L’Osservatorio Nucleare del Signor NANOF

 

Ora che la mia ricerca ha raggiunto un livello soddisfacente e sono in grado di attraversare le frontiere del mio universo, vorrei trasmettere alcuni fatti relativi alla scoperta di un altro graffito del signor Nanof. In esso vi è raccolto tutto il suo sapere: stelle, lune, pianeti e carte geografiche delle fusioni territoriali. Suppongo che il linguaggio adottato sia una solidificazione del flusso di messaggi  che vengono  ricevuti e diffusi da Nanof attraverso il sistema telepatico. Io ne ho una conoscenza parziale. Delle sue vicende storiche posso però fornire una cronaca dettagliata. Situato in territorio di recente annesso all’osservatorio nucleare, il graffito era stato in origine proprietà della nuova marina zarista di Nicola III di Prussia, poi ceduto nel periodo in cui la luna è rossa e celeste alla stato nordico imperiale inglese, trafugato dal settantunesimo corpo di sbarco della marina francese,  con base di artiglieria astrale forte forestal mediante uso di proiettili indiani di lancio  ad attrazione sonora, conquistato dalla Prussia asiatica insieme alle nuove colonie dell’Egitto, Libia, Tunisia, Algeria e Marocco, custodito nella stazione spaziale ad intermittenza Zarco, venduto alla Spagna buddista in seguito all’acquisto della Grecia e dell’Albania, donato all’Africa orientale ex italiana ex inglese ex nuovo stato coloniale della Virginia austriaca americana […].

Prima di terminare, aggiungo a questi fatti  oramai noti che il signor Nanof, a tutt’oggi ancora impegnato a ricoprire il pianeta di notizie diffuse attraverso il sistema telepatico, trasmette mediante quadrante e per effetto naturale. Non so dove mi porterà questa strada; certamente non è del tutto percorsa. Anche per questo, io continuo.

 

L’Osservatorio Nucleare del Signor NANOF, 1985 – film from Studio Azzurro on Vimeo.

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Giorgiomaria Cornelio
Giorgiomaria Cornelio è nato a Macerata nel 1997. È poeta, scrittore, regista, performer e redattore di «Nazione indiana». Ha co-diretto la “Trilogia dei viandanti” (2016-2020), presentata in numerosi festival cinematografici e spazi espositivi. Suoi interventi sono apparsi su «L’indiscreto», «Doppiozero», «Antinomie», «Il Tascabile Treccani» e altri. Ha pubblicato La consegna delle braci (Luca Sossella editore, Premio Fondazione Primoli), La specie storta (Tlon edizioni, Premio Montano, Premio Gozzano) e il saggio Fossili di rivolta. Immaginazione e rinascita (Tlon Edizioni). Ha preso parte al progetto Civitonia (NERO Editions). Ha curato, per Argolibri, l'inchiesta letteraria La radice dell'inchiostro. La traduzione di Moira Egan di alcune sue poesie scelte ha vinto la RaizissDe Palchi Fellowship della Academy of American Poets. È il vincitore di FONDO 2024 (Santarcangelo Festival), uno dei direttori artistici della festa “I fumi della fornace” e dei curatori del progetto “Edizioni volatili”. È laureato al Trinity College di Dublino.
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