Brevi discorsi
di Anne Carson
traduzione di Marilena Renda
Introduzione
Una mattina presto le parole vennero a mancare. Prima, le parole non erano. I fatti erano, le facce erano. In una buona storia, Aristotele ci dice che tutto ciò che accade è spinto da qualcos’altro. Tre vecchie sono chine nei campi. A che serve interrogarci? dissero. Ben presto fu chiaro che esse sapevano tutto ciò che c’era da sapere sui campi innevati, i germogli verdi e blu e la pianta chiamata “audacia”, che i poeti scambiano per viola. Cominciai a ricopiare tutto ciò che veniva detto. La punteggiatura costruisce gradualmente un istante di natura, senza la noia di una storia. Le do enfasi. Farò qualunque cosa per evitare la noia. È il compito di una vita. Non puoi mai sapere abbastanza, mai lavorare abbastanza, mai usare gli infiniti e i participi in modo abbastanza strano, mai ostacolare abbastanza duramente il movimento, mai lasciare la mente abbastanza velocemente.
Breve discorso sulle orchidee
Viviamo scavando tunnel, perché siamo gente sepolta viva. Per me, i tunnel che scavi sembreranno stranamente senza scopo, orchidee sradicate. Ma la fragranza è imperitura. Un Ragazzo è scappato da Amherst pochi Giorni fa, scrive Emily Dickinson in una lettera del 1883, e quando le chiedono dove stava andando rispose, Vermont o Asia.
Breve discorso su Parmenide
Ci vantiamo di essere persone civili. Ma cosa succederebbe se i nomi delle cose fossero completamente diversi? L’Italia, per esempio. Ho un amico che si chiama Andrea, italiano. È vissuto in Argentina e in Inghilterra, e per un po’ anche in Costarica. Dovunque viva, invita gente a cena. È un gran lavoro. Pasta con i carciofi. Pesche. Il suo largo sorriso non svanisce mai. Cosa accadrebbe se il vero nome dell’Italia si rivelasse essere Brzoy? – Andrea continuerà a viaggiare per il mondo come la luna vagante con la sua luce presa a prestito? Temo che non siamo riusciti a capire ciò che stava dicendo, o le sue ragioni. Per esempio, se ogni volta che dice “città” intendesse “illusione”?
Breve discorso sulla deflorazione
Le azioni che compiamo in una vita non sono così tante. Entrare, andare, entrare in segreto, attraversare il Ponte dei Sospiri. E quando hai gettato il disonore su di me, ho visto che il disonore è un’azione. È successo a Venezia, le corde vocali si sono ingrossate. Attraversai rombando Venezia, sopra e sotto i ponti, ma tu te n’eri andato. Più tardi, quel giorno, telefonai a tuo fratello. Cos’ha che non va la tua voce? disse.
Breve discorso su Monna Lisa
Ogni giorno lui versava la sua domanda dentro di lei, come tu versi acqua da un recipiente a un altro, e l’acqua fuoriusciva. Non ditemi che stava dipingendo sua madre, la lussuria, ecc. C’è un momento in cui l’acqua non è né in un recipiente né nell’altro – che sete che era, e lui pensava che quando la tela sarebbe stata completamente vuota avrebbe smesso. Ma le donne sono forti. Lei conosceva i contenitori, conosceva l’acqua, conosceva la sete mortale.
Breve discorso sull’edonismo
La bellezza mi rende disperata. Non mi interessa perché più voglio solo andarmene. Quando guardo la città di Parigi desidero avvolgerle le gambe intorno. Quando ti guardo ballare c’è una scorata immensità, come un marinaio in un mare calmo e morto. Desideri rotondi come pesche sbocciano in me tutta la notte, non raccolgo più quello che cade.
Breve discorso sulla lettura
Alcuni padri odiano leggere ma amano portare le famiglie in viaggio. Alcuni bambini odiano i viaggi ma amano leggere. Buffo come questi si ritrovino ad essere passeggeri nella stessa macchina. Intravedevo le meravigliose e lampanti spalle delle Montagne Rocciose tra un paragrafo e l’altro di Madame Bovary. Ombre di nuvole vagavano languidamente per l’enorme gola rocciosa, tratteggiavano i suoi fianchi di conifere. Da allora non riesco a guardare i peli sulla pelle femminile senza pensare: Deciduo?
Breve discorso su chi sei tu
Voglio sapere chi sei. La gente parla di una voce che grida nel deserto. Per tutto il vecchio Testamento una voce, che non è la voce di Dio ma che conosce i suoi pensieri, grida. Mentre aspetto, potresti farmi un favore. Chi sei tu?
Breve discorso su Charlotte
Charlotte, Emily e Anne Brontë erano solite, dopo le preghiere, posare il cucito e camminare in fila indiana attorno al tavolo del salotto fino alle undici circa. Emily camminò finché poté, e quando morì Anne e Charlotte ricominciarono – e adesso mi fa male il cuore nell’udire Charlotte che cammina, cammina da sola.
Breve discorso sulla ferita notturna del mondo di Hölderlin
Re Edipo può avere avuto un occhio di troppo, disse Hölderlin, e continuò ad arrampicarsi. Sotto il verso dell’albero è vuoto come l’interno di un polso. La roccia resta. I nomi restano. I nomi cadono su di lui, sibilando.
Breve discorso sulla sensazione di decollo aereo
Beh sai, mi domando, potrebbe essere l’amore che corre verso la mia vita con le braccia alzate gridando che affare, compriamolo!
Breve discorso sulle pietre del sonno
Camille Claudel visse gli ultimi trent’anni della sua vita in manicomio, chiedendosi il perché, scrivendo lettere a suo fratello il poeta, che aveva firmato le carte. Vieni a trovarmi, dice. Ricordati che vivo con delle pazze, i giorni sono lunghi. Non fumava e non passeggiava. Si rifiutava di scolpire. Le diedero delle pietre del sonno, marmo, granito e porfido, ma lei le ruppe, poi ne raccolse i pezzi e di notte li seppellì fuori dalle mura. Di notte le sue mani crescevano, sempre più enormi finché nella fotografia sembrano due parti di qualcun altro poggiate sulle sue ginocchia.
Breve discorso sul riparo
Puoi scrivere su un muro con un cuore di pesce, grazie al fosforo. Loro lo mangiano. Ci sono baracche così lungo il fiume. Sto scrivendo questa cosa per essere il più possibile ingiusta nei tuoi confronti. Sostituisci la porta quando esci, essa dice. Adesso dimmi quanto è ingiusta, quanto scintilla a lungo. Dimmi.
Anne Carson, Short Talks, Brick Books 1992, 2015