I poeti apartheid: Micol Bez
Se l’ordine fosse un crimine?
In prigione geografi, genetisti
zoologi, doganieri, genealogisti
classificatori, omofobi, razzisti.
Fuori una danza senza origine.
****
Come Gorata copriva
di inglese lo tswana, portava
da scuola appuntata
la frase coloniale al petto
«an island is a tract
of land surrounded by water
(and smaller than a continent)».
Come il suo orgoglio nato
al portare beato la scienza
ai parenti cui ora vorrebbe
invece dire, forse in tswana,
«I wonder what a lesbian
lobola would look like».
****
Se volessi, mia amata, prenderti
la mano per entrare all’apartheid
museum, stingerti le unghie
consegnarti il mio sudore e il pianto,
non potrei. Per varcare
i corridoi dell’apartheid
devono scioglierci
le dita, insegnare
al loro groviglio riluttante l’ordine
della solitudine.
Mi chiedo ora in quali corridoi
di casa lascerei la tua mano
per nascondere il disordine
del nostro desiderio identico
di seni.