Storia con Glasbo

 

di Andrea Inglese

 

ᕭ Vi presentiamo Glasbo ! ᕮ

ᕭ Dici il grande Glasbo ? ᕮ

Esattamente quello. Gran belle gambe. Occhi fortuiti.

È ancora viva la carogna. Avrà ventisei anni oggi.

ᕭ Sarò qui con le mie mani, con i miei pantaloni larghi. ᕮ

“È tardissimo per morire, non ne vale più la pena” diceva mia madre.

Gli abeti sono abitati da buone intenzioni, poi ci sono i fagiani, le mortadelle bruciacchiate, gli urinatoi smaltati, la mano frenetica, il battipanni di plastica, l’opuscolo di Beckett.

ᕭ Volevo soprattutto che Glasbo leggesse le sue memorie. ᕮ

ᕭ Dici il grandissimo Glasbo, il più figlio di puttana della sua generazione? ᕮ

Introduciamo anche un documentario sull’armadio di formica.

La sabbia è stata avvelenata, e cresce a dismisura, come fosse materia organica.

Siamo nel bel mezzo del telegiornale, tenere il filo non è facile.

ᕭ Vorrei, in quanto Grande Glasbo, parlarvi dei miei problemi più personali e intricati. ᕮ

Sarebbe stato più signorile un’allocuzione sul destino del pianeta.

ᕭ È proprio Glasbo, quello di cui si vocifereva? Quello mezzo vivo, con gli impianti sopraccigliari, le unghie di porcellana? ᕮ

Gli ultimi dispacci parlano di uomini che non sono uomini e macchine che non sono macchine.

Intendi macchine omossessuali?

Intendo uomini profondamente smarriti che si comportano come amministratori delegati. Macchine costosissime e probabilmente già rotte che intonano canzoncine stupide.

ᕭ State parlando di Glasbo il brillante? ᕮ

ᕭ Non avrò un centesimo di pensione. Non ho avuto affetti primari. Professionalmente ho costruito alcune paludi. ᕮ

ᕭ Ti restano cinque minuti Glasbo. Tira fuori il concetto importante. ᕮ

Si parla dei raggi del sole, come di cose inopportune. Di gente che non sa dove poggiare la testa per dormire, perché non dorme in un letto. Ci devono essere soluzioni, ma staremo a vedere.

ᕭ La mia situazione è umiliante, sono un umiliato, ma questo mi ha reso fisicamente efficace. Prendo soldi da tutti, purché paghino in moneta corrente. Dico che fanno bene quello che fanno, e carezzo loro la testa, anche se sono macchine. ᕮ

ᕭ Glasbo, siamo agli sgoccioli. ᕮ

È anche verde alla fine, dico la palude, ossia la valle paludosa, se la guardi bene, mentre invecchi per anni, sembra quasi verde.

Gli avete chiesto una firmetta per la petizione?

Sono sicuro che sono lacrime quelle che ha lasciato sul bordo del lavabo. Glasbo piangeva.

Alle tre del pomeriggio?

 

[Nota redazionale. Glasbo è un porno-fattucchiere-erotico. Si ferisce e si fa leccare le ferite dal cane del vicino. Uccide i piccioni con le sgridate notturne. Si maschera nel supermercato. Mangia quantità di carne per affossare l’ecosistema. Inietta la sua piscia nelle arance che offre ai poveri. Non ha neppure mai letto Sade.]

Print Friendly, PDF & Email

articoli correlati

Voci della diaspora: Anna Foa e Judith Butler

di Andrea Inglese
Perché continuare a parlare invece di tacere? Perché usare o meno la parola "genocidio"? Perché un racconto vale mille immagini e mille cifre? Continuare a pensare quello che sta accadendo, attraverso due voci della diaspora ebraica: Anna Foa e Judith Butler

Da “Ogni cosa fuori posto”

di Andrea Accardi
C’è adesso come un vuoto nella planimetria, un buco da cui passa l’aria fredda, e su quel niente di un interno al quinto piano converge e poi s’increspa tutta la pianta del condominio. Il corpo della ragazza (il salto, il volo) resta per aria come una parte che manca (nondimeno è lì in salotto, ricomposta, e l’appartamento intero la costeggia).

Wirz

di Maria La Tela
Quando fu il nostro turno ci alzammo da terra. Eravamo rimasti seduti a guardare le ragazze che ballavano con le magliette arrotolate sotto l’elastico del reggiseno per scoprire l’ombelico.

Le precarie e i precari dell’università in piazza il 29 novembre

Comunicato stampa 29 Novembre Contro tagli e precarietà, blocchiamo l'Università! – L'Assemblea Precaria Universitaria di Pisa scende in piazza contro...

“Tales from the Loop”: una tragedia non riconosciuta

di Lorenzo Graziani
Qualsiasi sia la piattaforma, la regola aurea che orienta la scelta è sempre la stessa: se sei in dubbio, scegli fantascienza. Non è infallibile, ma sicuramente rodata: mi conosco abbastanza bene da sapere che preferisco un mediocre show di fantascienza a un mediocre show di qualsiasi altro tipo.

“Sì”#3 Lettura a più voci

di Laura Di Corcia
È un libro, in fondo, sul desiderio; un libro che pare costituito da risposte, più che da domande. Un libro di esercizi di centratura. Ma anche un libro che mira a un’ecologia della mente e della scrittura "Sì" di Alessandro Broggi...
andrea inglese
andrea inglese
Andrea Inglese (1967) originario di Milano, vive nei pressi di Parigi. È uno scrittore e traduttore. È stato docente di filosofia e storia al liceo e ha insegnato per alcuni anni letteratura e lingua italiana all’Università di Paris III. Ora insegna in scuole d’architettura a Parigi e Versailles. Poesia Prove d’inconsistenza, in VI Quaderno italiano, Marcos y Marcos, 1998. Inventari, Zona 2001; finalista Premio Delfini 2001. La distrazione, Luca Sossella, 2008; premio Montano 2009. Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato, Italic Pequod, 2013. La grande anitra, Oèdipus, 2013. Un’autoantologia Poesie e prose 1998-2016, collana Autoriale, Dot.Com Press, 2017. Il rumore è il messaggio, Diaforia, 2023. Prose Prati, in Prosa in prosa, volume collettivo, Le Lettere, 2009; Tic edizioni, 2020. Quando Kubrick inventò la fantascienza. 4 capricci su 2001, Camera Verde, 2011. Commiato da Andromeda, Valigie Rosse, 2011 (Premio Ciampi, 2011). I miei pezzi, in Ex.it Materiali fuori contesto, volume collettivo, La Colornese – Tielleci, 2013. Ollivud, Prufrock spa, 2018. Stralunati, Italo Svevo, 2022. Romanzi Parigi è un desiderio, Ponte Alle Grazie, 2016; finalista Premio Napoli 2017, Premio Bridge 2017. La vita adulta, Ponte Alle Grazie, 2021. Saggistica L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo, Dipartimento di Linguistica e Letterature comparate, Università di Cassino, 2003. La confusione è ancella della menzogna, edizione digitale, Quintadicopertina, 2012. La civiltà idiota. Saggi militanti, Valigie Rosse, 2018. Con Paolo Giovannetti ha curato il volume collettivo Teoria & poesia, Biblion, 2018. Traduzioni Jean-Jacques Viton, Il commento definitivo. Poesie 1984-2008, Metauro, 2009. È stato redattore delle riviste “Manocometa”, “Allegoria”, del sito GAMMM, della rivista e del sito “Alfabeta2”. È uno dei membri fondatori del blog Nazione Indiana e il curatore del progetto Descrizione del mondo (www.descrizionedelmondo.it), per un’installazione collettiva di testi, suoni & immagini.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: