Post in translation: Antonella Anedda/ Jean-Charles Vegliante
Esilii 1
di
Antonella Anedda
Pieno il mare di esuli; gli scogli coperti di sangue
Tacito Historiae
Oggi penso ai due dei tanti morti affogati
a pochi metri da queste coste soleggiate
trovati sotto lo scafo, stretti, abbracciati.
Mi chiedo se sulle ossa crescerà il corallo
e cosa ne sarà del sangue dentro il sale,
allora studio – cerco tra i vecchi libri
di medicina legale di mio padre
un manuale dove le vittime
sono fotografate insieme ai criminali
alla rinfusa: suicidi, assassini, organi genitali.
Niente paesaggi solo il cielo d’acciaio delle foto,
raramente una sedia, un torso coperto da un lenzuolo,
i piedi sopra una branda nudi.
Leggo. Scopro che il termine esatto è livor mortis.
Il sangue si raccoglie in basso e si raggruma
prima rosso poi livido infine si fa polvere
e può– sì– sciogliersi nel sale.
Pleine la mer d’exilés, les rochers couverts de sang
Tacite, Historiae
Aujourd’hui je pense aux deux, parmi d’autres, noyés
à quelques mètres de ces côtes ensoleillées
retrouvés sous le bateau, étroitement embrassés.
Je me demande si sur leurs os poussera le corail
et ce qu’il adviendra du sang dedans le sel,
alors j’étudie – je cherche parmi les vieux livres
de médecine légale de mon père
un manuel où les victimes
sont photographiées avec les criminels
pêle-mêle : suicidés, assassins, organes génitaux.
Pas de paysages sous le ciel d’acier des photos, rarement une
chaise
un torse recouvert d’un drap, les pieds sur un brancard nus.
Je lis. Découvre que le terme exact est livor mortis.
Le sang se rassemble en bas et se coagule
d’abord rouge puis livide enfin devient poussière
et peut, oui, se dissoudre dans le sel.
(trad. J.-Ch. V.)
- La poesia è contenuta nella raccolta Historiae, Einaudi Editore 2018. La traduzione fa parte del dossier, Anthologie permanente. Antonella Anedda, a cura di Jean-Charles Vegliante↩
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Un gioiellino. Per quanto drammatico. Come la realtà, del resto.
Grazie alla “NazioneIndiana” per la riproduzione e l’indicazione delle fonti. Quando uscì su “poezibao” (che accoglie, come pure “Recours au Poème”, e saltuariamente il collettivo “uneautrepoesieitalienne”, la nostra visuale lontana della poesia italiana o comunque in una o un’altra lingua italiana), il testo era inedito, con 16 versi anziché 17 oggi, l’epigrafe in italiano e non nell’originale latino, ecc. e insomma poteva e può costituire ormai una preziosa variante di questa poesia di Antonella Anedda. Senza stare a rimescolare le solite “ipotesi” sul tradurre (si leggono troppo spesso sbuffi di bollitori che scoprono l’acqua fredda), aggiungo soltanto che la versione – relativamente autonoma – in altro idioma aspira a far parte integrante di tale variante. Una visuale leggermente diversa per l’appunto, come potrebbe essere – ahimé – quella francese rispetto a quella italiana sulla “realtà” tra il “gioiellino” e il “drammatico”, come viene suggerito di sopra. Ché la traduzione, oltre a essere sempre “pratique-théorie”, è altresì sempre storica. – Elementary my dear Watson – come non disse Conan Doyle…
Cordiali saluti,
Jean-Charles Vegliante
Siti citati:
https://poezibao.typepad.com/
https://www.recoursaupoeme.fr/
http://uneautrepoesieitalienne.blogspot.com/
Carissimo Jean-Charles, prezioso come sempre ogni tuo contributo sull’annosa questione del tradurre, ti chiederei a tal proposito di leggere la querelle in corso ai piani di sotto – il riferimento è alla verticalità del sito- ove proprio delle cose a cui accenni si faceva incetta, intelligente. https://www.nazioneindiana.com/2019/06/19/heros-limite-eroe-limite/
effeffe
ps
Ne approfitto anche per ringraziare Romano per avermi segnalato “une toute petite coquille” in fondo al testo da me postato in origine.
ppss
Il testo di Antonella Anedda ha sicuramente un valore che sembra prescindere sia dalla realtà “inenarrabile altrimenti” cui fa riferimento , sia dalla troppo spesso “estetizzante” fabbrica dei versi italica. Per questo autenticamente poesia.