Grazie di cuore per voler sottolineare qualcosa di così doloroso e “inconcepibile” al di là di ogni muro di tabù. Il silenzio con cui questo viene accolto è di per sé prova di quanto ci sia necessità di parlarne. Grazie Antonello <3
grazie Monica, davvero ci sono realtà al mondo che non immaginiamo e non vogliamo vedere
Io non intervenivo perché il quanto e il come é stato narrato da un testimone sul campo era fuori da ogni….capacitazione. Ma questa é la nazione che ospitó il corpo di spedizione cubano comandato inizialmente da Che Guevara quando Cuba ambiva a esportare la rivoluzione….Colpe postume del colonialismo? Diciamo che il quadro é a dir poco infernale. Certamente diabolico. Personalmente ho ritegno ad aggiungere una sola parola. Persino le bionde e belle signore perbene che arrossendo e contrite abbassavano gli occhi erano fuori luogo. Non credo che il film sia stato bypassato, tutt’altro. Ho interpretato il silenzio come una sorta di tacita, intensa preghiera.
di Antonio Sparzani
“L’italiani sono di simulato sospiro”, dice il Gadda nelle sue fantasmagoriche Favole e aggiunge “L’italiani sono dimolto presti a grattar l’amàndola: e d’interminato leuto”. Bene, l’italiani matematici non son da meno: i nomi di Gerolamo Cardano (pavese, 1501-1576) e di Rafael Bombelli (bolognese, 1526-1572) sono tra quelli più implicati nella ulteriore follia che esaminiamo adesso.
di Fabrizio Centofanti
In potenza siamo molte cose: un’energia allo stato puro che tende verso una realizzazione. Ma è l’atto che ci definisce. È l’idea di progetto: chi siamo veramente? Conosciamo il nostro destino, ciò per cui siamo al mondo? Ci interessa?
di Antonio Sparzani Dove siamo arrivati con la follia dei numeri: siamo arrivati a costruire una classe di numeri che sembra li contenga tutti, visto che possiamo scrivere un numero qualsiasi di cifre prima della virgola e una successione qualsiasi di cifre dopo la virgola, anche una qualsiasi successione infinita, cosa vogliamo di più folle ancora?
di Antonio Sparzani In tutta la mia vita adulta i numeri e la scienza che li tratta, la matematica, mi sono stati piuttosto familiari, e spesso necessari, data la mia...
di Antonio Sparzani
Spero abbiate tutte e tutti notato come e in quali efferati e rivoltanti modi la polizia italiana (comprendo in questo termine carabinieri, polizia, urbana e non, e qualsiasi altro cosiddetto tutore dell’ordine) stia, come dire, alzando la cresta, ovvero il livello della brutale repressione dei “diversi” in qualsiasi modo essi si presentino: i fatti di Verona e poco prima i fatti di Milano, quattro agenti che pestano di brutto una transessuale ecc. ecc.
di Antonio Sparzani
La prima puntata qui e la seconda qui.
Che cosa hanno in comune una Ferrari e il censimento della popolazione nell’antica Roma? Non molto, sembrerebbe, salvo che c’è una stessa parola che è implicata in entrambe. Nell’antica Roma, due millenni prima dell’epoca delle Ferrari, Tito Livio, storico di età augustea, scrisse un’opera immensa, cui si conviene di dare il titolo Ab urbe condita – dalla fondazione della città–per–eccellenza
Antonio Sparzani, vicentino di nascita, nato durante la guerra, dopo un ottimo liceo classico, una laurea in fisica a Pavia e successivo diploma di perfezionamento in fisica teorica, ha insegnato fisica per decenni all’Università di Milano. Negli ultimi anni il suo corso si chiamava Fondamenti della fisica e gli piaceva molto propinarlo agli studenti. Convintosi definitivamente che i saperi dell’uomo non vadano divisi, cerca da anni di riunire alcuni dei numerosi pezzetti nei quali tali saperi sono stati negli ultimi secoli orribilmente divisi. Soprattutto fisica e letteratura. Con questo fine in testa ha scritto Relatività, quante storie– un percorso scientifico-letterario tra relativo e assoluto (Bollati Boringhieri 2003) e ha poi curato, raggiunta l’età della pensione, con Giuliano Boccali, il volume Le virtù dell’inerzia (Bollati Boringhieri 2006). Ha curato due volumi del fisico Wolfgang Pauli, sempre per Bollati Boringhieri e ha poi tradotto e curato un saggio di Paul K. Feyerabend, Contro l’autonomia (Mimesis 2012). Ha quindi curato il voluminoso carteggio tra Wolfgang Pauli e Carl Gustav Jung (Moretti & Vitali 2016). È anche redattore del blog La poesia e lo spirito. Scrive poesie e raccontini quando non ne può fare a meno.
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Grazie di cuore per voler sottolineare qualcosa di così doloroso e “inconcepibile” al di là di ogni muro di tabù. Il silenzio con cui questo viene accolto è di per sé prova di quanto ci sia necessità di parlarne. Grazie Antonello <3
grazie Monica, davvero ci sono realtà al mondo che non immaginiamo e non vogliamo vedere
Io non intervenivo perché il quanto e il come é stato narrato da un testimone sul campo era fuori da ogni….capacitazione. Ma questa é la nazione che ospitó il corpo di spedizione cubano comandato inizialmente da Che Guevara quando Cuba ambiva a esportare la rivoluzione….Colpe postume del colonialismo? Diciamo che il quadro é a dir poco infernale. Certamente diabolico. Personalmente ho ritegno ad aggiungere una sola parola. Persino le bionde e belle signore perbene che arrossendo e contrite abbassavano gli occhi erano fuori luogo. Non credo che il film sia stato bypassato, tutt’altro. Ho interpretato il silenzio come una sorta di tacita, intensa preghiera.