Nomi
i molti sessi dello sguardo
I.
p’tit caporal
i.
36 nodi di vento contrario
il mare è un toro meccanico
ho visto due delfini e una sirena
spaventosa
ii.
carte postale, île rousse
ogni mattina offro il caffè ai pesci
e pianto un seme di albicocca nella sabbia
stasera ti scrivo dalla rhumerie, brugal,
coi mori sotto i platani le cosce incollate
sono così disordinata che sospetto
mi gettino i libri fuoribordo
iii.
polipo o ragno dalle dita incerottate
sono impresentabile
*
II.
La cattedrale di S. Stefano, la Karntnerstrasse,
il teatro dell’opera, il pranzo al Naschmarkt.
Al museo quella donna 1 raccontava del marito.
L’aveva sbattuta sul letto, strappato i vestiti
con un coltello l’aveva minacciata
i genitali, una puttana non li merita
– la scelta delle parole, Eva, la questione del merito.
La necessità di integrare il mio viaggio alla scrittura.
*
III.
i.
nora nella testa di torvald
l’eteronimo ha l’acqua nel cervello, annaffio
22 anni di scossoni incessanti
è terribile non poterli costringere ad amarmi
ii.
“anche le tombe muoiono” 2, è vero?
iii.
resta inerte
torci i rami
riporta al centro
una lucertola parla in proverbi
a intere nazioni di vermi
*
IV.
la mia casa è affollata dalle tue ombre
che somigliano agli animali
una fredda serata fuori stagione
sono venuta a guardare il lago
anche se è buio
un film in due versi di Ashbery
“la sua testa chiusa a chiave nella mia
eravamo un’altalena”
*
V.
lo zucchero si è appiccicato al quaderno
torta e coca cola, una festa
la cima dell’empire state building tra le nuvole
il tavolino sempre ai piedi delle percussioni
la batteria è d’oro le bacchette celesti
non tengo mai il tempo sono impaziente e fuori
sopra central park
giove litiga con sua moglie, papà
make me rainbows 3 gli arcobaleni
ci saranno nascosti al buio
gente che non ha mai messo il naso fuori
da chinatown, i topi nella metropolitana
i barboni escono per il caldo
e le bambine sanno che non devono toccare nessuno 4
hanno gli occhi pieni di animali
forse vorrebbero farci ballare
in qualche modo
nella sala
tutti continuano a baciarsi
*
VI.
pub, doncaster: “triste, dolce, profondo (senza irritazione)” 5
avevo seppellito il cane nel cimitero
il cane rabbioso
non sarebbe riuscito a penetrarla
raggiungeva l’orgasmo
solo con l’aggressione
Eva sparava tre quattro colpi a terra
*
VII.
i.
rileggiamo le fiabe di andersen
le femmine sono streghe con il labbro
sotto i piedi o principesse del temporale
nella foresta di ferro
beviamo l’acquavite dai teschi
un bagno nel mare del Nord con helen grund
ii.
questa notte è scesa dalla casa delle nevi perenni
nella bocca del fiordo volando su un drago
comparivano e scomparivano i lividi dal volto
*
VIII.
perdevo fango dai capezzoli
dal destro usciva un verme
poi si accartocciava
ci guardiamo negli occhi
sentiamo le foglie tremare
quando pensiamo alla morte
*
Eva Fabbri
Piacenza 8.12.1992 – Capraia 14.7.2014.
Caduta da una finestra.
*
Paola Silvia Dolci, I processi di ingrandimento delle immagini. Per un’antologia di poeti scomparsi, Salerno/Milano, Oèdipus, 2017, p. 39-48. Immagine di Michaela D’Astuto.
- P.F. Čierna 1967, artista slovacca.↩
- R. Barthes, 1915-1980, saggista, critico letterario, linguista e semiologo francese↩
- J. Williams, 1932, direttore d’orchestra e compositore statunitense.↩
- K. Press, 1956, poetessa sudafricana.↩
- R. Barthes, 1915-1980, saggista, critico letterario, linguista e semiologo francese↩
grazie :)