Ninna nanna di Natale
[Anonimo del 1600]
Philippe Jaroussky con L’Arpeggiata
E da bambino vorresti che il mondo fosse un Presepe ed è la mattanza della Passione invece e la casa un centro caldo di muta adorazione ma è un vaso di Pandora pronto a traboccare disgrazie le cose racchiuse in un senso semplice, indecifrabile, i mestieri tutti intorno, con il lago che è uno specchio, il mulino lontano, il ruscello di stagnola e i sassolini e il muschio. Il gioco delle belle statuine un… due… tre… stella tutto raccolto e silenzioso sotto la cometa e la carta blu e oro del cielo notturno ma noi – noi materialisti storici – non lo facevamo il Presepe – smettila – smettila di rubare i ricordi degli altri… né calda né fredda la stagione, né giorno né notte, sospesa in attesa di qualcosa noi facevamo solo un laico estetico albero – vero – con le candele vere e alla fiera degli “Oh bej! O bej” c’era un omino che stava vicino a Sant’Ambrogio, accanto alle ciambelle fritte, lui stesso, forse, fatto di zucchero e di profumo di vaniglia e buccia di limone, seduto dietro a un banchetto animato di figurine che era uno spicchio di Presepe senza capanna. Con un piede muoveva da sotto i fili dell’affaccendato ritmico lavoro delle sue creature, il taglialegna cioc… cioc… con la scure, la lavandaia piegata nel mastello, vicino al ciabattino tacchete…tacchete il macellaio con la mannaia toc… toc… toc… din… din… din… il campanaro che tirava la piccola corda del suo campanile deng… deng il fabbro sull’incudine. La culla cullava il bambino, la donnina con il grembiale e il fazzoletto in testa impastava il pane. Tutti insieme all’infinito. Una perduta affaccendata orchestra armonica e dissonante. Fino a quando non si fermava e mettevi cinquanta lire ting nella ciotolina cose lontane dove siete? voci lontane in quali silenzi? Da brava, dì buon Natale al signore tutto è qui con noi Buon Natale! calore piccolo nel buio freddo Grazie. Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo anche a te.
- Ninna nanna, ninna nanna,
dormi figlio, dormi amore.
figlio dormi, dormi amore.
Con quel pianto e quella voce
brami, brami, ohimè, la croce.
Or ch’è tempo di dormire
dormi figlio e non vagire,
verrà il tempo del dolore.
Dormi amore.
Ninna nanna, ninna nanna,
dormi figlio, dormi amore.
figlio dormi, dormi amore.
Quella bocca pien di miele
brama latte aceto e fiele.
Or ch’è tempo di dormire
verrà il tempo del partire,
verrà il tempo del dolore.
Dormi amore.
Ninna nanna, ninna nanna,
dormi figlio, dormi amore.
figlio dormi, dormi amore.
Altri pecca e tu ne piangi,
e la vita in morte cangi,
e ne godi nel dolore.
Per dar vita al peccatore
compirai questo desio.
Dormi, o Dio.↩