OT GALLERY (una retrospettiva # 1)
a cura di Giulio Marzaioli
La OTgallery, sebbene non scavata nella roccia, è a tutti gli effetti una galleria. Inaugurata il 30 settembre 2014, la galleria, ideata e diretta da Giulio Marzaioli, è stata realizzata sul web (otgallery.org, attualmente off-line) con la collaborazione tecnica di Elisa Davoglio. Ospita una collezione permanente di 11 installazioni, a cura di Giulio Marzaioli, e 17 mostre temporanee curate (in ordine di allestimento) da: Massimiliano Manganelli, Andrea Raos, Alessandro Broggi, Alessandro De Francesco, Mariangela Guatteri, Damiano Abeni, Brunella Antomarini, Alessandra Greco, Andrea Inglese, Luigi Socci, Vincenzo Ostuni, Simona Menicocci, Maria Grazia Calandrone, Riccardo De Gennaro, Renata Morresi, Gian Maria Annovi, Giorgia Romagnoli. A tre anni dall’inaugurazione presentiamo una retrospettiva in 2 tappe (con cadenza settimanale) che ripercorrerà, a partire dall’allestimento della collezione permanente, il tracciato proposto, nell’auspicio di una nuova riapertura della galleria al grande pubblico.
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INDICE
I)…………collezione permanente (11 installazioni) a cura di
Giulio Marzaioli
II)………..mostre temporanee a cura di
Massimiliano Manganelli
Andrea Raos
Alessandro Broggi
Alessandro De Francesco
Mariangela Guatteri
Damiano Abeni
Brunella Antomarini
Alessandra Greco
Andrea Inglese
Luigi Socci
Vincenzo Ostuni
III).………mostre temporanee a cura di
Simona Menicocci
Maria Grazia Calandrone
Riccardo De Gennaro
Renata Morresi
Gian Maria Annovi
Giorgia Romagnoli
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I)
Collezione permanente
a cura di Giulio Marzaioli
Un filo elettrico esce direttamente dalla corteccia di un albero cresciuto in mezzo alla stanza. Al filo sono attaccate cuffie professionali da ascolto che emettono – ad alto volume – rumore di traffico.
Al centro della stanza la riproduzione di un airone in grandi dimensioni – almeno il doppio del reale – è sospesa a non più di mezzo metro da terra, con le ali spiegate. Improvvisamente si alza un vento molto intenso che spinge l’osservatore fuori dalla stanza.
Al centro della stanza due attori fanno realmente l’amore. Il pubblico può percorrere il perimetro della stanza rivolto esclusivamente verso la parete. Ogni mezz’ora gli attori vengono sostituiti.
Nella stanza è posta una telecamera. Il visitatore viene ripreso mentre guarda se stesso proiettato su uno schermo. La figura dello spettatore viene elaborata e il video prosegue con la figura dello spettatore che esce dalla stanza mentre lo spettatore fisicamente presente rimane ad osservare.
L’ installazione occupa l’intera stanza (cellulosa, cheratina, acqua, colesterolo, lecitina, bilirubina, sodio taurocolico, taurina, saprofiti, proteine glicosilate, sali disciolti in acqua; 3,4 x 4,5 x 6 mt).
Alla parete è appeso un quadro che ritrae l’abitazione di ciascun visitatore.
Nel corridoio è posta leggermente in obliquo una Rolls-Royce anni ’50 in stato di abbandono. Ogniqualvolta la carrozzeria viene toccata scatta un allarme assordante, il clackson emette un suono molto acuto e le luci della Galleria iniziano a lampeggiare assieme ai fari della Rolls-Royce. Quattro volte al giorno interviene un uomo vestito da guardia della Regina che avvia il motore della Rolls-Royce e la conduce fuori dalla Galleria mentre, contestualmente, un’identica Rolls-Royce condotta da un altro uomo vestito da guardia della Regina ne prende il posto.
Proiezione in loop di un video ripreso da una telecamera ben fissata al casco dell’operatore. Nel video si assiste al lancio da un aereo e alla ripresa della discesa fino allo schianto.
Proiezione in loop di un video che documenta una parata di attori di Hollywood. Gli attori sfilano sopra un carro tra ali di folla entusiasta e distribuiscono arance che vengono loro tirate in faccia. Il video si chiude con l’intervista ad alcuni attori che hanno terminato la propria carriera a causa dei segni permanenti rimasti sul volto.
Proiezione in loop di un video in cui sono riprese le gambe scalcianti di un bambino di un anno, riprese all’età di tre anni compiuti.
Su alcune bacheche retro-illuminate sistemate lungo la parete sono esposti i disegni di progetto per la ricostruzione del World Trade Center firmati da Charles-Edouard Jeanneret-Gris.