I poeti appartati: Olga Campofreda
Second Hand Shop
Hai tirato fuori dal cassetto
un paio di vecchie promesse
sgualcite
e con un gesto
che mi è sembrato bello
mi hai coperto le spalle
quest’inverno.
Non c’è voluto tanto
a indovinare un altro odore
impregnato sul tessuto,
e i buchi
e certe bruciature
di sigarette
che non ho mai fumato,
mentre i colori pure
delle tue promesse
impallidivano
sbiaditi
e smorti
per i troppi lavaggi
sbagliati.
Usate e riadattate
riempite e poi svuotate
queste parole
reindossate
e abbandonate in fretta
allo schienale di una sedia
le hai consumate a lungo,
masticate e poi sputate
prive infine di ogni forma,
ogni sapore.
Avevo amato l’idea
di credere al per sempre
di tutto ciò che fosse immateriale
eppure proprio adesso che mi sei di fronte
qualsiasi cosa voglia pronunciare
mi sembra troppo detto
troppo usato,
un abito
a tal punto sformato
da avere poi mutato
l’eleganza di un tempo
in ridicolo affronto,
un travestimento brutto
che neppure riesce a riscaldare
i corpi
quando è freddo.