Controlli
di Rosaria Lo Russo e Daniele Vergni
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Da Il canto di Hafez
di Rosaria Lo Russo
Dall’arco del tuo sopracciglio scoccò uno sguardo maligno
Per spargere il mio sangue, io piangevo impotente
Ubriaco e sudato sei venuto nel parco
L’acqua sul tuo viso diede fuoco all’albero di Giuda
Ogni sguardo vanesio dei tuoi occhi narcisi
Solleva cento tumulti nel mio mondo
Per la vergogna che lo paragonavo al tuo viso, il gelsomino
Chiese aiuto alla brezza che gli coprisse la bocca di terra
Dall’arco del tuo sopracciglio scoccò uno sguardo maligno
Per spargere il mio sangue, io piangevo impotente
La viola annodava la sua ciocca attorcigliata
era la brezza che raccontava la storia dei tuoi ricci
Prima d’ora ero un ascetico pio senza vino
Sono diventato il menestrello dei ragazzi belli
Dall’arco del tuo sopracciglio scoccò uno sguardo maligno
Per spargere il mio sangue, io piangevo impotente
Il vino dei ragazzi, dono eterno della sorte
In questa sfattezza Hafez si concede sollievo
Mi apro al sollievo in questa disfatta
Il sollievo di questo poeta è nella disfattezza
Così il mondo adesso si piega ai miei desideri
Ora il mondo soddisfa i miei desideri
Dall’arco del tuo sopracciglio scoccò uno sguardo maligno
Per spargere il mio sangue, io piangevo impotente.
Mi apro al sollievo in questa disfatta
Il sollievo di questo poeta è nella disfattezza
Così il mondo adesso si piega ai miei desideri
Ora il mondo soddisfa i miei desideri
Lo stupore mi ha bruciato la mente
La lingua sta ferma ma la bocca si riempie di poesia (…)
Rosaria Lo Russo, Daniele Vergni, Controlli (Millegru, 2016)