Extraterrestrial activity #4: Sci-Fi
di Tracy K. Morris
Non ci saranno margini, ma curvature.
Linee nitide rivolte solo avanti.
Alla storia, dorsale coriacea e angoli
vivi, subentrerà la sfumatura,
Come quando i dinosauri lasciarono il posto
A masse su masse di ghiaccio.
Le donne saranno donne, sebbene
La differenza irrilevante. Il sesso
Sopravvissuto a ogni minaccia, appagherà
Solo la mente, che sarà poi il luogo preposto.
Come sballo, balleremo per noi stessi
Davanti a specchi tempestati di faretti d’oro.
I più vecchi riconosceranno quel brillare
Ma la parola sole sarà stata riassegnata
Al Dispositivo Standard Neutra-Uranio
Disponibile nelle abitazioni e case di riposo.
E sì, vivremo tutti più a lungo, grazie
Al consenso popolare. Senza peso, scardinati,
A eoni dalla nostra stessa luna, alla deriva
Nello spazio tenebroso, che sarà, una volta
Per tutte, scrutabile e quieto.
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“Sci-Fi” è un testo di Tracy K. Harris (1972) tratto da Life on Mars, che nel 2012 ha ricevuto il premio Pulitzer per la poesia. Con The Body Question (2003) Harris aveva vinto il premio Cave Canem per il miglior libro d’esordio firmato da un poeta afro-americano. Insegna all’università di Princeton. (traduzione rm)
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Nell’immagine: sunglint sull’Atlantico, con detrito.
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Che bella questa rubrica. (Scoperta ora).
((Scusate per questo commento buzzurro)).