E’in giorno terribile. Penso ai bambini morti o spaventati.
In Augusto sono a Nice prima di andare in Italia.
Non potrò camminare sulla Promenade perché il sangue è stato versato.
Oggi non ho il cuore da ascoltare La Marseillaise.
Ho il cuore triste.
Nice è una dei più bella città in Francia.
E’un po l’Italia. E’italiana e francese.
Il cuore mediterraneo continua di bruciare in una guerra del terrore.
Sulla nostra riva viene colpire il riflesso delle guerre che sembravano lontane e invece sono vicine.
Je suis enfant! Sono drammaticamente disperata per questa strage assurda e stiamo attenti, questi verranno a snidarci nelle case, hanno detto. Ribelliamoci!!!!
di Antonio Sparzani
“L’italiani sono di simulato sospiro”, dice il Gadda nelle sue fantasmagoriche Favole e aggiunge “L’italiani sono dimolto presti a grattar l’amàndola: e d’interminato leuto”. Bene, l’italiani matematici non son da meno: i nomi di Gerolamo Cardano (pavese, 1501-1576) e di Rafael Bombelli (bolognese, 1526-1572) sono tra quelli più implicati nella ulteriore follia che esaminiamo adesso.
di Fabrizio Centofanti
In potenza siamo molte cose: un’energia allo stato puro che tende verso una realizzazione. Ma è l’atto che ci definisce. È l’idea di progetto: chi siamo veramente? Conosciamo il nostro destino, ciò per cui siamo al mondo? Ci interessa?
di Antonio Sparzani Dove siamo arrivati con la follia dei numeri: siamo arrivati a costruire una classe di numeri che sembra li contenga tutti, visto che possiamo scrivere un numero qualsiasi di cifre prima della virgola e una successione qualsiasi di cifre dopo la virgola, anche una qualsiasi successione infinita, cosa vogliamo di più folle ancora?
di Antonio Sparzani In tutta la mia vita adulta i numeri e la scienza che li tratta, la matematica, mi sono stati piuttosto familiari, e spesso necessari, data la mia...
di Antonio Sparzani
Spero abbiate tutte e tutti notato come e in quali efferati e rivoltanti modi la polizia italiana (comprendo in questo termine carabinieri, polizia, urbana e non, e qualsiasi altro cosiddetto tutore dell’ordine) stia, come dire, alzando la cresta, ovvero il livello della brutale repressione dei “diversi” in qualsiasi modo essi si presentino: i fatti di Verona e poco prima i fatti di Milano, quattro agenti che pestano di brutto una transessuale ecc. ecc.
di Antonio Sparzani
La prima puntata qui e la seconda qui.
Che cosa hanno in comune una Ferrari e il censimento della popolazione nell’antica Roma? Non molto, sembrerebbe, salvo che c’è una stessa parola che è implicata in entrambe. Nell’antica Roma, due millenni prima dell’epoca delle Ferrari, Tito Livio, storico di età augustea, scrisse un’opera immensa, cui si conviene di dare il titolo Ab urbe condita – dalla fondazione della città–per–eccellenza
Antonio Sparzani, vicentino di nascita, nato durante la guerra, dopo un ottimo liceo classico, una laurea in fisica a Pavia e successivo diploma di perfezionamento in fisica teorica, ha insegnato fisica per decenni all’Università di Milano. Negli ultimi anni il suo corso si chiamava Fondamenti della fisica e gli piaceva molto propinarlo agli studenti. Convintosi definitivamente che i saperi dell’uomo non vadano divisi, cerca da anni di riunire alcuni dei numerosi pezzetti nei quali tali saperi sono stati negli ultimi secoli orribilmente divisi. Soprattutto fisica e letteratura. Con questo fine in testa ha scritto Relatività, quante storie– un percorso scientifico-letterario tra relativo e assoluto (Bollati Boringhieri 2003) e ha poi curato, raggiunta l’età della pensione, con Giuliano Boccali, il volume Le virtù dell’inerzia (Bollati Boringhieri 2006). Ha curato due volumi del fisico Wolfgang Pauli, sempre per Bollati Boringhieri e ha poi tradotto e curato un saggio di Paul K. Feyerabend, Contro l’autonomia (Mimesis 2012). Ha quindi curato il voluminoso carteggio tra Wolfgang Pauli e Carl Gustav Jung (Moretti & Vitali 2016). È anche redattore del blog La poesia e lo spirito. Scrive poesie e raccontini quando non ne può fare a meno.
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E’in giorno terribile. Penso ai bambini morti o spaventati.
In Augusto sono a Nice prima di andare in Italia.
Non potrò camminare sulla Promenade perché il sangue è stato versato.
Oggi non ho il cuore da ascoltare La Marseillaise.
Ho il cuore triste.
Nice è una dei più bella città in Francia.
E’un po l’Italia. E’italiana e francese.
Il cuore mediterraneo continua di bruciare in una guerra del terrore.
Sulla nostra riva viene colpire il riflesso delle guerre che sembravano lontane e invece sono vicine.
Je suis enfant! Sono drammaticamente disperata per questa strage assurda e stiamo attenti, questi verranno a snidarci nelle case, hanno detto. Ribelliamoci!!!!
Se si facesse di questo l’inno dell’Unione?