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Per Erri De Luca: la nostra solidarietà


di Gigi Richetto

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La Valle di Susa che resiste è riconoscente verso Erri De Luca per la lucidità e il coraggio che sa esprimere con la sua parola contraria. Contraria in primo luogo alla devastazione di un territorio e portatrice di speranza per una comunità. Erri appartiene alla comunità, senza frontiere, delle persone libere. E perciò, naturalmente, si pronuncia in difesa dei diritti e della resistenza al sopruso.

Da più di vent’anni i Valsusini, il popolo no tav, le amministrazioni comunali e sovracomunali, pongono all’ordine del giorno, nel dibattito nazionale, la questione delle priorità: la salute, la tutela dell’ambiente, gli investimenti in opere utili come la scuola, la sanità, i servizi alla persona.

Non vogliono lo spreco del denaro pubblico perchè il Tav rappresenta proprio soltanto la grande menzogna della corruzione.

Perciò i Valsusini ne ostacolano la realizzazione, in maniera pacifica e determinata, con marce, convegni scientifici, petizioni popolari, sit in e ordini del giorno dei consigli comunali.

Presidiano il loro territorio e difendono la democrazia e lo spirito più autentico della Costituzione.

Per questo la loro resistenza viene colpita in ogni modo, con l’aggressione mediatica, l’incendio dei presìdi, la militarizzazione del territorio, l’impiego di armi chimiche come i lacrimogeni CS vietati dalle convenzioni internazionali sui teatri di guerra, l’accanimento giudiziario contro tutta una comunità che si ribella.

Chi è intellettualmente libero sa che abbiamo ragione. Dove sta il reato?

Siamo colpevoli di amare la nostra terra e di difenderla, di resistere ostinatamente alla illegalità.

La ferrovia internazionale esiste già ed è utilizzata a meno di un terzo delle sue potenzialità.

Bucare di nuovo le montagne, ricche di uranio e di amianto, disperdere le risorse idriche e compromettere tutto l’assetto idrogeologico della Valle già estremamente fragile, è compiere un atto dissennato. E’ violare il principio di precauzione e compromettere la qualità della vita per tutti.

Erri, che è persona sensibile e consapevole, non ci fa mancare la sua parola, che diventa un ulteriore ostacolo alla menzogna e alle cattive scelte di una politica che non vuole ascoltare la volontà popolare. Esprimergli solidarietà e gratitudine è insieme segno di amicizia e dovere civico.

 

la fotografia di Erri De Luca (“Un papavero rosso all’occhiello senza coglierne il fiore”) è di Danilo De Marco

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2 Commenti

  1. Gratitudine per una voce nata dalla Napoli cosmopolita.
    Una voce liberata, nata dal mare, dal vicolo, dalla palma.
    Una voce nata dall’infanzia.
    C’è nella vita di Erri de Luca una limpida umanità.
    Niente frattura con la scrittura.
    La sua scrittura contiene il mondo nudo, scalzi.
    Leggo La parole contraire.
    La parole nata da una terra reale.
    Ribelle.
    Fare cantare il muto.
    Dare potere magico alla fragilità.
    Erri de Luca è poeta della speranza.

  2. Solidarità a Erri de Luca. Ha sempre scritto con la voce giusta. Scrive della felicità dell’uomo nella natura. Protegge l’umanità la più discreta.
    Questa voce deve rimanere libera.

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giacomo sartori
giacomo sartori
Sono agronomo, specializzato in scienza del suolo, e vivo a Parigi. Ho lavorato in vari paesi nell’ambito della cooperazione internazionale, e mi occupo da molti anni di suoli e paesaggi alpini, a cavallo tra ricerca e cartografie/inventari. Ho pubblicato alcune raccolte di racconti, tra le quali Autismi (Miraggi, 2018) e Altri animali (Exorma, 2019), la raccolta di poesie Mater amena (Arcipelago Itaca, 2019), e i romanzi Tritolo (il Saggiatore, 1999), Anatomia della battaglia (Sironi, 2005), Sacrificio (Pequod, 2008; Italic, 2013), Cielo nero (Gaffi, 2011), Rogo (CartaCanta, 2015), Sono Dio (NN, 2016), Baco (Exorma, 2019) e Fisica delle separazioni (Exorma, 2022). Alcuni miei romanzi e testi brevi sono tradotti in francese, inglese, tedesco e olandese. Di recente è uscito Coltivare la natura (Kellermann, 2023), una raccolta di scritti sui rapporti tra agricoltura e ambiente, con prefazione di Carlo Petrini.
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