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da “La superficie delle cose” (2015)

di Silvia Tripodi
 
Fanno mostra di sé

Mentre fuoco

Mentre fuoco

Serve dimostra

Quanto calore quanta luce

Tra le mani

Dentro di esse

Attraverso i pugni di esse

Le mani sul fuoco

Dimostrate

Lato per lato

Faccia dopo faccia

Mostrando

Dimostrandi i lati

Uno per uno

Quando luce che è

Quanta ne serve

Fuochi calore e ombre

Ombre almeno sembra

Tali e

Mostrare la faccia delle cose

Mentre il resto non si sa

Lasciato alla luce

Se la volpe adesso

A cercare la ragione della volpe

La bellezza del sole che langue

La bellezza del tramonto

Che language

Che affonda

In blu

Come dire che mostrano queste cose interamente

Idealmente

Occorre metterle in piano

Occorre metterle su piano?

 

 

*

 

 

Dinanzi ad alcuni morti

Si fanno leggère

Mostrande a sé

Demostruensi

In questione in situ

 

 

*

 

 

Si può avere molta voglia

In fatto di voglia se ne intendono

Mentre la voglia cresce decresce

Fluttua

Ruotano dimostrati

Frantumati in situ

In spazio acquisito servilmente

Ammirati dallo scarto in giù

Acquietati

Dalle mani calde come molta voglia

Di sentire freddezza ristoratrice dei cristalli

Dei cerchi alfine

Dei prismi alquanto

Riflettono calore

Bloccano a vista e parole

La veduta i discorsi

 

 

*

 

 

Se fa potere in potere

Di potere che può

Fare mostra

Del potere che può

Della potenza può

Della sagacia può

Della distanza può

Credibilmente mostra

Ha potuto dimostrare che invano

Servilmente

In successione

Onde sequenza del tipo onde soggetto

Fonde oggetto

Suppone che i corpi dinanzi ai quali trovano

In paura in grande tema

In forte roccia

Avvincono volpi

Costruende libagioni dei dunque morti

Mostruensi al tatto

Ai panni leggeri

Sostituendosi ai mostrati

Rileggono in situ

La ragione che li spinse

Oltre la quale

 

 

*

 

 

Il particolare ha forma prismatica

Regge un blocco di cemento

Sostiene una massa molto pesante

Appoggiata su una lastra quadrata

Fissata con dei perni

Il particolare ha quattro facce

Regge un blocco di forma tonda

Appoggiato su una lastra rettangolare quadrata

Fissata con dei perni

Il particolare ha forma regolare

Regge un blocco di cemento

Appoggiato su una lastra quadrata

Fissato con dei perni

Il particolare ha forma regolare

Sostiene un blocco di cemento

Fissato con dei perni

A una lastra metallica rettangolare quadrata

Non si sente volare una mosca

 

 

*

 

 

Farsi esplodere

Farsi saltare in aria

Immettere la giusta quantità

Sollevare un polverone

Essere risarciti

Confondere le masse

Appollaiarsi

Rimanere ben saldi

Distribuire il corso delle acque bianche

Razionalizzare il flusso delle acque nere

Cavarne fortuna

Assicurarsi gloria

Imbracato penzolante dagli uncini

Sanguinare

Distribuire il messaggio

Stare sotto terra

Rimanere ancora

Dare il buon esempio

 

 

*

 

 

Dirlo con altre parole

 

 

*

 

 

È malato è molto malato

Sta male si lamenta

È malato

Ha un male

Ha male

È triste

È molto triste

È giù di corda

È giù di morale

Pensa a quando stava bene

Pensa a quando era contento

Sempre brillante

Sempre sorridente

Mentre adesso patisce

Fa molta fatica

Arranca

Propone di starsene in disparte

È molto afflitto

È abbattuto

Soffre di disturbi del sonno

Ne ha parlato a un medico

E prima ancora a un amico

I giorni passano

È come uno che fissa la collina

È come uno che ha molta sete

È come uno che non dorme

È come uno molto afflitto

È come il sorriso di un altro che è contento

È come se stesse aspettando

 

 

*

 

 

È sottile è leggero

È fatto bene

È freddo scivola

Può scivolare

L’hanno fatto apposta per renderlo fragile prezioso

Un tesoro tra le mani

Come un gioiello tra le mani

Per sentirci degni e capaci

Per sentirci sicuri e capaci

Non viene dallo spazio

La sua nuance è evanescente

Se cade per terra ti accorgi che pesa

Quanto sia difficile tenerlo in mano

Se una cosa può scivolare dalle mani

Con tanta facilità

Vuol dire che è preziosa

 

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andrea raos ha pubblicato discendere il fiume calmo, nel quinto quaderno italiano (milano, crocetti, 1996, a c. di franco buffoni), aspettami, dice. poesie 1992-2002 (roma, pieraldo, 2003), luna velata (marsiglia, cipM – les comptoirs de la nouvelle b.s., 2003), le api migratori (salerno, oèdipus – collana liquid, 2007), AAVV, prosa in prosa (firenze, le lettere, 2009), AAVV, la fisica delle cose. dieci riscritture da lucrezio (roma, giulio perrone editore, 2010), i cani dello chott el-jerid (milano, arcipelago, 2010), lettere nere (milano, effigie, 2013), le avventure dell'allegro leprotto e altre storie inospitali (osimo - an, arcipelago itaca, 2017) e o!h (pavia, blonk, 2020). è presente nel volume àkusma. forme della poesia contemporanea (metauro, 2000). ha curato le antologie chijô no utagoe – il coro temporaneo (tokyo, shichôsha, 2001) e contemporary italian poetry (freeverse editions, 2013). con andrea inglese ha curato le antologie azioni poetiche. nouveaux poètes italiens, in «action poétique», (sett. 2004) e le macchine liriche. sei poeti francesi della contemporaneità, in «nuovi argomenti» (ott.-dic. 2005). sue poesie sono apparse in traduzione francese sulle riviste «le cahier du réfuge» (2002), «if» (2003), «action poétique» (2005), «exit» (2005) e "nioques" (2015); altre, in traduzioni inglese, in "the new review of literature" (vol. 5 no. 2 / spring 2008), "aufgabe" (no. 7, 2008), poetry international, free verse e la rubrica "in translation" della rivista "brooklyn rail". in volume ha tradotto joe ross, strati (con marco giovenale, la camera verde, 2007), ryoko sekiguchi, apparizione (la camera verde, 2009), giuliano mesa (con eric suchere, action poetique, 2010), stephen rodefer, dormendo con la luce accesa (nazione indiana / murene, 2010) e charles reznikoff, olocausto (benway series, 2014). in rivista ha tradotto, tra gli altri, yoshioka minoru, gherasim luca, liliane giraudon, valere novarina, danielle collobert, nanni balestrini, kathleen fraser, robert lax, peter gizzi, bob perelman, antoine volodine, franco fortini e murasaki shikibu.
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