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Anelegia 2

Forse però ci dovremmo intendere. L’uomo è di terra:
fatto di terra. Terragno. Orbita in terrestrità
sole: però non del sole. Isolato in suoli di segno
soli: su soglia di solio. O non ci sfolgorano
fulmini. Padri di suolo. O la patria (dolce e decoro):
decorazione a natale: esile paternità.
Esule paternità. O la matria (di messidoro):
spirito -forse del grano -o di patata -non so.
Spirito -forse sparagmo: e sparagmo no non è guado
all’assoluto. Ma il fiume? Acqua. Danubio. Ma blu?
No. D’acqua dolce. E la terra? Sta sopra e sta sopra anche l’uomo
terra. Terragno. Terrà? Questo non so: chi lo sa?
Dio? Ecco: quello sta sopra. Era luce. Come? Sta sopra.
Orbita in alto. Dov’è? Forse pianeta -benché
stella. Fra stalle e presepe -da ultimo. L’uomo è di terra.
L’Altro di terra non è. Orbita in alterità.
Altera. Forse la terra si adultera? Certo lo crede
l’Altro. Un’adultera sempre -eccola -l’umanità.
L’umanità che peraltro è femmina. L’uomo è di terra:
terra che pura non è: terre si mescolano.
Siano rare o frequenti. Isolate in suoli di sogno
sole: però non al sole. E non c’è posto -non più-
no non c’è posto -non più- lì al sole. È terrestre da sempre:
terreo forse di volto -o di voltura -o dov’è
pezza d’appoggio. O da piedi. O di piede zoppo. O di zuppa
e di terrina. Terragna. Arbitra l’umanità
anche dell’Altro in realtà. Ci dovremmo intendere: è l’uomo
terra? terreno di scontro. Oh la terribilità!
oh la terribile età! sta torrida terra in tumulto
tutto in tumulto. O in tutù? Ruota derviscio. Ma tu
ruoti dal vischio ai tuoi baci. Eri terra. Verde di terra
e di terrina. Terragna. Ah quanta fame mi fa
esserti terra. Ma tu comprendimi. L’uomo è di terra.
Terra materna: materia. Arida? Maternità
malanimosa. Matrice. E natura. Nato di terra
l’uomo. Ma l’Altro? Malato? Orbita. Ma eternità?
Ma eternità. Di materia? Incerta. Incertezza è materia
spesso di dubbio: però sappilo: l’uomo è di te:
l’uomo è di terra. Materia e poi sangue. E s’angue? Serpeggia
dentro la terra. Si sa: gli uomini pencolano
strisciano sopra la terra. E gli dèi? Materia paterna:
Spirito. Soffio: respiro. Anima? Ma eternità.
Femmina l’anima forse? E gli dèi pateria materna:
patere: crete o terrine. E sacrifici e tabù.
Anche tribù. Ma virtù? Sa di viri. E femine e infanti?
Viri ma nel femminile. Esili maternità:
esuli paternità. Per l’eternità degli esili.
Temi e terreno in comune. Ecco. Ma esulano:
esulano dal tenersi -è Temi il terreno comune.
Temi o la terra che è unica divinità.
Temi la terra che ti è poi l’unica. L’uomo è di terra.
fatto di terra. Terragno. Orbita in terrestrità
sole: però non del sole -o per il sole -o per sé:
no ma dal sole. Isolato in un solo suolo di segni:
orme di suole -le peste -e pestilenze. E terrà
dunque la Terra? Terrà? È Temi il terreno comune.
Temi il terreno comune? E la tua terra non sta:
forse però mi dovresti intendere: l’uomo è di terra:
l’Altro -il celeste -l’Alieno orbita. Terra non gli è
spazio. Ma spazio vitale? O mortale. Morte di terra.
Morte di terra terragna -ombra terrena di te:
piccola morte di terra terragna -ombra eterna di terra
viva: la terra che sèi: tutta la terra che s’è.

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Daniele Ventre (Napoli, 19 maggio 1974) insegna lingue classiche nei licei ed è autore di una traduzione isometra dell'Iliade, pubblicata nel 2010 per i tipi della casa editrice Mesogea (Messina).
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