CULI (elenchi # 3)

di Giacomo Sartori

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culi ampollosi di editori

culi cardinalizi di critici letterari

culi garruli di addette stampa

culi masochisti di scrittori

 

culi minuscoli

culi maiuscoli

culi in grassetto

culi sottolineati

 

culi impoltroniti in poltrona

culi avidi di poltrone

culi tra due poltrone

 

culi acculturati

culetti culturisti

culi culinari

culoni luculliani

 

culi che si fanno leccare (dai leccaculo)

culi che se la prendono in culo

culi presi per il culo

culi che ti mandano affanculo

 

culi enormi

culi abnormi

culi inermi

 

culoni ciondoloni

culoni frementi di emozioni cerebrali

culi tremanti di strizza (al culo)

culini saltellanti di similbimbi

culetti funambolici di indossatrici

culi incuranti di furfanti

 

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culi sodi

culi assodati

culi assoldati

culi di soldati sodali

 

ani di cani nani

ani di caimani

ani di umani inani

ani inanimati di egiziani (nei musei)

ani animisti di sciamani

ani anacolutici di neo-avanguardisti (romani?)

ani anoressici di yoghi indiani

ani di anarchici anconetani

 

culi lisci

culi lascivi

culi lisciviati (dalla vita)

culi sulla sciovia

 

culi di muli

culi di siculi

culi di lucani

culi di cuculi nei loro loculi

 

culi che rollano sul marciapiede

culi in catalessi a un semaforo

culi che scalano una bicicletta

culi che carezzano uno sgabello

culi che meditano in metropolitana

 

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ani cartesiani

ani alfieriani

ani byroniani

ani brechtiani

 

culi inculcati (nella folla)

culi inculati (nella foia)

culi incubati (in tucul turistici)

culi incurati (poverini!)

culi di curati (velo pietoso)

culi negli incunaboli (lasciamo agli specialisti)

 

sederi sideranti

sederi siderali

sederi assiderati (di esploratori polari)

sederi desiranti

 

culi con il fuoco sotto

culi con il fuoco dentro

culi incendiati

culi ignifughi (di fachiri indiani e politicanti nostrani)

culi sfuocati (nei ricordi)

 

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sederi sedentari

sederi fuori sede

sederi seducenti

sederi sedati

sederi seduti

sederi sedicenti

 

culi impalmati a Cannes

culi impalati alle Cascine

culi spalmati di olio di palma

culi scalmanati a Palma

 

ani freudiani

ani junghiani

ani cacaniani (con una sola c!)

ani lacaniani

 

chiappe ipertoniche di Paolo Uccello

chiappe melanconiche del Pontormo

(ah, la cul-tura umanista!)

chiappe metafisiche di De Chirico

chiappe comuniste di Guttuso

chiappe pop di Andy Wahrol

 

culi che sporgono imberbi dalle lenzuola

culi che spiano dalla fessura dei pantaloni

culi che fanno i preziosi in prima classe

culi che tacciono sulla spiaggia (abbacinati?)

 

culi pubblicitari

culi pubblicizzati

culi pubblicati

culi impubblicabili (esagera Charlie Hebdo!)

 

ani analitici di laici

ani laidi di anglicani

ani di caid musulmani

 

culi appaiati

culi schierati

culi incolonnati

culi affastellati

culi incastrati

 

sederacci di poveracci

sederetti di poveretti

sederetti di neretti (occhio al razzismo!)

deretani derelitti

deretani derisi

 

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culi che se la fanno sotto

culi che ci pensano sopra

culi sottosopra

culi sopra le righe

culi tra le righe

culi a righe

 

culi machi

culi machisti

culi effemminati

culi femministi

culini ermafroditi

 

culi materialisti che scacazzano

culetti manieristi che sculettano

culi idealisti spersi nei campi elisi

culi scurrili pronti a tutto

culi epicurei che gareggiano a scorregge

 

culi scacciati a calci in culo

culi sculacciati

culacci scollacciati

culetti scultorei

 

culi brasiliani

culi cubani

culi cubisti

culi dominicani

culi domenicani

 

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culi burrosi

culi di gomma liscia

culi di gomma ruvida

culi di marmo chiaro

culi di marmo scuro

 

ani analfabeti

ani anaffettivi

ani anaerobici

 

culoni crapuloni

culoni marpioni

culoni romanticoni

culoni creduloni

 

culi nudi a Alicudi

culi tostati di facce toste

culi posticci postati sulla rete

culi stramaturi in Estremadura (quella lusitana)

culi imbottiti a Courmayeur

culi velati negli Emirati

 

culi che si fanno un culo così

culoni con un culo così

culoni senza culo

culi che ricordano facce (“culo di faccia!”)

culi in un cul de sac

 

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12 Commenti

  1. Non male questo divertissement procto-tematico (anche se io l’avrei condensato un po’ meglio). In questo caso, l’assenza di punteggiatura è giustificata dal tono giocoso e semi-serio del componimento. A fronte di tanta cattiva poesia che si legge in giro, questa ha per lo meno un certo spirito e un suo perché. V’è inoltre una buona attenzione alla musicalità e all’impianto formale (anche se vi sono alcune sbavature).
    Spero che il signor Sartori apprezzi questo mio giudizio spassionato e che sia aperto a un confronto intelligente.

    • apprezzo il giudizio, anche se temo di non essere molto intelligente, seppur tendenzialmente aperto (= si fa del proprio meglio)…

        • Signor Ventre, io apprezzo molto la sua dottrina e le sue qualità di moderatore (e sono sicuro che lei è uno squisito traduttore), solo mi lasci avanzare qualche perplessità sulle sue doti poetiche (a non tutti tocca d’esser visitati dalla “grazia”). Inoltre il mio non è un “complesso della punteggiatura”, tutt’altro. Ogni poeta degno di questo nome (e ogni scrittore autentico) tiene in grandissimo conto l’uso dei punti e delle virgole ecc (lei questo lo sa, ma non lo mette in pratica). Vi devono quindi essere motivazioni forti e precise per omettere del tutto – o in parte – certe tipologie di segni in un testo (vedi il caso dell’elenco – o meglio distribuzione – giocoso del Sartori), solo che lei non me le ha date (né io ne ho di fatto trovate). Non rifiuti il confronto, questo blog nasce apposta…

  2. Il culo dei belli,
    ricco,
    va in giro dentro intelligenti
    costose mutande,
    qualche volta la Patria,
    lampo giallo bianco,
    le lascia nella borsetta,
    sono piccole piene di segreti,
    educate mafiose profumate.

    Le chiappe dell’umanità
    sono fresche e sode
    Dio le benedica!.

  3. con questo contributo si potrebbe chiudere o aprire una discussione definitiva sugli Analitici(lo so sono un sentimentale). Sulla punzonatura invece non ho niente da dire

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giacomo sartori
giacomo sartori
Sono agronomo, specializzato in scienza del suolo, e vivo a Parigi. Ho lavorato in vari paesi nell’ambito della cooperazione internazionale, e mi occupo da molti anni di suoli e paesaggi alpini, a cavallo tra ricerca e cartografie/inventari. Ho pubblicato alcune raccolte di racconti, tra le quali Autismi (Miraggi, 2018) e Altri animali (Exorma, 2019), la raccolta di poesie Mater amena (Arcipelago Itaca, 2019), e i romanzi Tritolo (il Saggiatore, 1999), Anatomia della battaglia (Sironi, 2005), Sacrificio (Pequod, 2008; Italic, 2013), Cielo nero (Gaffi, 2011), Rogo (CartaCanta, 2015), Sono Dio (NN, 2016), Baco (Exorma, 2019) e Fisica delle separazioni (Exorma, 2022). Alcuni miei romanzi e testi brevi sono tradotti in francese, inglese, tedesco e olandese. Di recente è uscito Coltivare la natura (Kellermann, 2023), una raccolta di scritti sui rapporti tra agricoltura e ambiente, con prefazione di Carlo Petrini.
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