ΤΑ ‘ΔΑΤΕ ΤΑ ΜΑΘΑΤΕ
di Odysseas Elytis
trad. isometra di Daniele Ventre
Ήταν μια θεία θέληση
κι ενός αγίου τάμα
Εμείς οι δυο να σμίξουμε
και να γενεί το θάμα:
Οι βάρκες ν’ ανεβαίνουνε
ως τα ψηλά μπαλκόνια
Κι οι ορτανσίες να πετούν
καθώς τα χελιδόνια
Ν’ ανάβουν οι άγιοι κερί
στη χάρη των δυονώ μας
Και τα ψαράκια να φυλούν
την άκρη των ποδιών μας
Όλος ο κόσμος ν’ απορεί
μωρέ τι να ‘ν’ και τούτο
Με το μπουζούκι να λαλεί
και το μικρό λαγούτο:
Τα ‘δατε τα μάθατε
μια αγάπη που εγεννήθη
Άνθρωπος δεν την κατελεί
κι ο Άδης ενικήθη
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LO VEDETE, INTENDETELO
Fu divino proposito
come il voto di un santo
che noi due ci incontrassimo
e nascesse l’incanto:
le barche che risalgono
fino agli alti balconi
e le ortensie che volano
somiglianti alle rondini
I santi un cero accendano
in grazia di noi due,
pesciolini ci bacino
i piedi sulla punta
l’intero mondo dubiti:
Che cos’è questo, dimmi?
e con il liuto piccolo,
con il buzuchi gridi:
Lo vedete, intendetelo,
ora un amore è nato,
uomo non può distruggerlo
e l’Ade è sgominato.
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Grazie sempre, Daniele. Solo, va corretta la traslitterazione di «μπουζούκι» in «bouzouki» o «buzuchi». Io suggerirei quest’ultima, e non per smania traduttoria, ma perché godrebbe d’un precedente d’eccellenza in Ennio Flaiano: «Vede, nel buzuchi il ballerino guarda a terra, ciò dipende da un rito antico, si può azzardare l’ipotesi che il buzuchi sia un rito apollineo e le danze africane siano riti dionisiaci» (Il gioco e il massacro, Adelphi).
un grande poeta, riscoperto dopo un recente viaggio a creta e amato come la sua isola
un grande poeta…riscoperto dopo un recente viaggio a creta e amato come la sua isola ispiratrice
Perdonami, Daniele, umilmente… andrebbe pure corretta la svista —per iotacismo— Elitis in Elytis (Ελύτης).
Sig. Ventre,
ma perché scrive sempre ISOMETRA? Ha paura che i lettori non se ne accorgano?
No, voglio sottolineare come si fa, a mio modo di vedere, una traduzione di un testo in versi.