Un articolo di Federico Novaro del 2011, con un aggiornamento del 2014, che parla anche di noi. Molto critico sul fenomeno “blog” che in realtà significa modi di produzione editoriale, da leggere .
una banda di “Cazari (o anche K(h)azari o più raramente Khazary)”*
*http://it.wikipedia.org/wiki/Cazari
in ogni caso non Καθαροί , non vogliamo il fuoco purificatore, ma sporcarci con la buona terra.
di Romano A. Fiocchi
Sono trascorsi molti anni ma mi ricorderò sempre di quel giorno gelido di fine gennaio in cui lo incontrai. Lavoravo come fotoreporter da circa tre mesi, mi aveva assunto in prova l’agenzia Immaginazione.
di Luca Alerci
Vincenzo Consolo lo incontrai, viandante, nei miei paesi sui contrafforti dell’Appennino siciliano. Andava alla ricerca della Sicilia fredda, austera e progressista del Gran Lombardo, sulle tracce di quel mito rivoluzionario del Vittorini di "Conversazione in Sicilia".
di Alessandro Gorza
Era stata una giornata particolarmente faticosa, il tribunale di Pavia l’aveva chiamata per una consulenza su un brutto caso. Non aveva più voglia di quegli incontri la dottoressa Statuto, psicologa infantile: la bambina abusata coi suoi giochi, i disegni, gli assistenti sociali e il PM, tutti assieme ad aspettare che lei confermasse quello che già si sapeva.
Gianni Biondillo intervista Mario Desiati
Leggevo "Spatriati" e pensavo al dittico di Boccioni: "Quelli che vanno", "Quelli che restano". Il tuo è un romanzo di stati d'animo?
Gianni Biondillo intervista Mattia Corrente
Mi affascinava la vecchiaia, per antonomasia considerata il tramonto della vita, un tempo governato da reminiscenze, nostalgie e rimorsi. E se invece diventasse un momento di riscatto?
Gianni Biondillo intervista Beppe Sebaste
"Rompere il ricatto della trama": credo di non avere mai fatto altro da quando ero un ragazzo. Da una parte perché sono sempre stato dalla parte di chi trasgredisce, e la trama è sempre, anche graficamente, un’uniforme e una messa in ordine, un ordine del discorso.
GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
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https://www.youtube.com/watch?v=YiIMWN2e6xQ
Auguri, dunque, per il benessere raggiunto: che duri a lungo.
Auguri, tanti. E per tanti altri anni a venire.
http://blog.portreview.it/2014/03/18/i-blog-letterari-e-la-fine-delle-riviste-cartacee/
Un articolo di Federico Novaro del 2011, con un aggiornamento del 2014, che parla anche di noi. Molto critico sul fenomeno “blog” che in realtà significa modi di produzione editoriale, da leggere .
una banda di “Cazari (o anche K(h)azari o più raramente Khazary)”*
*http://it.wikipedia.org/wiki/Cazari
in ogni caso non Καθαροί , non vogliamo il fuoco purificatore, ma sporcarci con la buona terra.
(che poi e` quello che volevo sentirti dire)
https://www.youtube.com/watch?v=hbPLoYI8YNQ
Grazie a Nazione Indiana per avermi incantata con la lingua italiana.
Un saluto particolare a Andrea Raos.
Mi viene una bella nostalgia.
Oggi non scrivo tanto su Nazione Indiana, ma leggo sempre.
Una domanda: perché non precisare chi ha scritto il post?
Mi manca.
A veronique: l’autore del post, il colpevole, è Gianni Biondillo, detto anche Le Biondèl…
Oh, ma siam vecchi come il cucco!