Armando Punzo – È ai vinti che va il suo amore
La direttrice
della Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte
Maria Concetta Petrollo Pagliarani
e
Compagnia della Fortezza / Carte Blanche – Centro Nazionale Teatro e Carcere
sono lieti di invitare la S.V.
alla presentazione del libro
È ai vinti che va il suo amore
I primi venticinque anni di autoreclusione con la Compagnia della Fortezza di Volterra
di Armando Punzo / Ed. Clichy
Mercoledì 19 marzo 2014 – ore 17.30
MiBACT- Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte
Sala della Crociera
Via del Collegio Romano, 27- II° piano – 00187 Roma
Intervengono:
Armando Punzo – autore del libro e regista della Compagnia della Fortezza
Aniello Arena – attore della Compagnia della Fortezza
Anna Bandettini – La Repubblica
Ilaria Bonaccorsi – Left
Ninni Cutaia – Teatro di Roma
Laura Palmieri – Rai Radio3
Lidia Riviello – poetessa e scrittrice
coordina:
Massimo Marino – docente universitario – critico Corriere della Sera/Controscene
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Sarebbe da non crederci, se non fosse tutto vero:
c’è chi fa di tutto pur di entrare in carcere.
No, non è uno scherzo: è la pura verità.
Accade in Italia, a Volterra per la precisione, città toscana
le cui origini affondano nell’epoca etrusca.
E’ qui che l’impossibile si fa realtà.
Tutto merito della Compagnia della Fortezza,
compagnia teatrale dei detenuti attori della Casa di Reclusione di Volterra
e della lucida “follia” del regista e drammaturgo Armando Punzo,
fondatore della compagnia e ancora oggi
al timone di questo incredibile gruppo.
Venticinque anni fa Punzo ha concepito e battezzato
una rivoluzione culturale e sociale:
trasformare il carcere in luogo di cultura,
e ancora oggi la cavalca senza scendere a patti o a compromessi,
fermamente intenzionato a non lasciarsi distrarre
da chi è incapace di andare oltre quello che vede con gli occhi
e a non lasciarsi tentare da strade più facili.
Senza mai accontentarsi di quello già
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Ha dell’incredibile la vitalità e il simbolico dell’iniziativa. 25 anni già. Chi è escluso dalle sbarre moltiplica a dismisura le sue forze, prorompe e indica la via a un’altra, più vera libertà.