Nuovo discorso sul metodo: su “Le qualità” di Biagio Cepollaro

[Segnalo questo intervento importante su uno dei libri di poesia più belli apparsi in questi anni. a. i.]

di Luigi Bosco

Ho letto molte volte e in modo quasi ossessivo Le qualità (La Camera Verde, Roma, 2012), l’ultima raccolta poetica di Biagio Cepollaro. L’impressione che ne ho ricavato (o meglio: ricevuto) è stata quella di trovarmi di fronte ad un’opera come se ne incontrano poche: di quelle in cui sai – mentre leggi – di poterci trovare condensato tutto quello di cui avrai bisogno da ora in avanti; di quelle che hanno sempre qualcosa da insegnare e che, ad ogni nuova lettura, si offrono come deposito alla stratificazione dell’esperienza dell’umano da cui attingere per tentare un avanzamento. [Continua a leggere qui.]

Print Friendly, PDF & Email

5 Commenti

  1. Non capisco perchè la critica che dovrebbe promuovere i buoni lavori faccia di tutto per allontanare un potenziale pubblico da questi stessi – solo per narcisismo ?

  2. Gentile Antonio,
    credo che sia vero ,come lei nota, che spesso la critica per narcisismo finisca per oscurare piuttosto che illuminare i testi poetici di cui scrive. Nella fattispecie mi sembra che il saggio di Luigi Bosco non rientri in questa categoria. La densità dei riferimenti è non solo autorizzata dalla natura del testo, ma anche dall’intensità della personale lettura del critico. Più in generale la critica più consapevole ha una funzione importante nella costituzione di tradizioni di lettura ossia nel creare un ambito di ricezione problematica dei testi entro il quale hanno spesso modo di svilupparsi le sensibilità ermeneutiche dei singoli lettori. In altri termini, sul piano storico, quando trovo bello un testo per ragioni personali è anche perchè c’è stata una tradizione di lettura che ha reso possibile uno spazio interpretativo in cui si muove la mia personale lettura. Mi sembra che il lavoro di Luigi Bosco dia un contributo significativo in questo senso.

    • Io suppongo,per convinzione personale,che abilità del critico sia proprio quella di estraniarsi dalle impressioni proprie,per cercare di cogliere la cifra stilistica di un testo e soprattutto ,evitare di fornire una propria interpretazione che può influenzare la lettura altrui, come invece fa il sign. Bosco fin dall’inizio ,in un certo senso riducendo e mortificando la capacità comunicativa del testo .
      Inoltre credo che anche se si è coinvolti fino ad arrivare in simbiosi con un testo e al punto di sviluppare una dialettica con lo stesso – questo capita a tutti – ,ciò non preclude che se lo scopo sia la comunicazione per un dibattito o anche per una semplice fruizione unilaterale non si posssa tentare di specchiarsi il meno possibile al proprio specchio psichico .

      Ma forse il problema è anche quello atavico della funzione letale del linguaggio ,soprattutto quando in alcuni ambiti,come la critica moderna,è assente nel senso di un codice condiviso ampiamente.

  3. sono d’accordo con Giorgio e dirò di più. La distrazione dei cartografi della poesia italica contemporanea nei confronti di Biagio tanto più ingiustificata se si pensa a quante esperienze condivise leghino il lavoro di Cepollaro a quello degli ufficiali, ufficialissimi, permette che chiunque abbia scritto su questa opera, da Giuliano Mesa a Mascitelli, da Andrea Inglese a Marco Giovenale, giungendo così fino a Luigi Bosco, lo abbia fatto sempre con cognizione di casa, casa con doccia, ça va de soi, piuttosto che di causa affetta da manierismi di carriera. ecco, non so se si è capito però i andava di dire una cosa così
    effeffe

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Wols scrive aforismi su whatsapp

di Leonardo Canella
Ti sento. Sento che premi le dita sulla rotella dell'apriscatole e la dopamina che ti spara gioia nel cervello. Io TI SENTO, Wols. SEMPRE.

Kit di autodifesa nell’era Trump 2 #2. La guerra alla scienza e al giornalismo

di Andrea Inglese
Il progetto irrealistico e catastrofico di Trump è da inquadrare nel declino dell'egemonia statunitense e della fine della tecnocrazia, come via privilegiata al sogno americano. Per una lettura attuale di "Caos e governo del mondo" di Giovanni Arrighi e Beverly J. Silver.

Quaderni impossibili (o discorso attorno a un’opera apparentemente irrealizzabile)

di Sergio Oricci
Mio padre tra la seconda metà degli anni '80 e i primi anni 2000 ha riempito decine, se non centinaia, di quaderni. Nel 2002, (...) me ne ha donati alcuni, circa una ventina. Nel 2024 ho deciso di realizzare un’opera intitolata “Esercizio di copiatura (da un quaderno di mio padre)”.

Da “Materia madre”

di Barbara Giuliani
smettila di sistemare la tua vita, / per accoglierne un’altra / che non vuole condividere con te / nemmeno lo spazio di una tregua.

La bestiola di Esenin. Dialettica di tecnica e linguaggio

di Ezio Partesana
... i sentimenti sono oggi tra le merci più pregiate e diffuse, dai romanzi alla televisione, alla pubblicità e alla politica. Piuttosto è quel che non è chiaro, che non è evidente, a essere mal digerito dalla tecnica...

Terzo millennio: dalle “Lezioni americane” di Calvino a Massimo Onofri

di Pasquale Giannino
Di primo acchito, potremmo dire questo: è un'opera inclassificabile. Ma è proprio tale difficoltà evidente che incoraggia a superare l'impasse iniziale e ad approfondire l'opera. Il viaggio letterario, filosofico ed esistenziale che il lettore compie sotto la guida esperta e sicura di Onofri...
andrea inglese
andrea inglese
Andrea Inglese (1967) originario di Milano, vive nei pressi di Parigi. È uno scrittore e traduttore. È stato docente di filosofia e storia al liceo e ha insegnato per alcuni anni letteratura e lingua italiana all’Università di Paris III. Ora insegna in scuole d’architettura a Parigi e Versailles. Poesia Prove d’inconsistenza, in VI Quaderno italiano, Marcos y Marcos, 1998. Inventari, Zona 2001; finalista Premio Delfini 2001. La distrazione, Luca Sossella, 2008; premio Montano 2009. Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato, Italic Pequod, 2013. La grande anitra, Oèdipus, 2013. Un’autoantologia Poesie e prose 1998-2016, collana Autoriale, Dot.Com Press, 2017. Il rumore è il messaggio, Diaforia, 2023 (Premio Pagliarani 2024). Prose Prati, in Prosa in prosa, volume collettivo, Le Lettere, 2009; Tic edizioni, 2020. Quando Kubrick inventò la fantascienza. 4 capricci su 2001, Camera Verde, 2011. Commiato da Andromeda, Valigie Rosse, 2011 (Premio Ciampi, 2011). I miei pezzi, in Ex.it Materiali fuori contesto, volume collettivo, La Colornese – Tielleci, 2013. Ollivud, Prufrock spa, 2018. Stralunati, Italo Svevo, 2022. Storie di un secolo ulteriore, DeriveApprodi, 2024. Romanzi Parigi è un desiderio, Ponte Alle Grazie, 2016; finalista Premio Napoli 2017, Premio Bridge 2017. La vita adulta, Ponte Alle Grazie, 2021. Saggistica L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo, Dipartimento di Linguistica e Letterature comparate, Università di Cassino, 2003. La confusione è ancella della menzogna, edizione digitale, Quintadicopertina, 2012. La civiltà idiota. Saggi militanti, Valigie Rosse, 2018. Con Paolo Giovannetti ha curato i volumi collettivi Teoria & poesia, Biblion, 2018 e Maestri Contro. Brioschi, Guglielmi, Rossi-Landi, Biblion, 2024. Traduzioni Jean-Jacques Viton, Il commento definitivo. Poesie 1984-2008, Metauro, 2009. È stato redattore delle riviste “Manocometa”, “Allegoria”, del sito GAMMM, della rivista e del sito “Alfabeta2”. È uno dei membri fondatori del blog Nazione Indiana e il curatore del progetto Descrizione del mondo (www.descrizionedelmondo.it), per un’installazione collettiva di testi, suoni & immagini.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: