Impegno chiarito
di Antonio Sparzani
va bene, mi rendo conto che il mio programma enunciato l’altro giorno, presenta ancora dei punti oscuri, dei nodi non risolti, qualche fustillo fuori posto e anche dei chiossetti non bene esplicitati. Per cui mi decido a entrare nel merito della bulicanza e a dichiarare ormai esplicitamente dove stanno le mie preferenze, che del resto, come tutti ormai sapete, si concentrano sulla magica e mitica Serdàna, la cui gloria mi decido dunque finalmente a celebrare, certo indegnamente, ma con martelliano vigore (come del resto già feci in passato):
Gloria della Serdàna
Nei gorghi e nelle gore della cascina in festa
s’aggirava l’afrore nell’ombra più funesta
persino all’ara olista del marzo fustigante
già cestiva un fustillo di pietra fumigante
e infatti, dalle fosche caligini del prallo
avanzava insidioso un piro col busallo:
dalle fitte madrepore, dagli atri muscosetti
dai borghi delicati, dai merli e dai chiossetti
da zone inesplorate, da impervi bulicami
avanzavano innumeri di astarti fitti sciami
il loro volo oscuro la loro infelicanza
era segno sicuro di strazza e di vaganza:
col rostro perso e bigio e le schettùre ardenti
erano una minaccia di anghiero per le genti,
non curavan di nibbi non curavan di astori
volavano laurando e sprizzando colori,
emettevano ambagi, emettevano squizzi
al loro sopraggiungere cadean persino i lizzi,
i vezzi, i tubertenti, le andivie delicate
le ségole e i nortini, perfin le stirie alate;
ma… con noi c’era lei, la splendida Serdàna
che senza alcuna tema, forte e del tutto prana,
non appena s’avvide del volo degli astarti
emise un cheruticchio, modulato in tre parti,
dapprima dolce e schiro, senza alcuna grivanza
che pareva una mélode di affira e mesta danza,
poi sempre più bescato, meltuso e biricame
che cominciava a féllere, a scardare lo sciame
e infine senza meno, con grande trippotanza
abbricava gli astarti; e tornava l’allanza,
profumata di mirto, abbrivia di pescheti
sentore di cortecce, di muschi e di arilleti.
Da allora la Serdàna, sàlluca e rindolzita
signora di noi tutti sempre sia riverita.
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qualsiasi riferimento alla sardonia è puramente immaginato(come tutto del resto)
http://www.youtube.com/watch?v=IyXYPsDsOHY
Sparz, l’infelicanza mi ha stregato. Questa la imparo a memoria.
emana un afrore goliardico