Ciao, Roberto

Il motore del 2000

di Roberto Roversi

Il motore del 2000 sarà bello e lucente
sarà veloce e silenzioso sarà un motore delicato
avrà lo scarico calibrato e un odore che non inquina
lo potrà respirare un bambino o una bambina

Ma seguendo le nostre cognizioni
nessuno ancora sa dire
come sarà cosa farà nella realtà
il ragazzo del 2000 questo perché nessuno lo sa
l’ipotesi è suggestiva ed anche urgente
ma seguendo questa prospettiva
oggi ne sappiamo poco o niente

Noi sappiamo tutto del motore
questo lucente motore del futuro
ma non riusciamo a disegnare il cuore
di quel giovane uomo del futuro
mon sappiamo niente del ragazzo
fermo sull’uscio ad aspettare
dentro a quel vento del 2000
non lo sappiamo ancora immaginare

Print Friendly, PDF & Email

6 Commenti

  1. Roberto Roversi era venuto incantare molte pagine di Nazione Indiana.
    Aveva l’intelligenza del cuore e della lingua poetica,
    aveva da dire del nostro mondo,
    qualcosa di fragile sulla partenza.
    Caro Roberto Roversi, sempre nelle tue pagine trovero la tua presenza,
    la bellezza da fare emergere, quando il nostro mondo diventa troppo crudele.

    véronique

    Grazie a Gianni Biondillo per il ricordo.

  2. nella sterminata produzione di Roversi avete scelto una canzone dall’album che rifiutò addirittuta di firmare col suo nome, che pose fine per parecchi anni alla sua collaborazione con Dalla. Bravi, davvero.

  3. Gualtiero Via, ero certo che questo commento qualcuno l’avrebbe fatto. Ma sai, la cosa mi interessa poco. Non è NI che ha scelto questo pezzo, ma io. L’affetto che provo per Roversi nasce da quando scoprii questo disco e il nome di questo poeta bolognese, tutto qui. Ero un ragazzino (potevo avere 12, 13 anni)… nella vita incontri la poesia nei modi più imprevedibili.

  4. segnalo un’intervista inedita a Roversi che abbiamo pubblicato su rassegna.it.
    http://www.rassegna.it/articoli/2012/09/17/91807/intervista-a-roberto-roversi-la-poesia-e-una-risposta-alla-realta
    “Abbiamo fatto 30 canzoni, tre dischi con 30 canzoni che fossero organiche. Non un insieme di canzonette ma che fossero collegate. Abbiamo cantato per la prima volta lo smog, l’inquinamento dell’aria. Abbiamo cantato l’inquinamento e l’affollamento, gli ingorghi nelle autostrade. Abbiamo cantato tutte queste cose. E bisogna dire la verità: Dalla è stato estremamente bravo e impegnato nel vincere le contraddizioni di queste aziende di produzione che erano internazionali e che non ne volevano sapere.”

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Non chiamatela Banlieue

di Gianni Biondillo
Innanzitutto: non è una banlieue. Smettiamola di usare parole a sproposito, non aiuta a capire di cosa stiamo parlando. E, a ben vedere, non è neppure più una periferia. Dal Corvetto a Duomo ci vuole un quarto d'ora di metropolitana, siamo ormai nel cuore della metropoli lombarda.

Il venditore di via Broletto

di Romano A. Fiocchi
Sono trascorsi molti anni ma mi ricorderò sempre di quel giorno gelido di fine gennaio in cui lo incontrai. Lavoravo come fotoreporter da circa tre mesi, mi aveva assunto in prova l’agenzia Immaginazione.

Il cuore del mondo

di Luca Alerci
Vincenzo Consolo lo incontrai, viandante, nei miei paesi sui contrafforti dell’Appennino siciliano. Andava alla ricerca della Sicilia fredda, austera e progressista del Gran Lombardo, sulle tracce di quel mito rivoluzionario del Vittorini di "Conversazione in Sicilia".

Apnea

di Alessandro Gorza
Era stata una giornata particolarmente faticosa, il tribunale di Pavia l’aveva chiamata per una consulenza su un brutto caso. Non aveva più voglia di quegli incontri la dottoressa Statuto, psicologa infantile: la bambina abusata coi suoi giochi, i disegni, gli assistenti sociali e il PM, tutti assieme ad aspettare che lei confermasse quello che già si sapeva.

Spatriati

Gianni Biondillo intervista Mario Desiati
Leggevo "Spatriati" e pensavo al dittico di Boccioni: "Quelli che vanno", "Quelli che restano". Il tuo è un romanzo di stati d'animo?

La fuga di Anna

Gianni Biondillo intervista Mattia Corrente
Mi affascinava la vecchiaia, per antonomasia considerata il tramonto della vita, un tempo governato da reminiscenze, nostalgie e rimorsi. E se invece diventasse un momento di riscatto?
gianni biondillo
gianni biondillo
GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: