Discanto: Eugenio Montale
Eugenio Montale – Cigola la carrucola nel pozzo da “Ossi di Seppia”
Cigola la carrucola del pozzo
l’acqua sale alla luce e vi si fonde.
Trema un ricordo nel ricolmo secchio,
nel puro cerchio un’immagine ride.
Accosto il volto a evanescenti labbri:
si deforma il passato, si fa vecchio,
appartiene ad un altro…
Ah che già stride
la ruota, ti ridona all’atro fondo,
visione, una distanza ci divide.
Villa Montale a Monterosso, mercoledì 29 agosto 2012
Non striderà la ruota a un altro vento
e la carrucola non cigola nè calerà la corda
in fondo al pozzo tace lo specchio d’acqua
Non ci sarà una nuvola nel secchio
ormai dismesso in terra dalle cinque terre
da un alito di corrente mossa a stento.
Ora che nella ruggine che smangia il ferro
giace quell’albero su cui ebbra di tanti raggi
se ne stava quasi appoggiata alla casupola
che al muro di cinta l’unico di pietra viva
a ridosso le mani teneva sul volto e i ricordi
(effeffe)
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Grazie Francesco per il dono poetico.
La scrittura semplice con una linea d’acqua
dove spunta l’ombra della giovinezza…
Scrittura in un paesaggio di Sicilia o di Campania.
E’ paesaggio fatto per contemplare l’anima,
come si forma di fronte al sole,
come nel gesto quotidiano sposa la natura.
applausi.
b!
Nunzio Festa
Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
lo, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantano i ragazzi
qualche sparuta anguilla;
le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.
. . . . .
Grazie assai assai, Fra’.
Ovviamente ben scritta, però non posso non considerarla un semplice omaggio, che ricalca stilisticamente lo stile montaliano con inversioni e un tono “importante” che mi sembra inattuale. Ma sicuramente è un semplice omaggio, altrimenti l’appoggiarsi a Montale sarebbe eccessivo!
Hai fatto risuonare le trombe d’oro della mia malinconia. Grande effeffe.
Nel terzo rigo abolirei: “d’acqua”.
Ridondante.
Se ne gioverebbe la rima e il ritmo.
Scusino.
come rima più di rima, non saprei
effeffe