Quello che siamo…Quello che vogliamo…Quello che siamo…Quello che vogliamo…Quello che siamo…Quello che vogliamo…Quello che siamo…Quello che vogliamo…Quello che siamo…Quello che vogliamo…Quello che siamo…Quello che vogliamo…
Di ritorno dalle vacanze in Sicilia ho composto un patchwork che ho appena pubblicato nel mio blog. Poi ho trovato questo lavoro di Evelina Santangelo… Riporto i primi due paragrafi, il resto può essere letto su http://www.giodiesis.wordpress.com
“Sulla spiaggia di Mondello, a Palermo, un minuto dopo il tramonto, un cinquantenne di nazionalità indiana regge quella che potrebbe essere sua madre mentre questa immerge i piedi e le gambe nell’acqua come fosse quella del Gange. La vecchia indossa un vestito marrone, lungo fin sotto le ginocchia, mentre lui sfoggia dei pantaloncini in lycra con fantasie floreali blu e verdi. Pochi metri più in là, un grosso randagio dal pelo castano ed un piccolo bassotto nero giocano inseguendosi e mimando morsi e prese alla gola. Quando il bassotto si stanca e torna dai padroni, il randagio comincia a seguire i passanti, finché questi lo tollerano, almeno. Sulla strada, cinque poliziotti con giubbetto antiproiettile camminano verso la centrale. Uno di loro tiene in mano uno zainetto blu, raccolto in un cassonetto della spazzatura, scippato pochi minuti prima a dei turisti distratti.
L’intercity Roma-Palermo sta arrivando in città con un ora e mezza di ritardo. In una delle tante carrozze, un pendolare al suo primo giorno di ferie si sta lamentando con degli sconosciuti di ritorno da una gita a Cefalù del fatto che perderà la coincidenza per Trapani. Ci tiene particolarmente a tornare a casa in tempo, i suoi figli lo aspettano, perché la sera, in paese, ci saranno i fuochi artificiali, dopo la processione per San Rocco. Di fianco, un nordafricano sta mangiando con gli occhi una ragazza piuttosto scura di carnagione che alle volte passa nel corridoio inseguendo un bambino piccolo ed una palla. I gitanti hanno ancora impressa la benedizione del Cristo Pantocratore nella volta del duomo e la sposa vestita di rosso sui gradini del sagrato. Il pendolare vorrebbe più ecologia, più meritocrazia o almeno un rimborso del biglietto, a risarcimento del disservizio.”
«il Fatto Quotidiano» 10/12/2012
diario immaginario di Susanna Camusso
di Evelina Santangelo
Scrivere aiuta a capire chi siamo, dove stiamo andando. Per questo...
Di ritorno dalle vacanze in Sicilia ho composto un patchwork che ho appena pubblicato nel mio blog. Poi ho trovato questo lavoro di Evelina Santangelo… Riporto i primi due paragrafi, il resto può essere letto su http://www.giodiesis.wordpress.com
“Sulla spiaggia di Mondello, a Palermo, un minuto dopo il tramonto, un cinquantenne di nazionalità indiana regge quella che potrebbe essere sua madre mentre questa immerge i piedi e le gambe nell’acqua come fosse quella del Gange. La vecchia indossa un vestito marrone, lungo fin sotto le ginocchia, mentre lui sfoggia dei pantaloncini in lycra con fantasie floreali blu e verdi. Pochi metri più in là, un grosso randagio dal pelo castano ed un piccolo bassotto nero giocano inseguendosi e mimando morsi e prese alla gola. Quando il bassotto si stanca e torna dai padroni, il randagio comincia a seguire i passanti, finché questi lo tollerano, almeno. Sulla strada, cinque poliziotti con giubbetto antiproiettile camminano verso la centrale. Uno di loro tiene in mano uno zainetto blu, raccolto in un cassonetto della spazzatura, scippato pochi minuti prima a dei turisti distratti.
L’intercity Roma-Palermo sta arrivando in città con un ora e mezza di ritardo. In una delle tante carrozze, un pendolare al suo primo giorno di ferie si sta lamentando con degli sconosciuti di ritorno da una gita a Cefalù del fatto che perderà la coincidenza per Trapani. Ci tiene particolarmente a tornare a casa in tempo, i suoi figli lo aspettano, perché la sera, in paese, ci saranno i fuochi artificiali, dopo la processione per San Rocco. Di fianco, un nordafricano sta mangiando con gli occhi una ragazza piuttosto scura di carnagione che alle volte passa nel corridoio inseguendo un bambino piccolo ed una palla. I gitanti hanno ancora impressa la benedizione del Cristo Pantocratore nella volta del duomo e la sposa vestita di rosso sui gradini del sagrato. Il pendolare vorrebbe più ecologia, più meritocrazia o almeno un rimborso del biglietto, a risarcimento del disservizio.”