Articolo precedente
Articolo successivo

Assediamoci

(Riceviamo e volentieri pubblichiamo. G.B.)
Un sit-in al Pirellone
Il 31 marzo, ore 10.30-13.00, piazza Lombardia, palazzo Lombardia – simbolo del sistema di potere di Formigoni, ASSEDIAMOCI. Anche se non vi portate la sedia da casa ve la troviamo noi. Stiamo cercando di mobilitare tutti quelli che pensano che anche in Lombardia è stata superata la soglia della sopportazione e della decenza. Ci piacerebbe che sabato mattina vi uniste a noi, insieme ai tantissimi che stanno aderendo allo stesso appello.

“Perché non mobilitarci in modo nuovo, per denunciare l’incredibile situazione in cui versa la Regione Lombardia? Loro non se ne vogliono andare, anzi, e non capiscono il motivo di tante critiche e a volte si offendono, pure. Insomma, restano lì seduti, come se niente fosse. E tutto si immobilizza, come a voler negare il passare del tempo (forse perché abituati a occupare quelle posizioni fin dai tempi in cui i Camuni istoriavano la famosa Rosa). E se allora noi, e per noi intendo tutti i cittadini lombardi, di tutte le parti politiche, che trovano che ci sia parecchio che non funziona nei confronti dell’istituzione che dovrebbe rappresentarli, ci organizzassimo per sederci anche noi? Fuori dal Pirellone, con le seggiole portate da casa. Non per urlare slogan o denunciare quello che si sa già, né per aggiungere chissà quali altri particolari delle vicende di cui sono piene le pagine dei giornali, ma per discutere insieme, per confrontarci, per immaginare una Lombardia diversa. Politici e cittadini, seduti tra loro e gli uni con gli altri, per dare un segnale: ci vuole qualcosa di nuovo. Al di là del colore politico di chi vincerà le prossime elezioni, c’è bisogno di un sistema impostato diversamente, che sappia affrontare le questioni di cui si parla purtroppo solo dal punto di vista giudiziario: la concezione del potere, come abbiamo spesso ripetuto in questi giorni, le modalità (e l’eccessiva discrezionalità) delle nomine politiche, la negoziazione infinita in campo urbanistico, la sottovalutazione della questione ambientale, il pericolo che alle spalle di tutto questo ci sia addirittura la criminalità organizzata, come emerge da alcuni atti processuali. Un confronto franco, sereno, all’aria aperta. Sulla soglia del Palazzo. Come si dovrebbe fare in una democrazia, quando le porte e le finestre del Palazzo si chiudono. E l’aria diventa ogni giorno più pesante. E le parole sempre più vuote. Un messaggio ai lombardi e al Paese, perché rappresentanza e credibilità sono proprio le questioni fondamentali con cui la politica deve fare i conti, ed è doloroso registrare che sembra non avere più gli strumenti per affrontarle. Sabato prossimo potrebbe essere il momento giusto. E di Pirelloni, come si sa, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Uno dei due, quello nuovo, è preferibile per un dato eminentemente organizzativo: che ha una volta che copre la piazza sottostante. E con tutto quello che è costata ai lombardi adottarla in termini politici potrebbe dare finalmente una qualche giustificazione alle spese sostenute”
(dal sito di Pippo Civati)

Print Friendly, PDF & Email

5 Commenti

  1. […] Ci sarà anche Gianni Biondillo, sabato, al Pirellone. Le adesioni si moltiplicano, partecipate anche voi. Tweet(function() { var po = document.createElement('script'); po.type = 'text/javascript'; po.async = true; po.src = 'https://apis.google.com/js/plusone.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0]; s.parentNode.insertBefore(po, s); })(); Di civati, 28 marzo 2012 alle 08:35. Nessun commento Commenta oppure fai il trackback: Indirizzo trackback . « Per poter riderci sopra, per continuare a sperare […]

  2. Sostiene Pereira che per stanare gesuiti barricaderi pervasi dal proprio delirio di grandezza irrimediabilmente compromessi con federalisti storditi dalla vanagloria allevata in cantina che,metaforicamente parlando,non supererebbero la prova del guanto di paraffina manco se tutte le operatrici del laboratorio di analisi fossero originarie di Gemonio forse basterebbe abbandonare gli esercizi alla quintana seguendo un consiglio del poeta(“Siediti al sole. Abdica e sii re di te stesso”)

    http://www.nowhearthismusic.com/wp-content/uploads/2009/01/09-pay-me-my-money-down.mp3

  3. Purtroppo per motivi legati alla mia professione non potrò esserci.
    So benissimo che da parte mia è poco, ma esprimo totale appoggio all’iniziativa e ringrazio NI e Biondillo per averle dato visibilità.

    SGOMBERATE IL PIRELLONE!

  4. mi collego di striscio all’intervento di diamonds. non si potrebbe, per favore, leggere un intervento sulla figura di antonio tabucchi, morto qualche giorno fa? un commento, una citazione, un qualcosa, appena sopra l’assedio al pirellone e gundam.

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Il venditore di via Broletto

di Romano A. Fiocchi
Sono trascorsi molti anni ma mi ricorderò sempre di quel giorno gelido di fine gennaio in cui lo incontrai. Lavoravo come fotoreporter da circa tre mesi, mi aveva assunto in prova l’agenzia Immaginazione.

Il cuore del mondo

di Luca Alerci
Vincenzo Consolo lo incontrai, viandante, nei miei paesi sui contrafforti dell’Appennino siciliano. Andava alla ricerca della Sicilia fredda, austera e progressista del Gran Lombardo, sulle tracce di quel mito rivoluzionario del Vittorini di "Conversazione in Sicilia".

Apnea

di Alessandro Gorza
Era stata una giornata particolarmente faticosa, il tribunale di Pavia l’aveva chiamata per una consulenza su un brutto caso. Non aveva più voglia di quegli incontri la dottoressa Statuto, psicologa infantile: la bambina abusata coi suoi giochi, i disegni, gli assistenti sociali e il PM, tutti assieme ad aspettare che lei confermasse quello che già si sapeva.

Spatriati

Gianni Biondillo intervista Mario Desiati
Leggevo "Spatriati" e pensavo al dittico di Boccioni: "Quelli che vanno", "Quelli che restano". Il tuo è un romanzo di stati d'animo?

La fuga di Anna

Gianni Biondillo intervista Mattia Corrente
Mi affascinava la vecchiaia, per antonomasia considerata il tramonto della vita, un tempo governato da reminiscenze, nostalgie e rimorsi. E se invece diventasse un momento di riscatto?

Una vita dolce

Gianni Biondillo intervista Beppe Sebaste
"Rompere il ricatto della trama": credo di non avere mai fatto altro da quando ero un ragazzo. Da una parte perché sono sempre stato dalla parte di chi trasgredisce, e la trama è sempre, anche graficamente, un’uniforme e una messa in ordine, un ordine del discorso.
gianni biondillo
gianni biondillo
GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: