Poesie # 2
di Franco Buffoni
Avrei detto “Quo vadis?”
Avrei detto “Quo vadis?” al mio amico
Che aveva fatto la seconda media,
Io che venivo dalla prima
Appena cominciate le vacanze
All’albergo delle alpi,
E appena l’avessi visto.
Glielo avrei detto sulla porta
Pronto a balzare fuori,
Era da marzo che ci pensavo,
Forse da febbraio
Dopo la terza declinazione.
Al “Ponte della Porcheria”
Al “Ponte della Porcheria”,
Lo sbarramento dove si concentrano
I rifiuti del Cavour,
Tra i rottami per raccogliere un pallone
Francesco era sceso nella melma
Scivolato nel labirinto di sifoni rogge tunnel
Voluto da Cavour. Quindici chilometri
Fino allo “scaricatore Sesia”,
Cataletto secondario con le chiuse,
Dove lo trovarono
Tra i palloni dei ragazzi della valle.
Si chiamavano muga
Si chiamavano muga i geloni in dialetto
E venivano dati ai bambini dal freddo
Dietro ai talloni. Nel petto
A due su tre scoppiava il fuoco,
Se la ferita non chiudeva bene
Erano spasmi tra le mucche, fiati
Finiti nell’umidità. Compagna muga
Ossuta cagna a Macugnaga fino all’altro ieri
In te dentro con la mia vista tattile
Laser perforante oltre gli umori e la carne
Alla scuola alberghiera all’ora di servire il tè
E di riaccendere i termosifoni.
L’odore di resina
L’odore di resina e c’era
Tra le fessure di roccia i fili d’erba
Rosso il capino dell’aspide.
Un garofanino di montagna.
Ce le centellina ??
o fatto bene a prendere direttamente la raccolta, ecco !! ^__+
Ho….. hemmmmmm… uffffffffffffffffff
Ares carissimo, ma quando ti fai vivo per davvero? Non è che centellino, ci saranno altri due post nelle due prossime domeniche con altri testi, poi a fine aprile uscirà l’Oscar Poesie 1975-2012. E sarò felice di dartene copia non… “centellinata”. Un abbraccio da f
Le scriverò.
recipiente di posta interfree.. pieno!! che faccio ?
ho cambiato indirizzo: lo stesso ma col punto tra nome e cognome e gmail.com.