… giustamente la poesia finisce per essere il solo canale d’espressione di questa profondità…
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La memoria della poesia. Il libro che preferisco è Mourir et voir Naples.
Si deve entrare nel regno dell’inferno, nel passaggio orfico, per finalmente vedere la bellezza della città. Napoli si vede meglio, quando hai abbandonato
qualcosadi te. Jean Giraud non l’ha mai dimenticato…
Grazie per avere creato uno spazio di colori, di ricordi.
“…Me ne andrò tanto lontano,
più in là di quei monti,
accanto alle stelle, per
chiedere a Cristo Signore
che mi ridoni la mia anima
antica di bambino, matura
di leggende, con il
berretto di piume e
la sciabola di legno.”
F.G. Lòrca
p.s. ora ritrovare gli anelli mancanti sarà veramente arduo
di Gianni Biondillo
Innanzitutto: non è una banlieue. Smettiamola di usare parole a sproposito, non aiuta a capire di cosa stiamo parlando. E, a ben vedere, non è neppure più una periferia. Dal Corvetto a Duomo ci vuole un quarto d'ora di metropolitana, siamo ormai nel cuore della metropoli lombarda.
di Romano A. Fiocchi
Sono trascorsi molti anni ma mi ricorderò sempre di quel giorno gelido di fine gennaio in cui lo incontrai. Lavoravo come fotoreporter da circa tre mesi, mi aveva assunto in prova l’agenzia Immaginazione.
di Luca Alerci
Vincenzo Consolo lo incontrai, viandante, nei miei paesi sui contrafforti dell’Appennino siciliano. Andava alla ricerca della Sicilia fredda, austera e progressista del Gran Lombardo, sulle tracce di quel mito rivoluzionario del Vittorini di "Conversazione in Sicilia".
di Alessandro Gorza
Era stata una giornata particolarmente faticosa, il tribunale di Pavia l’aveva chiamata per una consulenza su un brutto caso. Non aveva più voglia di quegli incontri la dottoressa Statuto, psicologa infantile: la bambina abusata coi suoi giochi, i disegni, gli assistenti sociali e il PM, tutti assieme ad aspettare che lei confermasse quello che già si sapeva.
Gianni Biondillo intervista Mario Desiati
Leggevo "Spatriati" e pensavo al dittico di Boccioni: "Quelli che vanno", "Quelli che restano". Il tuo è un romanzo di stati d'animo?
Gianni Biondillo intervista Mattia Corrente
Mi affascinava la vecchiaia, per antonomasia considerata il tramonto della vita, un tempo governato da reminiscenze, nostalgie e rimorsi. E se invece diventasse un momento di riscatto?
GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
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[ R. I. P.]
Arzak Rhapsody [episodio 14]
⇨ http://www.moebius.fr
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Che coup de foudre quando trovai Arzach aprendo Alterlinus …
Stavo disegnando. Il rapidograph si prosciuga e mi costringe a una pausa: càpito qui e leggo. E ora chi ha più voglia di sostituir la cartuccia?
poesia ⇨ matita ⇨ pennello ⇨ colore ⇨ carta ⇨ poesia
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La memoria della poesia. Il libro che preferisco è Mourir et voir Naples.
Si deve entrare nel regno dell’inferno, nel passaggio orfico, per finalmente vedere la bellezza della città. Napoli si vede meglio, quando hai abbandonato
qualcosadi te. Jean Giraud non l’ha mai dimenticato…
Grazie per avere creato uno spazio di colori, di ricordi.
“…Me ne andrò tanto lontano,
più in là di quei monti,
accanto alle stelle, per
chiedere a Cristo Signore
che mi ridoni la mia anima
antica di bambino, matura
di leggende, con il
berretto di piume e
la sciabola di legno.”
F.G. Lòrca
p.s. ora ritrovare gli anelli mancanti sarà veramente arduo
http://www.youtube.com/watch?v=wNhHV03vVCk