Ciao, Elio. Grazie
CIAO ELIO, GRAZIE
“La ragazza Carla”
di Elio Pagliarani
Di là dal ponte della ferrovia
una trasversa di viale Ripamonti
c’è la casa di Carla, di sua madre, e di Angelo e Nerina.
Il ponte sta lì buono e sotto passano
treni carri vagoni frenatori e mandrie dei macelli
e sopra passa il tram, la filovia di fianco, la gente che
[cammina
i camion della frutta di Romagna.
Chi c’è nato vicino a questi posti
non gli passa neppure per la mente
come è utile averci un’abitudine
Le abitudini si fanno con la pelle
così tutti ce l’hanno se hanno pelle
Ma c’è il momento che l’abito non tiene
chissà che cosa insiste nel circuito
o fa contatto
o prende la tangente
allora la burrasca
periferica, di terra,
il ponte se lo copre e spazza e qualcheduno
può cascar sotto
e i film che Carla non li può soffrire
un film di Jean Gabin può dire il vero
è forse il fischio e nebbia o il disperato
stridere di ferrame o il tuo cuore sorpreso, spaventato
il cuore impreparato, per esempio, a due mani
che piombano sul petto
Solo pudore non è che la fa andare
fuggitiva nei boschi di cemento
o il contagio spinoso della mano.
“Le abitudini si fanno con la pelle
così tutti ce l’hanno se hanno pelle”
Solo due versi per ore e giorni di riflessione.
Grazie.
quanti poeti vanno via tanti versi restano per sempre!!
uno dei grandissimi del novecento italiano, forse il piu’ attuale (con Carla + Rudi).
Ciao Elio, mi resta il ricordo della tua voce.
“Grazie”, esattamente l’ultima parola che gli ho rivolto, poco meno di un anno fa.
un abbraccio.
b!
Nunzio Festa
:(
Che versi stupendi! e sentirli recitare dalla sua voce alla radio peccato solo ora che non c’è più…una stella, un’altra! che si spegne…
Da qualche parte nei primi anni 90 Majorino e Cepollaro organizzavano a Milano un ciclo di letture in cui leggevano assieme autori affermati e ragazzetti alle prime armi. Miracolosamente, fui inserito nella serata dove c’era Pagliarani.
Arrivato il mio turno mi alzai, andai al leggio e nervosissimo lessi la mia poesiola. All’epoca era inedita, quindi mi ero portato una stampata da computer con segnate alcune correzioni a penna, tra cui un paio di possibili varianti per il verso finale. Mi scervellavo da settimane su quel punto, e non ne venivo a capo.
Tornato al tavolo dove c’erano gli altri Pagliarani mi chiese di passargli il foglio e la rilesse in silenzio. Arrivato all’ultimo verso mi sussurro’ all’orecchio “e’ meglio questa”, indicandomi col ditone una delle due varianti. Ovviamente aveva ragione lui, era lampante. Come avevo fatto a non arrivarci da solo?
Sentii in quel momento – e penso tutt’ora – che avevo imparato piu’ cose sulla poesia in quei quindici secondi che in anni di studio. Pagliarani era un grandissimo poeta e un maestro autentico, di quelli a cui non serve spiegare ma basta mostrare, e gliene saro’ grato per sempre.
E SONO VIVO SENZA RIMEDIO
SONO ANCORA VIVO
[SCUSSI ANDREA, POTREBE MOSTRUARE I VERSI E LE SVARIANTI E LA DITATA?
GRAZZIE!]
(non voglio rovinare il clima elegiaco meritorio.Ma se la mia ipermnesia non mi inganna devo credere a questo punto che l’assenza in questi quartieri di uno straccio di dedica alla memoria di Edoardo Sanguineti in seguito alla sua dipartita possa nascondere un giudizio che non sarei in grado di comprendere)
http://www.youtube.com/watch?v=a5G14ioiyMU
Caro Diamonds,
Non credo che NI abbia bisogno della mia difesa.
Non credo che ne abbia necessità Buffoni.
Inoltre non credo che, giudizio di merito o meno, sia il “momento” per una classifica dei morti più validi.
Non credo che Sanguineti abbia bisogno della tua difesa, né che Pagliarani abbia bisogno della mia.
Detto ciò, rispondo io.
Qui il link per Sanguineti.
https://www.nazioneindiana.com/2010/05/21/x-es/
I Novissimi ci hanno consegnato una grande eredità, e disperderla in una polemica tra chi vada più o meno “commemorato”, mi sembra poco consona all’idea stessa di letteratura che, nell’antologia del 61′, ci aveva “indicato” Giuliani. È tempo di bilanci, di interrogazioni su quanto Pagliarani, Giuliani, Sanguineti, Porta, Anceschi et alia ci hanno dato. Non di thanatoclassifiche.
Proviamo ancora con Elio.
l.
grazie.L’ultima cosa che avevo in mente di fare è creare graduatorie.L’ho scritto su da Georgia che come Stanley Elkin ha dimostrato in condominio penso che la tassonomia sia pericolosa.Mi era solo sembrato che su N.I. non avesse trovato asilo una preghiera laica per un altro grande libero pensatore non addomesticabili.Scusate le ceneri
http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/archivio/ContentSet-9d8b406c-0a11-4cf6-beef-6260fc5d408e.html
Sarebbe meglio evitare di commemorare e invece ricordare, tenere presente e pensare a seguire le tracce lasciateci, continuare sulla via del conoscere e sperimentare.
Io personalmente devo a Pagliarani non molto nella parola scritta, nel verso, bensì nella profondità di scandaglio, nella sensibilità che ho imparato a tenere sempre come un’antenna assidua.
E per questo per sempre grazie.
mdp