orsola puecherhttps://www.nazioneindiana.com/author/orsola-puecher/,\\' Nasce [ in un giorno di rose e bandiere ] Scrive.
[ con molta calma ] Nulla ha maggior fascino dei documenti antichi sepolti per centinaia d’anni negli archivi. Nella corrispondenza epistolare, negli scritti vergati tanto tempo addietro, forse, sono le sole voci che da evi lontani possono tornare a farsi vive, a parlare, più di ogni altra cosa, più di ogni racconto. Perché ciò ch’era in loro, la sostanza segreta e cristallina dell’umano è anche e ancora profondamente sepolta in noi nell’oggi. E nulla più della verità agogna alla finzione dell’immaginazione, all’intuizione, che ne estragga frammenti di visioni. Il pensiero cammina a ritroso lungo le parole scritte nel momento in cui i fatti avvenivano, accendendosi di supposizioni, di scene probabilmente accadute. Le immagini traboccano di suggestioni sempre diverse, di particolari inquieti che accendono percorsi non lineari, come se nel passato ci fossero scordati sprazzi di futuro anteriore ancora da decodificare, ansiosi di essere narrati. Cosa avrà provato… che cosa avrà detto… avrà sofferto… pensato. Si affollano fatti ancora in cerca di un palcoscenico, di dialoghi, luoghi e personaggi che tornano in rilievo dalla carta muta, miracolosamente, per piccoli indizi e molliche di Pollicino nel bosco.
Quella della Grecia è una tragedia. Mi sorprende la leggerezza con cui noi tutti ci diciamo “L’Italia non è certo la Grecia!”. Ci sentiamo sollevati di non essere gli ultimi della fila, quelli che vengono puniti dalla maestra (anche se sappiamo bene di essere i penultimi).
Però non servono Pericle, Aristotele, Eschilo & co. come giustificazione per salvare la Grecia; la Grecia è da salvare perché siamo “stessa faccia, stessa razza” (e vale anche per tutti gli altri paesi europei, anche quelli senza pedigree classico).
Atene è sola di marco D’eramo
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1APYD7
A me veramente non pare che il problema principale sia la solidarietà internazionale. Non dico ovviamente che questa solidarietà non si debba manifestare, ma dico che questo silenzio fa parte di un problema più vasto, di una vera e propria incomprensione della natura e della dimensione dei problemi in cui noi, e cioè non soltanto i greci, ci troviamo.
Finchè non ci sarà una campagna a livello europeo che metta sui balconi, proprio come si è fatto in altre occasioni magari anche meno gravi, cartelli con su scritto “il sistema bancario globale criminale è fallito ed io non ho intenzione di pagare per mantenrlo in vita”, mi sa tanto che le grecie si moltiplicheranno in un irreale clima di falsa normalità.
siamo più vicini di quanto non si pensi
GRECIA:
dal ⇨ discorso di Sonia Mitralia davanti all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa
⇨ Athens: School Children To Get Free Meals – Thessaloniki: 500 Kids Go to School w/o Breakfast
ITALIA:
Questo in Italia, ovviamente.
modalità di disimpegno dignitoso per materiale umano con obnubiliate coscienze inutili ed in eccedenza, chissà se ci sono?
Stanno esagerando con la Grecia, quei burocrati venduti di Bruxelles. Sarebbe, per l’Italia, il momento di dichiarare una solidarietà totale ed una disponibilità ad aiutare senza fini di lucro – anche per girar pagina su quell’ignominiosa aggressione spezza-reni.. se non avessimo dei politicanti di merda, tecnici compresi.