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Ooops, lavori in corso

(questo articolo è stato modificato dopo la pubblicazione)

Oggi abbiamo cambiato la grafica e l’impaginazione di Nazione Indiana. Era un lavoro preparato accuratamente da tempo, ed oggi con l’aiuto di una scatola di cuneesi al rhum l’abbiamo messo in produzione. Potete aspettarvi cambiamenti e correzioni nei prossimi giorni, ma questo è il sito che vedrete d’ora in poi.

La scatola dei cuneesi è un regalo di colleghi piemontesi, ed è un semplice parallelepipedo di cartone, debitamente stampigliato, privo di qualsiasi riempitivo e zeppo di dolci incartati per circa un chilo.

Ci hanno spinto al rinnovamento diversi ordini di motivi:

sfruttare le moderne possibilità espressive di wordpress, per mezzo di un tema in grado di usare menu personalizzati, commenti nidificati, immagini di anteprima e molte altre cose interessanti;

approfittare dell’evoluzione informatica degli ultimi anni, con schermi più ampi, browser svelti e spazio per siti web più larghi e adatti a contenuti differenti.

Notate il packaging: il signor Arione suscita disapprovazione fra i pasticcieri più conservatori, per via del numero di telefono sulla confezione; di questo passo qualcuno metterà pure il suo account Twitter sui vassoi delle paste.

Un tema moderno ci permette, come dicevamo, di organizzare meglio il nostro lavoro su Nazione Indiana senza rinunciare alle comodità: quindi un flusso cronologico di articoli senza capo né coda (senza capouffici, senza obblighi, senza tetto né legge), passato attraverso una home page che diventa uno strumento di organizzazione in base ai criteri che scegliamo noi. Non abbiamo più infatti la consueta monocolonna di pezzi, ma più aree a più articoli, che in futuro possono specializzarsi in tipologie di contenuti differenti.

Il contenuto della scatola è interessante: baci di dama, cuneesi in carta verde, e cuneesi in carta rossa. Ciascuno pesa circa 30 grammi. I baci di dama hanno il sapore dei Brötle natalizi che nonna e zie mettevano a riposare in veranda per giorni prima delle feste, pastafrolla al burro riposata. I cuneesi contengono uovo, burro zucchero e rhum in quantità incompatibili con le nostre conoscenze chimico-fisiche, e sono la dimostrazione che piemontesi non si nasce, ma si sopravvive per selezione naturale.

Il tutto, tornando a noi, tollerando uno stile di pubblicazione abbastanza casuale e divertito, adatto alla nostra compagine di indiani appassionati, piuttosto ingenui e assolutamente non intruppati.

Alcune delle novità sono:

  • un sito più ampio
  • maggiore spazio per le immagini
  • commenti nidificati
  • menu di navigazione ad hoc
  • uso delle immagini in evidenza negli articoli
  • alta densità nella home

Molte altre cose non si vedono immediatamente o le stiamo capendo piano piano. Altre invece si vedono benissimo e sono tutte le sbavature, gli errori e le funzionalità mancanti, che correggiamo mano mano. Considerate il sito una beta in continuo aggiornamento.

Le cose fondamentali sono quelle che ancora non vedete, ma che potremo fare in un futuro forse vicino:

  • un sistema per pubblicare eventi senza appesantirci e con maggiore utilità per chi legge ed è nella zona;
  • un sistema di ecommerce migliore dell’attuale (ora dedito solo alle Murene), per distribuire (non necessariamente vendere) materiale digitale;
  • la possibilità di registrarsi sul sito ed avere delle piccole comodità;
  • un’area di discussione, forse;
  • e nient’altro, per ora.

La cosa che mi emoziona dei baci di dama è il loro sapore familiare ed infantile. Quello che mi sconcerta dei cuneesi è l’avvolgente intensità, il calore morbido ed alcoolico, la detonazione calorica del loro cacao. La nota divertente è il simbolo animale che il pasticciere ha scelto, freddura enigmistica  ed enigmatica.

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40 Commenti

      • si dice: minkia – pausa – vero è.
        penso che due colonne per la sintesi degli articoli renderebbero la visione più chiara e meno “ammassata”, l’idea è buona, ma da perfezionare :)
        p.s.: quando mettete poetarum silva nei link? siamo bravini eh!? ciao.

  1. Molto più legibile, e poi sulla home restano per più tempo visibili gli articoli. diventa facile rispolverare quelli della settimana prima. dom.

  2. era chiaro da tempo che in questo posto dove si coltivano passioni in controtendenza e sane conflittualità non anali avevate messo in fuga la paura per le svolte e i mutamenti utili a evitare di rimanere imbrogliati “in quell’intreccio spinto dal grande motore delle azioni umane:la forza d’inerzia”(per rubare le parole di Presta).E mi è pure venuta fame

    p.s. per festeggiare direi che è il caso di andare a vederci un video concernente un john goodman d’annata che interpreta la parte dell’ideologo del centro destra italiano

    http://www.youtube.com/watch?v=tlR6fTTE3JA


  3.  
    KOKOPELLI il flautista cantastorie
    il SERPENTE simbolo di trasmutazione e del ciclo della vita e per i Navajo portatore di pioggia benefica alle terre secche
    TAWA SUN KACHINA per gli Hopi lo spirito del sole che porta vita, crescita, forza e abbondanza
    la CAPRA simbolo di tenacia e diligenza

    [ eh sì… un bel giorno hanno cominciato a uscire dalla I di INDIANA e non si son più fermati ]

  4. I quali Navajo chiamano però se stessi Diné, che significa “il popolo”, mentre la parola Navajo arriva, attraverso gli spagnoli, da un’altra lingua, il Tewa, nella quale significa più o meno “campo coltivato”.

  5. PPPUFFF!!!! Avere un articolo alla volta non era male. Si andava subito al punto, senza possibilità di confondersi, e di ricordarsi quale era il nuovo articolo… è che mi distraggo facilmente… va be’ non sono fatto per internet, forse per questo leggo N.I.

  6. Ah. Piccolo suggerimento (un pochino mi intendo di queste cose): diminuire lo spessore dei paragrafi nella pagina in cui si visualizza il singolo articolo, per migliorare la leggibilità del testo (oppure aumentare la dimensione del font).

  7. In bocca al lupo per tutto, e in bocca a me tutti i cuneesi al rum, rigorosamente di Arione in Piazza Duccio Galimberti. Sono “cioccolatoni” per palati di grande Resistenza, come la città che ha dato loro i natali.

  8. Direi di inserire gli articoli in 2 colonne e non in 3, per evitare l’effetto “lista della spesa”. Poi cercate di organizzare meglio l’anteprima degli articoli, cercando di omologarne il format perchè così non ci si capisce nulla: alcuni hanno l’immagine, alcuni no, altri hanno il video che viene visualizzato in un modo se preso da youtube e in un altro se preso da google video. Badate alla formattazione del testo vicino alle immagini in anteprima, allineato all’immagine o a capo? Non si capisce. Fate un po’ di pulizia insomma. Per il resto ok.

  9. Tutto bello, ma non trovo un link-elenco degli articoli pubblicati di recente, a parte l’archivio per mesi, e questo secondo me rende difficile la ricerca se non si fosse abbonati al feed. Ciao!

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jan reister
jan reisterhttps://www.nazioneindiana.com/author/jan-reister
Mi occupo dell'infrastruttura digitale di Nazione Indiana dal 2005. Amo parlare di alpinismo, privacy, anonimato, mobilità intelligente. Per vivere progetto reti wi-fi. Scrivimi su questi argomenti a jan@nazioneindiana.com Qui sotto trovi gli articoli (miei e altrui) che ho pubblicato su Nazione Indiana.
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