“Cammina Cammina” in festa

Sabato 17 settembre 2011 ci sarà una grande festa delle tribù d’Italia per chiudere insieme l’esperienza di “Cammina cammina” là dove l’avventura ha avuto inizio, presso il cantiere della Cascina Cuccagna di Milano.

Come ha scritto Antonio Moresco:

“Sembrava una cosa impossibile, invece è successa: dal 20 maggio al 3 luglio più di 700 donne e uomini hanno camminato da Milano a Napoli per ricucire l’Italia coi loro passi. Così abbiamo pensato di fare una festa alla Cascina Cuccagna (da dove eravamo partiti) per il piacere di rivederci e di riabbracciarci. Ci ritroveremo dopo che ci siamo incontrati per la prima volta sotto il sole e la pioggia lungo strade e sentieri, che abbiamo dormito insieme nelle camerate di ostelli e conventi. Pranzeremo all’interno della Cascina e poi ci metteremo tutti insieme a fare nuovi progetti per il futuro, con quanti hanno condiviso la fatica e la gioia della nostra prima impresa e con quanti vorranno partecipare alla nuova impresa più impossibile ancora che abbiamo in mente per l’anno prossimo e che abbiamo chiamato Stella d’Italia”.

La festa NON sarà privata o riservata a coloro che hanno partecipato a “Cammina cammina”: sarà aperta a chiunque sia interessato a conoscerci e a sapere qualcosa delle nostre iniziative a venire. Quindi siete tutti i benvenuti!

Il programma è molto semplice:

Ci si ritroverà dalle 11:00 del mattino nel cortile del cantiere Cascina Cuccagna, dove ci saranno ombra, frescura e tanti tavoloni. Chi sa suonare la chitarra (o qualsiasi altro strumento, anche il bassotuba) è caldamente invitato a portarla con sé e a usarla senza ritegno!

la Cascina Cuccagna metterà a disposizione pane, pomodoro e la buonissima acqua dell’acquedotto milanese; per il resto, chiediamo a tutti i partecipanti di portare qualcosa di buono da mangiare e da bere per condividerlo con gli altri in una specie di grande pranzo collettivo autorganizzato (tenete presente che la Cuccagna è ancora in cantiere e perciò NON ci sarà la possibilità di scaldare o cuocere i cibi: quindi meglio portare prelibatezze che si mangiano a temperatura ambiente!).

per ridurre al minimo gli sprechi, gli sciupii e i rifiuti non riciclabili, chiediamo a tutti di portare le posate, il bicchiere e un piatto o una gamella – anzi, per dirla alla milanese, una schiscetta – per mangiare e per riporvi gli eventuali avanzi. Avvertenza importante: evitate piatti, posate e bicchieri usa-e-getta; meglio le stoviglie lavabili da campeggio, che sono più comode e più ecologiche.

ci sarà tempo per gli abbracci, le chiacchiere e la pancia; poi, nel pomeriggio, vorremmo organizzare una grande assemblea per discutere la prossima iniziativa che ha cominciato a prendere forma nelle nostre menti: la Stella d’Italia.

Una volta terminata l’assemblea, chi vorrà potrà fermarsi in Cascina ancora fino alle 22.30 (l’ora in cui le regole del buon vicinato impongono di cessare gli schiamazzi – e le eventuali schitarrate!).

Vi chiediamo – per avere un minimo di numeri su cui ragionare – di mandarci con un po’ di anticipo (entro giovedì sera sarebbe meglio, ma se vi presenterete non annunciati al portone sabato mattina non sarete cacciati via!) un messaggio di conferma, un cenno d’ok, un “ci sarò”, un “verremo in 6, 10, 4000…”: scrivete a

tribuditalia@gmail.com

E per finire, se questo post non vi fosse bastato, potete trovare l’avviso della festa anche sul sito della Cascina Cuccagna.

Insomma, non avete scuse.
Vi aspettiamo!

Print Friendly, PDF & Email

articoli correlati

Di quale “cancel culture” si parla in Italia?

di Bruno Montesano e Jacopo Pallagrosi
Negli Stati Uniti, a un anno da Capitol Hill, si continua a parlare di guerra civile. Questa è la dimensione materiale della cosiddetta...

L’orso di Calarsi

di Claudio Conti
«Da una parte l’Impero ottomano, dall’altra la Valacchia. In mezzo il Danubio, nero e immenso». Lara è sul fianco e ruota la testa all’indietro, verso Adrian. Rimane così per un po’, con la reminiscenza del suo profilo a sfumare sul cuscino.

Amicizia, ricerca, trauma: leggere Elena Ferrante nel contesto globale

L'opera dell'autrice che ha messo al centro l'amicizia femminile è stata anche veicolo di amicizia tra le studiose. Tiziana de Rogatis, Stiliana Milkova e Kathrin Wehling-Giorgi, le curatrici del volume speciale Elena Ferrante in A Global Context ...

Dentro o fuori

di Daniele Muriano
Un uomo faticava a sollevarsi dal letto. Un amico gli suggerì di dimenticarsi la stanza, la finestra, anche il letto – tutti gli oggetti che si trovavano lì intorno.

Un selvaggio che sa diventare uomo

di Domenico Talia Mico, Leo e Dominic Arcàdi, la storia di tre uomini. Tre vite difficili. Una vicenda che intreccia...

Soglie/ Le gemelle della Valle dei Molini

di Antonella Bragagna La più felice di tutte le vite è una solitudine affollata (Voltaire) Isabella Salerno è una mia vicina di...
helena janeczek
helena janeczek
Helena Janeczek è nata na Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia da trentacinque anni. Dopo aver esordito con un libro di poesie edito da Suhrkamp, ha scelto l’italiano come lingua letteraria per opere di narrativa che spesso indagano il rapporto con la memoria storica del secolo passato. È autrice di Lezioni di tenebra (Mondadori, 1997, Guanda, 2011), Cibo (Mondadori, 2002), Le rondini di Montecassino (Guanda, 2010), che hanno vinto numerosi premi come il Premio Bagutta Opera Prima e il Premio Napoli. Co-organizza il festival letterario “SI-Scrittrici Insieme” a Somma Lombardo (VA). Il suo ultimo romanzo, La ragazza con la Leica (2017, Guanda) è stato finalista al Premio Campiello e ha vinto il Premio Bagutta e il Premio Strega 2018. Sin dalla nascita del blog, fa parte di Nazione Indiana.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: