Vivo e lavoro a
Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e
Sud, collaboratore dell’
Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese
Focus-in. Spettacoli teatrali:
Do you remember revolution, Patrioska,
Cave canem,
Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori
Osvaldo Soriano Football Club,
Era l’anno dei mondiali e
Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera).
Métromorphoses,
Autoreverse,
Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York,
edizioni La Camera Verde,
Chiunque cerca chiunque,
Il peso del Ciao,
Parigi, senza passare dal via,
Il manifesto del comunista dandy,
Peli,
Penultimi,
Par-delà la forêt. ,
L'estate corsa
Traduttore dal francese,
L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa,
Immediatamente di Dominique De Roux
un grande dispiacere
Ciao, Giuliano…
io penso che gli uomini debbano essere ricordati, anche e soprattutto, attraverso quelle parti di sé che durante il transito si staccano dal proprio nucleo per andare ad “investire” altri nuclei, animati o inanimati che siano.
andrà a finire. e se non ora,
o quando, sarà come se fosse,
dentro un pensiero, trito,
che si sgranocchia la sua noce.
l’improvviso schiarirsi,
o lo snodarsi, o altro che già c’è.
finirà che se ne andranno tutti,
i giunchi sferzati dalla bora,
le folaghe smarrite, i rantoli,
quelli dei ratti che fanno tana tra i rottami,
sgranocchiano croccanti cartilagini.
andrà a finire anche così,
o anche chissà come
anche come se fosse chissà che
(Giuliano Mesa – da “chissà” – d’if – Napoli – 2002)
Un grande dolore. Grande come la scrittura di Giuliano, e la sua umanità.
Una grande perdita davvero, umana quanto poetica.
Ricordiamolo ancora e ancora. Lo meritava pienamente. Lo merita!
Ciao Giuliano, amico , fratello , anarchico,bimbo, poeta,ciao !
Negli ultimi dieci anni non ci eravamo più parlati. Giuliano era una persona complessa, molto netta e molto fragile, generosa, ma anche assai diffidente. Ma gli ho sempre voluto bene, l’ho sempre reputato uno dei poeti (e delle ‘anime pensanti’) migliori della sua/mia generazione. Un abbraccio postumo.
ciao Giuliano..
Giuliano Mesa, l’ho scoperto grazia a Andrea Raos e oggi che ho potuto ritrovare un luogo per leggere Nazione Indiana, conosco con tristezza questa scomparsa. Non ho mai incontrato Giuliano Mesa, ma le poesie che ho letto erano il canto dell’umanità: Non era una poesia del dolore intimo, ma una poesia che facciava domande al nostro mondo. Come poeta, non era sulla sponda, ma nel mare da lottare con le parole.