Articolo precedente
Articolo successivo

Cammina Vagante. Intervista a Carla Benedetti

effeffe Il racconto di Sergio Baratto sulla prima tappa di Cammina Cammina è avvincente, ma mi piacerebbe cominciare dalla fotografia che lo documenta. Quella in cui si vede Antonio Moresco che cammina con la stessa sfrontatezza e libertà dell’anarchico di “Sarà una risata che vi seppellirà”, un’andatura “naturale”. 
A differenza delle marce, dei cortei, delle sfilate, cammina cammina sembra suggerire infatti qualcosa di più naturale, perfino disteso. Tornare a fare delle cose insieme, in modo naturale, con i piedi per terra, ma con la gioia nel cuore.

Carla Benedetti Camminare è un’azione semplice, minima. Ma camminare per chilometri e chilometri attraverso l’Italia, “ricucirla con i nostri passi” – come dice lo slogan scelto per questa iniziativa – è anche una sfida ai propri limiti. Il corpo, per lo meno il mio, non è abituato a superare tali distanze senza mezzi di trasporto, perciò questo camminare assieme non è solo qualcosa di naturale, è qualcosa di più.

Farlo assieme ad altri ti dà la motivazione e l’energia per superare questo cimento. Questa mattina ho camminato assieme a altre 13 persone, qualcuna già a me nota, ma la maggioranza incontrate per la prima volta qui: persone che si sono aggiunte e che si aggiungono man mano a questa staffetta, provenienti dai posti più diversi, e dalle professioni più diverse… Abbiamo costeggiato il lago, poi immersi nei boschi, riemergendo tra i campi coltivati, fermandoci a riposare sotto querce secolari, a volte parlando con un altro camminatore, altre volte tacendo per risparmiare fiato nelle salite… C’era con noi anche un cane pastore tedesco, ancora quasi cucciolo, ma anche lui stanco, con le zampe doloranti per aver camminato troppo sull’asfalto caldo nelle tappe precedenti. La strada che seguiamo è la Francigena, che in questo tratto ricalca l’antico percorso della Cassia. Abbiamo visto riemergere per qualche centinaia di metri l’antico basolato della via consolare romana. Quante generazioni prima di noi hanno percorso questi stessi tracciati, dopo averli aperti, pavimentati, abbandonati, poi riaperti di nuovo con nuovi passi… Uno dei camminatori, un medico di Bari, Giovanni Tundo, mi dice che camminare è un’attività in special modo umana. Gli animali, pur conoscendo le migrazioni, non si sono mai mossi così tanto come gli uomini, lungo i continenti, dalla preistoria a oggi.

effeffeCammina cammina non il numero zero di questa discesa (salita) nel concreto, nel reale. C”era stato l’incontro nel 2009 con le tribù d’IItalia riunite nel Castello Pasquini, affacciato sul mare di Castiglioncello, incontro organizzato nsieme a voi de Il primo Amore da Armunia, associazione che si occupa di teatro e danza. Qual era stato il tuo bilancio di allora e soprattutto cosa vi ha spinto verso questo nuovo esperimento?

Carla BenedettiL’incontro di Castiglioncello è stato importante. Partiva dalla constatazione che in questo paese devastato esistono molte realtà “virtuose” di cui i media non parlano. Persone che da sole o in associazioni, fanno cose incredibili, costruiscono un altro modo di vivere, nonostante le difficoltà, l’isolamento, l’egoismo e il cinismo imperanti. Ma dopo che si sono incontrate, raccontando ognuna la propria esperienza, che senso aveva ripetere di nuovo l’incontro? Stare seduti a parlare, un’altra volta… Bisognava inventare qualcosa di diverso che desse anche il senso di un fare e di un movimento, anche fisico… Nelle situazioni bloccate, come quella che abbiamo conosciuto in questi ultimi anni, il gesto di alzarsi e camminare in gruppo, ci pareva qualcosa di significativo…

effeffePiù che di Giro d’Italia verrebbe da dire, Italia in giro, ovvero persone alla ricerca di realtà condivise ancor più che conosciute. ” La nostra vita scucita. L?talia scucita. Ricominciamo a cucirla coi nostri passi“, è scritto alla fine del manifesto di Camminare, camminare. Da Nord a Sud, ovvero attraverso l’esperienza di uno strappo profondo, tra due culture, due storie, Cammina cammina secondo te vuol essere anche una risposta alla visione leghista delle cose?

Carla Benedetti Certo. Il Nord e il Sud, alle ultime elezioni, hanno espresso qualcosa di nuovo e di inaspettato. Milano e Napoli… E’ accaduto a marcia già iniziata. Abbiamo invitato Pisapia e De Magistris a fare una tappa con noi, nella fase finale dell’arrivo a Napoli. La visione leghista comunque non si basa solo sulla separazione tra Nord e Sud, ma anche sull’odio per gli immigrati. Come se si potessero mettere barriere alle migrazioni umane. Noi ci spostiamo come hanno fatto da sempre i popoli che migrano, camminando.

effeffeIn questo momento in Spagna un movimento spontaneo, di giovani e meno giovani ha messo in ginocchio il governo socialista. L’unica risposta politica alla crisi venuta fuori dai partiti politici e dagli schieramenti. In fondo anche Cammina cammina rivendica questa sua “sospensione” ideologica rivendicandosi come “una carovana muta, senza bandiere, senza slogan, senza striscioni, solo i nostri corpi e le nostre menti che riprendono il movimento.” Cosa è successo ai partiti?

Carla BenedettiI partiti, anche quelli all’opposizione, sono stati in questi anni dei fattori di blocco. Le ultime elezioni, e soprattutto il risultato dei referendum, li ha felicemente spiazzati.

effeffeCome ultima domanda, Carla, vorrei chiederti, ma in tutto questo, cosa ci fa la letteratura per strada?

Carla BenedettiLa letteratura per strada è al suo posto. Se pensi che l’idea del Cammina cammina è partita da una rivista letteraria “di sconfinamento”… Però gli scrittori sembrano i più refrattari a sconfinare, a uscire dal proprio ruolo-gabbietta. Finora hanno partecipato alle tappe circa 450 persone. Di queste gli scrittori erano una parte insignificante, appena 5, e tutti del “primo amore”, poi c’è stato qualche giornalista, ma nella maggioranza erano chimici, medici, ingegneri, operai, un prete, molti studenti, tanti pensionati e nessuno specialista del trekking. La quasi assenza degli scrittori colpisce.

Print Friendly, PDF & Email

25 Commenti

  1. Iniziativa a dir poco stupenda. Seguo tutte le tappe sul primo amore, e anche sul sito camminare, dove tra l’altro ho letto i consigli dei “grandi camminatori” sugli zaini, le scarpe ecc. Fossero passati dalla mia east coast mi sarei aggregato per un paio di tappe-

    Camminare per chilometri è un’esperienza molto speciale, stimola il qi-gong con la natura, io mi arrangio (domenica ho fatto 22 km per l’appennino), ma vorrei trovare il tempo (e i soci) per la Bologna Firenze.

  2. fernando, se la letteratura fosse una cosa semplice, come scrivere, sarei d’accordo con te. effeffe

  3. spero proprio di incrociare almeno una delle tappe di cammina cammina nei miei spostamenti. Secondo me è una bella occasione di costruzione di rete
    effeffe

  4. Secondo me da questa esperienza verranno fuori parecchi libri…
    Io mi aspetto il nuovo “On the road”, cinquantaquattro anni dopo, con la speranza di poter rivivere le stesse emozzzioni…
    E tutto ciò è bello, è cosa buona e giusta.

    fm

  5. Per Francesco: ovviamente intendevo scrivere in generale, scrivere una lettera ad esempio, scrivere su un forum o su un blog, scrivere la lista della spesa… non certo scrivere un romanzo :-)

  6. Fernando magari scrivere la lista della spesa oggi è assai più difficile :- ciao effemme ti si vedrà alla festa di nazione indiana?
    effeffe
    ps
    se ci fossero tra i lettori dei partecipanti a camminare camminare sarebbe interessante farci raccontare la loro esperienza

  7. fernando mi è venuta un’idea
    ci facciamo sponsorizzare da Eataly l’ora dello scrittore, ovvero un’ora di un giorno in cui a tutti gli scrittori sarà possibile una tantum comprare un prodotto al supermercato di eataly (diciamo da 10 vd 20 euro) e pagarlo con una poesia inedita. Giusto per la soddisfazione, una volta, di poter controbattere a chi ti dice, e quando fai la spesa con che paghi, con una poesia ? sì, stavolta.
    effeffe

  8. Camminare insieme- un coro di corpi in avanti, spinti verso un orizzonte
    scoperto con lo sguardo intimo ma anche colletivo- polifonia dei sogni. esaltante questo cammino, questa occupazione dello spazio dalla parte dei cittadini con un mondo da inventare. Credo che la cultura ha giocato una parte decisiva nel desiderio di cambiamento, ma anche ha avuto la fortuna di essere accolta.
    La parte minima degli scrittori nel camminare insieme si puo spiegare nell’occupazione della scrittura, luogo di orizzonte. C’è una parte di solitudine nella scrittura. Lo scrittore non è chiuso nella sua gabbia o camera: cammina, nuota nella solitudine dell’atto, della riflessione, dell’osservazione. E’ diverso camminare insieme o solo. Solo, l’universo è tutto per te, hai la sensazione acuta della nuvole, dell’insetto. La natura entra in unione o in collisione con il mondo portato in sé.
    Con l’andatura lenta o viva, si fa il ritmo del racconto, di parole che vengono con riflessione ritmato.
    Ho sempre voluto fare immersione dentro il mare, perché penso che avrei incontrato il mondo silenzioso, davvero silenzioso. Sei solo, con la superficie del mondo addosso.

  9. Minchia France’… questa sì sarebbe una bella provocazione… Magari con quel bonus di 10-20 euro possiamo comprare cibo per animali e poi destinarlo ai canili………….. et similia…. è unidea geniale ao

  10. Capirvi! Come mai Tiziano Scarpa ringrazia pubblicamente l’ORGANIZZAZIONE per una intervista alla Benedetti? Sarà lui, nella fazione dei primi bollori, ad avere tutto sul suo groppone l’increscioso incarico dei ringraziamenti? Bah.

  11. Tiziano sono io che ringrazio Carla per aver accettato l’invito e il primo amore per aver immaginato, investendo energie, una iniziativa così. effeffe

  12. Anche l’appianologia, architetto carissimo, che sarebbe la massima scienza italiana, quella di appianare ‘gni cosa mettendosi dalla parte di chi conta di più. Ma io non ci vedevo nulla dietro, trovavo solo assai curioso, davanti, l’evento ringraziatorio per persona trasposta. Credo lo troverebbe curioso qualunque essere umano ragionevole, anche se non a conoscenza delle regole di buona creanza, secondo le quali, non lo ignorerai di certo, un gesto del genere potrebbe risultare perfino offensivo. Comunque…

  13. Larry, però non stanno così le cose. cammina cammina è una splendida iniziativa di Primo amore. trovo normale che tiziano sia intervenuto, e mi ha fatto anche piacere. Poi trovo che le risposte di Carla facciano riflettere su molte cose e infatti vorrei ritornarci su
    effeffe

  14. @Francesco, non metto in dubbio che quello che dice la Benedetti faccia riflettere, anche perché la mia lettura si è bloccata sulla parola cimento e non c’è stato verso mandarla avanti. Però il ringraziatorio per persona trasposta tra pari non sta bene, è lecito solo nei confronti dei sottoposti. Ricordo che me lo impararono negli insigni collegi che fui costretto a frequentare per metter su un’educazione, ciò che mi ha poi costretto a frequentare volontariamente e a lungo qualunque ritrovo di farabutti, per diseducarmi almeno un po’, almeno quanto è necessario per sopravvivere. Ci sono cose, Forlani mio, che una volta non si potevano fare, e se si facevano, era per un preciso motivo. Lo so, oggi il galateo è tutto diverso, si comunica con le mail, senza che ci sia l’obbligo, per chi le riceve, dopo averle stimolate, di rispondere. Comunque, se a voi va bene così, io mi arrendo. Anzi, mi sono arreso da tempo. Per meglio dire, sono nato, probabilmente concepito, arreso.

    Ps: confermo che cammina cammina è una bella iniziativa.

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Evviva Sud. Nuovo numero 24: Itinera

di Francesco Forlani
Come ogni anno, con salti mortali e piccoli miracoli tra amici, fresco di stampa il nuovo Sud esiste, su supporto cartaceo in una tiratura limitata e disponibile gratuitamente in edizione digitale insieme all'intera serie a questo indirizzo.

Il mio manoscritto di Saragozza

di Francesco Forlani
Da meno di un mese il romanzo manoscritto del Furlèn dedicato a Errico Malatesta, in parte nato proprio qui con il diario di Saragozza, è in giro. Una spedizione ambiziosa ma con cognizione di causa e di possibilità di scacco.

Les nouveaux réalistes: Cristina Pasqua

di Cristina Pasqua
Sapendo di incorrere nelle ire di sua madre e del nonno, che quella casa l’aveva tirata su spezzandosi le reni, all’alba, prima di coricarsi, eliminava le tracce del suo passaggio con attenzione maniacale.

Note da Gerusalemme: Lucia D’Anna (suite)

di Lucia D'Anna
“Come da manuale” quando si suona in ensemble d’archi, prima di iniziare a produrre suoni, succedono una serie di piccole cose che di solito nessuno nota ma sono importanti. Si poggia l’arco sulle corde del proprio strumento, passa una frazione di secondo, poi si alza il proprio sguardo per incontrare quello di chi sta dirigendo.

Note da Gerusalemme: Lucia D’Anna

di Lucia D'Anna
Sono musicista, quando si studia un brano si considera che anche il silenzio, la pausa sia musica. Compositori come Beethoven ne hanno fatto uso per sorprendere, catturare, ritardare le emozioni del pubblico, il silenzio parte della bellezza. Il silenzio qui però non è la bellezza. Il silenzio che c’è qui, da più di dieci mesi, è anti musicale, è solo vuoto.

Overbooking: Carla Stroppa

di Lucio Saviani
Il mio dialogare con il pensiero di Carla Stroppa (attraverso libri, seminari, dialoghi) e la lettura dei suoi testi sono per me ogni volta esperienza di reticolo e lampeggìo, di rimando e individuazione, di sonda e avanzamento.
francesco forlani
francesco forlani
Vivo e lavoro a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Spettacoli teatrali: Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Métromorphoses, Autoreverse, Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York, edizioni La Camera Verde, Chiunque cerca chiunque, Il peso del Ciao, Parigi, senza passare dal via, Il manifesto del comunista dandy, Peli, Penultimi, Par-delà la forêt. , L'estate corsa   Traduttore dal francese, L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa, Immediatamente di Dominique De Roux
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: