POLITICHE COMUNITARIE

di Lavinia Rivara
Non è solo la legge sull’omofobia a preoccupare i custodi del matrimonio e della famiglia eterosessuale. Un altro allarme è scattato in questi giorni nella maggioranza, ed è stato tanto forte da portarla ad uno scontro con l’Unione europea. Il Senato ha infatti bocciato il regolamento con cui il Consiglio europeo vuole risolvere i problemi patrimoniali dei coniugi o delle “unioni registrate”, che esistono in ben 14 Stati su 27. L’obiettivo dell’Ue è risolvere i problemi delle coppie “internazionali” (formate cioè da persone appartenenti a due paesi europei diversi) in caso di separazione o decesso di uno dei due partner. Si tratta di 300 mila matrimoni ogni anno su 2 milioni e 400 mila (il 13 per cento) e di 40 mila unioni su 200 mila: il 20 per cento.
Poiché in alcuni Paesi europei la legge ammette le unioni e anche i matrimoni tra gay, il centrodestra ha subito alzato le barricate. E nelle commissioni Politiche comunitarie e Giustizia del Senato ha sostenuto, insieme al governo, che la proposta europea può diventare “un cavallo di troia” per introdurre anche da noi il riconoscimento non solo delle coppie di fatto etero, ma anche delle coppie omosex. E c’è chi ha paventato perfino il pericolo Islam. E’ il caso del leghista Sergio Divina che ha messo in guardia dal rischio che si potrebbe correre in caso di ingresso nell’Ue di Paesi islamici dove è legale la poligamia. E quindi, invocando l’articolo 29 della Costituzione, che parla di “società naturale fondata sul matrimonio”, i senatori della maggioranza hanno detto no all’Europa, nonostante le proteste del centrosinistra. E tutto lascia pensare che alla Camera si ripeterà lo stesso copione. Lì la commissione Politiche comunitarie ha respinto il parere presentato dal Pd, che comunque riconosceva all’Unione la competenza a regolamentare la materia, rinviando tutto all’esame della commissione Giustizia. “Che accadrebbe se l’Italia dovesse riconoscere gli effetti patrimoniali di un matrimonio tra due cittadini italiani dello stesso sesso contratto in Svezia o di una unione omosessuale registrata in Germania?” si è chiesto spaventato il presidente della commissione, il pidiellino Mario Pescante. Insomma solo una conferma di quanto l’Italia sia agli ultimi posti in Europa per il riconoscimento dei diritti civili, come hanno sostenuto proprio in questi giorni parlamentari di diversi Stati dell’Unione in un convegno a Montecitorio.
http://rivara.blogautore.repubblica.it/2011/06/11/coppie-gay-e-scontro-con-lue/

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13 Commenti

  1. il problema delle coppie di fatto è che sono una nuova cellula (ma sta diventando un organo) nel corpo societario. Alla conta, poi, in caso di decessi e robbe varie, sono questi a rivolgersi maggiormente alla legge, ingenerando enorme confusione perché non c’è (giustamente) una regolamentazione ad hoc. Se l’UE fa quel passo è perché è un problema senza risoluzione generale ad un problema effettivo (altro che civiltà).
    non sono un difensore del matrimonio (né civile né cattolico) e non sono sposato, ma penso che questa istituzione in campo civile sia nient’altro che un contratto e come tale porta diritti e doveri. Se ti sottrai al contratto per paura dei suoi doveri non vedo perché dovresti beneficiare dei suoi diritti. Capisco che dovete fare per forza quelli di sinistra e progressisti, ma esser critici qualche volta con l’establishment no eh?

  2. un po’ O.T. : che il 13% dei matrimoni e il 20% delle unioni di fatto siano tra persone di nazionalita’ (europea) differente mi sembra un buon dato per l’annosa questione dell’unione reale dell’Europea.
    Vuol dire che fra 10, 15 anni, prevedendo un probabile aumento di questo fenomeno, il 20% dei bambini avra’ forse doppia nazionalita’ e sara’ magari bilingue.
    Fra un po’ gli stati nazione potrebbero addirittura incominciare a preoccuparsi di questo fenomeno di ibridazione e mescolamento dagli effetti imprevedibili.

  3. Trovo vergognoso che l’Italia si metta di traverso.
    E’ un provvedimento sacrosanto che ci renderebbe un Paese più civile e che io approverei senza esitare e nella sua forma più completa, non in quella limitata a questioni relative al patrimonio dei partners / sposi.

    A tutela della libertà di circolazione su territorio europeo, a tutela dei diritti e della dignità di tutti… bambini inclusi.
    In Inghilterra i bambini possono essere adottati anche da coppie gay.
    Una famiglia inglese composta da papà papà e bambino viene qui in Italia per necessità lavorative o per turismo… come dovremmo considerare e trattare quel bambino se non in quanto figlio dei suoi genitori…dovremmo considerarlo e trattarlo da figlio di nessuno? da bambino con un solo genitore? da baby estraneo accompagnato da persone a lui estranee? assurdo, nonché traumatizzante per lo stesso bambino.

  4. x Daniz
    Hai ragione solo per le coppie di fatto che hanno l’alternativa del matrimonio. Per esempio, una coppia di fatto etero non si sposa perchè non vuole farlo, ed è giusto che non abbia gli stessi diritti delle coppie sposate, visto che non vuole assumere gli stessi oneri. Ma una coppia di fatto omosessuale, in un paese in cui non c’è il matrimonio gay, che alternativa ha?

  5. che fa signor Justin ricaccia la storia del trauma dei bambini come fanno quelli che contrastano l’adozione da parte di coppie omosessuali? (è un mondo pieno di scienziati di traumi infantili… mah… tutta sta scienza eppoi tutti sti traumi! com’è possibile?…)

  6. @ daniz…
    Credo che quello spirito lì sia veramente fuori luogo.
    Per la materia delicata e seria, se non altro.

    Penso risultino immaginabili a chiunque le conseguenze che ha privare un bambino dei suoi genitori. Mettiti nei panni di un bambino di 9 o 10 anni, adottato sin da neonato da due uomini (i suoi due papà)… a quel bambino vorresti che lo Stato italiano dicesse “tu non hai genitori” / “ora hai un papà solo”? vorresti che lo Stato italiano gli dicesse che quelli che sin da neonato chiama papà e papà e che la nazione in cui è vissuto sinora -l’Inghilterra- considera a tutti gli effetti papà e papà sono in realtà due persone a lui estranee? Io resto allibito.

  7. @giovanni

    parlavo di coppie eterosessuali infatti, ma ha ragione non ho specificato.
    sulle coppie di fatto omosessuali penso che dovrebbero potersi sposare. e credo pure che prima o poi succederà anche in Italia

  8. justin
    mi faceva sorridere l’esempio vacanziero.
    comunque con una società poco sensibile a un’unione omosessuale, un bambino anche italiano con due padri o madri italiani/e avrà modo di scontrarsi con un mondo che non capisce la sua famiglia. ma i casi possono essere diversi l’un dall’altro. ecco perché dico che i bambini sono troppo usati nei discorsi specie nella Sezione Traumi (che è sezione molto abusata e molto poco conosciuta).

    Sullo spirito che faccio, signor Justin, purtroppo mi scappa di bocca nella vita e di tastiera quando scrivo. è uno spiritello che sta con me da quando son bambolo, siamo anche noi una coppia di fatto, e lei ora ci ha appena non-riconosciuti. le garantisco però che non solo sulle spine degli altri facciamo comunella, io e lo spiritello, ma anche sule cose che m’accadino a mme, di cui lo spiritello non ha pietà giammai avuta…
    la salutiamo
    daniz e spiritello

  9. @ daniz…
    Non è che io non sia un tipo di spirito… anzi, di norma mi piace molto scherzare e ironizzare… è che in un discorso così mi sembrava stonasse un po’. Cmq vabbé.
    Nel merito, io non ‘uso’ proprio nessuno.
    Mi limito a fare pensieri, considerazioni, sull’argomento.
    A me, in tutta sincerità, questa sembra una materia sulla quale possono concordare tutti… sia quelli che sono a favore di una eventuale legge che permetta anche alle coppie gay italiane di adottare sia quelli che sono contrari una riforma del genere. E’ abbastanza essere vero che al momento in un Paese come il nostro i figli di coppie gay che vengono dall’estero rischiano di subire qualche presa in giro ma questo non può servire da scusa per far subire loro altre inutili sofferenze.

  10. @daniz

    lei scrive:

    “Comunque con una società poco sensibile a un’unione omosessuale, un bambino anche italiano con due padri o madri italiani/e avrà modo di scontrarsi con un mondo che non capisce la sua famiglia. ”

    Cominciamo a seminare con leggi appropriate tese al riconoscimento, e vedrà che questo mondo di cui lei parla, questo mondo che “sembra” non capire, piano piano capirà e si sorprenderà, allora si, civile.

  11. certo che siete della destra più nera eh… pensare che con delle leggi, col manganello insomma, si possa cambiare la testa della gente.
    la sua argomentazione Ares non sta né in cielo né soprattutto sulla terra
    se lo facci dire da un fantozzi

  12. @ daniz…
    mah io penso sia indubbio che uno Stato discriminante legittimi e incoraggi il pregiudizio. Anche se ciò non fosse, continuo a non vedere la ragione per dire a quei bambini “ora tu non hai genitori” / “ora hai un papà solo”. Per tornare all’esempio di prima… come dovrebbe considerare e trattare trattare l’Italia quel bambino inglese se non come figlio dei suoi genitori?

  13. Io di destra ? °_°

    .. quale manganello ? o…o…o.. ma, ma ..
    .. le pare..
    .. si figuri…
    .. al limite una borsettata in fronte!!!

    @daniz ..
    le leggi già ci sono, ma sono state scritte per tutelare sono alcuni individui .. e troppo comodo, forse ingenuo, forse stupido, forse totalmente fuori luogo accusare qualcuno di essere di destra solo perché vuole che quelle stesse leggi, che già esistono, debbano essere estese anche ad altri individui. Cancelliamo le leggi, se preferisce, in modo che si sia tutti uguali nel non diritto, difronte alla legge…. ma la prego non mi accusi di essere di destra, è una questione di buon gusto daniz.

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franco buffoni
franco buffonihttp://www.francobuffoni.it/
Franco Buffoni ha pubblicato raccolte di poesia per Guanda, Mondadori e Donzelli. Per Mondadori ha tradotto Poeti romantici inglesi (2005). L’ultimo suo romanzo è Zamel (Marcos y Marcos 2009). Sito personale: www.francobuffoni.it
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