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Farsi una striscia

di Gianni Biondillo

Striscia la notizia è un programma di satira. Dire il contrario è da fascisti. Striscia è un programma di controinformazione, altro che WikiLeaks. Le Veline sono un dispositivo satirico, non rendersene conto è da sfigati e da incompetenti. Non è vero che gli autori della trasmissione, veri intellettuali multimediali, fanno mostrare tette e culi alle Veline per il becero piacere degli spettatori maschi, ma quando mai! Basta leggere i commenti che i raffinati ammiratori del programma lasciano su youtube, quando autonomamente e per la gioia di tutti noi raccolgono gli stacchetti delle veline danzanti. Un profluvio di aforismi filosofici, eleganti e pungenti, in evidente contrapposizione ai luoghi comuni imperanti in tv, un vero e proprio attacco al cuore del potere costituito, una esaltazione delle doti intellettuali delle donne in Italia, dei loro talenti, dei loro sogni.

Ve ne elenco alcuni:
• mi sa che mi sego
• Secondo me Mammuccari è ricchione a lasciare thais……
• voglio un film con loro e cicciolina
• oh my god… ke tette muahaha
• Queste dovevano fare film porno
• mi sputo sul cazzo e mi smanetto per melissa
• Mi sputo sul cazzo e mi smanetto per Thais !
• State scrivendo tutti il commento con una mano?? aaahah
• plz let me fuck her….plzzzzzzzzzz!!!
• got an erection……………. literallly…someone plz bring melissa for me
• Che gnocche, vengoooo
• Where do hot girls who fail dancing school end up?!
• can i fuck ?
• mi canal es caliente
• minchia sìììììììì adesso mi faccio maleeee
• beato bobo ke se la scopa

Fra i commentatori vorrei rendervi edotti del canale youtube di “PrendoLoScottex” il Bakunin degli ammiratori di Striscia e l’altro grande teorico delle televisone, che ci dimostra, nel suo canale, quanto sia fondamentale e fruttifera l’esistenza di conduttrici donne nelle televisioni generaliste. Lui si chiama “MiSegoLeTipeDellaTv”.
E chi pensa male peste lo colga.
Detto ciò: da oggi io mi chiamo Lorella Zanardo. Gli attacchi continuati, vergognosi, inconsulti, squadristi alla sua persona attaccano me, la mia libertà d’espressione, la mia storia. Il mio corpo.

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159 Commenti

  1. io a 16 anni mi masturbavo anche con postal market (e se ora non lo faccio è perché c’è intenet),

    i commenti dei pischelli non mi sembrano una buona base per attaccare striscia. (io una volta mi sono toccato pure davanti alla gruber che presentava il tg1)

  2. Ahahah geniale.
    Segnalo anche il titolo con cui un caloroso ammiratore, certamente un’autorità in materia, onora Melissa Satta:

    una delle veline piu segate

  3. Sarà telepatia Gianni, ieri pensavo alle medesime cose che hai scritto. Non solo, ho scritto anche a Lorella Zanardo proprio ieri.
    C’è da unire le forze contro queste brutture.
    E chi tace è complice.
    Chi non fa nulla è complice.
    E se tantissimi blog letterari pubblicassero un post condiviso di sdegno e di possibili soluzioni concrete? Post da scrivere con attenzione, senza mere provocazioni inutili.

  4. Grande la Zanardo, sta facendo un lavoro di osservazione che nessuno vuol più fare…e che dire dell’attacco pressoché quotidiano al gruppo di Repubblica da parte di Ricci in pieno periodo elettorale?

  5. Mi hai bruciato sui tempi…stavo anch’io per battere un colpo su questo!!!

    “Velina contro gattamorta. Ieri la Velina di Montecristo, particolarmente loquace, ha rinfacciato a una Zanardo (nel suo solito cliché di madamina stanca e indifesa) le menzogne che impunemente continua a propagare su giornali e nelle scuole. La giusta battaglia in difesa delle donne non si combatte certo con le bugie e le mistificazioni o attaccando una libera trasmissione di satira.”

    Commento dell’ufficio stampa di “Striscia” su Lipperatura…

  6. Le cose si possono definire secondo diversi criteri.
    Un criterio fondamentale per distinguere e capire è quello che si potrebbe definire del basso ventre.
    La comunicazione di taluni politici, o scrittori o responsabili di programmi televisivi, con maggiore frequenza negli ultimi anni è diretta a solleticare risvegliare e legittimare le pulsioni delbasso ventre, in modo piu’ o meno sofisticato, più o meno consapevole, piu’ o meno in buona fede. Striscia la notizia èuna noiosissima trasmissione che ha come target il basso ventre della popolazione di questo paese.
    L’altro criterio è la volgarità.
    Questo paese da svariati anni è dominato dalla volgarità e dal basso ventre. Che altro c’e’ da dire ?

  7. Striscia la notizia è inguardabile da sempre. Ma il problema vero è che è la satira, come genere, a essere il peggio del peggio del peggio, perché è un linguaggio facile alla portata di tutti i ragazzini, che lo usano copiosamente per sfottere fin dalle scuole elementari (e lì rimangono sia come rari produttori che come fruitori). Il fatto è che la merce satiresca è quella che vergognosamente si vende di più dal culturaio, sopraditutto, bisogna dirlo, quella che si manifesta da sinistra contro destra (sarebbe interessante conoscere i numeri di vendita degli inutili libri satirici e dei parimenti inutili spettacoli satirici, a parte rarissime eccezioni, nevvero). Nella tv commerciale, come è ovvio, di insalata satiresca se ne vende anche di quella che si manifesta da sinistra contro destra. Ma è inutile scandalizzarsi quando appare lo stile Bagaglino. Inispecie se si è persone colte e alletterate. E’ il fenomeno intero che va combattuto. Perché è canagliesco, si approfitta dello scarso dominio dei linguaggi dei suoi giovani interlocutori, che in genere ignorano le raffinatezze dell’umorismo. Va combattuto anche dentro sé stessi, evitando di alludere malamente titolando gli articoli ” farsi una striscia “.

  8. Le persone serie non guardano la televisione italiana.
    Io da tempo faccio zapping tra ZDF, TV5monde e Arte

  9. Grazie Gianni. Non seguivo da tempo il blog della Zanardo, e non era per nulla al corrente di questo attacco di “Striscia la notizia”. La loro reazione mostra, però, quanto davvero sia bastato poco a destabilizzare un insieme di abitudini mentali, che si erano alla fine radicate e autolegittimate in una sorta di clima omertoso. Significa che il “metodo Zanardo” è davvero efficace. Ed è alla portata di molti. Ricordo come inizialmente fu snobbata da molti e da molte, forse per il suo carattere apertamente pedagogico, esplorativo, non altisonante. Ed è invece stata una via giusta, capace di costruire consenso e di parlare a persone molto diverse. E ovviamente gliela stanno facendo pagare.

  10. Concordo con le parole di Andrea Inglese. Se Lorella Zanardo viene attaccata di continuo e con tanta volgarità, vuol dire che il suo operato dà fastidio. E questo mi conforta.

  11. Ho fisicamente eliminato il collegamento con i canali tv. Miei figli di 10 e 8 anni ignorano tutto ciò che è che connesso alle trasmissioni televisive. Possediamo un piccolo televisore che usiamo come monitor per vedere i film che scegliamo. Le dimensioni del televisore, il suo collocamento variabile nella casa ne hanno ridimensionato l'”autorevolezza”: è un oggetto fra i tanti, che serve per vedere i film. Dei programmi di “qualità” colgo l’eco che ne riportano gli internauti e ciò è bastante: Ballarò “Crozza oggi era fantastico”, Anno Zerò “Nooo” Anche oggi la Santanchè…”. Credo che tutto questo sia più che sufficiente: rimane poi dell’altro, in fondo, oltre questo? E’ uno strumento di guerra alle menti, mi sconvolge sentirmi dire: Ma no! Non devi eliminare la televisione, non è possibile: devi guardare i programmi insieme ai tuoi figli, così davanti alla volgarità, all’invito al consumo fine a se stesso e alla violenza tu sei accanto a loro e li aiuti a capire. Acculturati videodipendenti mi comunicano che i programmi televisivi sono ineluttabili, ineliminabili. Devo mitidratizzare miei figli per abituarli alla violenza, alla volgarità…
    Conosco perfino gente che, infiacchita dall’inettitudine dello stato che non sa più garantire nulla, invoca come extrema ratio il Gabibbo, cullando in seno un senso di rivalsa e di vendetta che ormai solo questa divinità pare possa garantire.
    Che O R R O R E

  12. A mio giudizio, il modo migliore per difendere e valorizzare il lavoro di Lorella Zanardi è nella soluzione adottata e proposta (cioè resa pubblica) da Mariella Rossini. Che è poi l’unico contrattacco che i produttori di immondizie (intendo cose non di questo mondo, virtuali e plastificate) veramente temono.
    Ed è l’unica reazione a quello che succede cui nessuno potrà mai riferirsi dicendo “sta dando aria ai denti”.

    Io la penso così (riciclo degli appunti scritti tempo fa a proposito della manifestazione “Se non ora quando”). Ribadisco, è una mia opinione.

    “…penso che siano responsabili della presenza di questi modelli tossici nel nostro immaginario:

    – Gli uomini e le donne che hanno assistito regolarmente a trasmissioni televisive nelle quali il corpo delle donne aveva scopo ornamentale: dai quiz di Jerry Scotti a Striscia la notizia, passando per Non è la rai e non dimenticando la rai di questo decennio.
    – Gli uomini e le donne che hanno visto regolarmente tali trasmissioni con i propri figli (magari durante il pasto, tutti intorno al televisore) se minorenni e dunque sotto la loro responsabilità.
    – Gli uomini e le donne che hanno regolarmente lasciato i propri figli davanti al televisore nel pomeriggio, quando messaggi pubblicitari e contenuti tossici sono tarati sistematicamente sugli adolescenti.
    – Gli uomini e le donne che hanno indossato abiti i cui marchi sussistono commercialmente grazie a contenuti tossici: ad esempio scarpe, capi intimi, borse e pantaloni di marca.
    – Gli uomini e le donne che hanno comprato, venduto o regalato prodotti connessi ad un marketing tossico: specie i profumi, gli orologi, le creme cosmetiche.
    – Gli uomini e le donne che hanno fatto di tutto ciò uno stile di vita e una moda, quando altre scelte erano possibili ed eticamente dovute.”

  13. Mah, ma quale sarebbe l’argomento, perchè mi pare che nei commenti ognuno si scelga quello che più gli aggrada.
    Dal titolo, avevo capito che il soggetto fosse il programma “Striscia la Notizia”.
    Successivamente, pare che il problema sia che i ragazzini si fanno le seghe davanti alla TV (!).
    Eppoi, si parla dei programmi satirici.
    Infine, si parla della televisione complessivamente.

    A me, francamente, che la visione del corpo delle donne abbia un effetto eccitante sui maschi più che un problema mi pare un fatto. Secondo me, in Iran i ragazzini si masturbano dopo aver visto una donna anche col burka (come il postalmarket che si citava in un commento precedente).
    Sarebbe questo il problema? Non mi pare che la Zanardi sostenga questo, a me, ingenuo, sembrava che il problema stesse nel ruolo pubblicamente attribuito alla donna. Che ci siano due donne che si agitino più o meno scollacciate davanti alle telecamere, è in sè un atto culturale retrivo, e tanto più grave perchè si svolge in un contesto e con un mezzo dotato implicitamente di autorità.
    Ma francamente che la gravità dell’esposizione delle veline stia nell’eccitare ragazzini che si ecciterebbero anche sfregandosi contro un muro non lo credo, e trovo del tutto fuorviante le citazioni di quei commenti.
    Epperò, non si dovrebbe aggiungere che anche senza le veline “Striscia la notizia” rimarrebbe comunque un programma pornografico?
    Sebbene io non creda che la satira in sè sia un male, un programma che si pretende satirico è pornografico, perchè la risata, da atto liberatorio e spontaneo, diventa un obbligo, una costrizione a divertire è una contraddizione in termini.
    Senza citare l’aspetto persecutorio, quanto meno nella scelta dell’obiettivo delle loro sbrigative inchieste.

  14. Non è vero che gli autori della trasmissione, veri intellettuali multimediali, fanno mostrare tette e culi alle Veline per il becero piacere degli spettatori maschi, ma quando mai!

    E qui casca l’asino! Direi spettatori eterosessuali, non maschi.
    Occhio, Gianni, l’omofobia e’ sempre dietro l’angolo, quando meno te l’aspetti…

  15. grazie per qs post che pubblicherò oggi sul mio blog perchè interpreta al meglio il mio pensiero.
    Grazie perchè sentivo la mancanza della vostra voce, la voce degli intellettuali. Non sono moralista e chi segue il mio lavoro lo sa. Al contrario tutto il mio lavoro è teso a liberare i media da uno stereotipo che non ci rappresenta o lo fa in minima parte. Da due anni vado nelle scuole, quasi tutti i igiorni in tutta Italia e porto progetti di media education che significa dare alle ragazzi e ragazze gli strumenti per guardare i media in modo consapevole: all’estero è quasi ovunque una materia obligatoria. Ho un seguito enorme di ragazzine E ragazzini che mi invitano in centri sociali e durante l’autogestione, vorrà pur dire qualcosa. Lavoriamo con donne artiste e artisti per capire se ” un altro corpo sia possibile” oltre a quello televisivo.
    nel mio libro scrivo che dobbiamo guardare la tv, anche voi, perdonatemi, che la tv non la guardate. Al Palasharp quando ho mostrato le immagini della tv che le ragazze e i ragazzi italiani guardano tutti i giorni cìè stato un boato di fastidio. Eco ha detto che lui comunque legge Kant. Le ragazze che io incontro Kant non sanno chi sia e sono la maggior parte. Quindi il mio gesto politico oggi è GUARDARE la tv ed entrare in relazione con loro. Guardo la tv, vado a scuola, porto spezzoni televisivi e CON LE RAGAZZE E I RAGAZZI destrutturo, analizzo, spiego. non demonizzo, mi metto al loro servizio.
    Si ottengono miracoli, credo che sia per questo che ci cercano.
    NUOVI OCCHI PER LA TV si chiama il nostro progetto, che è un progetto militante ed è, ritengo, rivoluzionario, perchè è attraverso la tv che da 30 anni viene governato il Paese.
    Non è doloroso l’attacco di Strisica, me lo apsetto. Ma il silenzio delle “persone buone”.
    BBC, AL Jazeera, FRance5, tv austriaca, norvegese, olandese, tedesca, cinese, coreana, sono solo alcune delle troupe televisive che sono venute a filmare i ns interventi nelle scuole: abbiamo presentato il nostro progetto al Parlamento Europeo e ci hanno applaudito a lungo. Artè ci ha deciato un servizio di 30 minuti così come Aspekte, il programma culturale di ZDF. In Olanda siamo conosciutissimi e invitati da università e congressi. L’8 marzo il Presidente Npolitano mi ha invitata al Quirinale.
    Con molto coraggio e determinazione sono riuscita a proiettare il ns doc in Commisisone di Viglilanza dove ho fatto un intervento durissimo ai membri della commissione. Ho presentato in Senato el al consglio di amministrazione rai. L’Ambasciata inglese mi ha invitata a relazionare sulla situazione dei media in Italia durante un congresso con studiosi da tutto il mondo. Ho presentato all’università di Oxford e alla london School of Economics.
    Ora mi attaccano, per forza!
    Ma avete letto qs notizie sul Corriere? su repubblica? avete visto una trupe tv italiana venire con noi nelle scuole?
    Questo silenzio mi preoccupa, non Striscia.
    grazie per il supporto

  16. quoti totalmente vincenzo cucinotta.
    dalla sacrosanta critica a un sistema di potere (che striscia incarna anche nella sua veste di format inquisitorio) si sta passando a una critica che ha del moraleggiante e sessuofobico.
    capisco che il limite è sottilissimo. e molti commenti non riescono a starci dentro.

  17. No, aspetta, Vincenzo Cucinotta, non sono io che ho spostato il fuoco della questione sulle pippe, che i ragazzini hanno il sacrosanto diritto di farsi dove e quando vogliono. Il mio pezzo fa riferimento alle demenziali scuse accampate dall’uff stampa di SLN e da tutta la campagna denigratoria nei confronti del lavoro di Lorella, che cerca di smontare con argomenti capziosi e falsificanti l’evidenza.
    Si fanno forti del principio d’autorità di tromboni del secolo scorso, decontestualizzando i loro discorsi, ricoprono di parole, di citazioni, di giustificazioni il corpo esposto di queste ragazze. E’ chiaro come il sole che ognuno di noi fa quello che gli pare del proprio corpo. Ma dobbiamo anche avere delle alternative, altrimenti non c’è scelta, ma coercizione.
    Se a questo aggiungiamo l’uso della clava mediatica per deridere una persona che osa essere dissenziente siamo in pieno fascismo culturale. Oggi non c’è più bisogno dell’olio di ricino, basta un tapiro.

    (compreso l’equivoco, aggiungo che sottoscrivo il tuo commento: sopratutto questa tua frase: ” non si dovrebbe aggiungere che anche senza le veline “Striscia la notizia” rimarrebbe comunque un programma pornografico?”)

    AMA: guarda che “maschi” mica è messo a casaccio. ;-) Lì a parlare non sono io ma la parodia giustificazionista.

    LORELLA, tieni duro, non sei sola.

  18. No, non è sola, ma qualche volta ripeterlo non fa male, anzi. Non guardare la televisione è una scelta che riguarda – se riguarda – gli adulti. Io non la guardo da anni, non per scelte aprioristiche ma perché francamente è noiosa e tuttavia la cosa che più mi ha fatto piacere è i miei ragazzi -cresciuti con Italia 1 – se restano casa utilizzano Internet per pescare serie e movies. Ha profondamente ragione Zanardo: smontare l’immaginario “italiota” è un’operazione che si fa sul campo, fornendo gli strumenti critici necessari e questo i ogni microcosmo si può fare on pazienza e ironia.

  19. @Biondillo
    Se la metti cosi’ mi sta bbene.

    @Zanardo
    Quello che fa mi piace molto, le farei da sponsor se potessi, ma si ricordi che non puo’ costringerci a guardare la tv. Sempre la stessa da decenni. La decriptammo a suo tempo senza il suo contributo. Ci segnali programmi nuovi. Linguaggi nuovi da tenere sott’occhio. Adesso c’e’ un’altra cosa che mi inquieta: il silenzio sul referendum sull’acqua.

  20. I bei tempi di postalmarket…
    E comunque viva il corpo delle donne! Naturalmente se si è maschi eterosessuali, che si sa, l’omofobia è in agguato dovunque, diononvoglia…

    Penso anch’io che sia meglio battere sulla questione dell’imminente referendum… è molto più importante che monitorare gli sculettii di qualche zoccoletta.

  21. Oops, non sarò mica maschilista? Dio mio, tutte quelle cosce mi turbano… alla mia età… non ce la faccio… è il sistema, il fottuto sistema da combattere … sì, ma hai visto che stacco di coscia? Hai visto la perfezione mistica dei glutei, emisferi perfetti che promanano dall’oscuro vente del mondo… Dio mio no, non è giusto! E’ il povero corpo delle donne violato!… Sì ma che labbra… proprio avvolgenti… risucchianti… calde … ma no, ma no, idiota! Sei come tutti gli altri… è il sistema… il sistema da combattere… la pornografia… l’oscenità… dio… sto impazzendo… se mi vedesse mia moglie… contegno… non c’è che una soluzione.
    1) Assaltare Mediaset e oscurare il programma Striscia e simili pornografie.
    2)Ricreare il mondo puro e innocente di postalmarket, sezione intimo.
    3) Correre felici nei prati, nudi e beati. Nessuno usi politicamente il cospo delle donne.

  22. sei all’altezza dell’Orson Welles che giungendo all’aereoporto di Roma nell’italia fascista alla domanda relativa alla razza di appartenenza rispose:Negra.Se lo avessero seguito in tanti forse la zona del disastro sarebbe stata maggiormente praticabile

  23. Il problema non è “Striscia la notizia” o Mediaset. E in parte il problema non è neppure solo italiano (ma non apro qui questo discorso). E’ invece una questione decisamente nostra la presenza generalizzata (da un ventennio ca) di ragazze mute e/o quasi non vestite e sculettanti nella tv generalista da mane a sera. Il problema è che solo in poche case questa tv non viene accesa per molte ore al giorno. Per questo noi possiamo anche informarci attraverso internet, vedere film in dvd o scaricati, abbonarci a una pay-tv dove scegliamo quel che ci interessa o decidere di non possedere il televisore, ma questo non incide sugli effetti di questa arma non solo di distrazione bensì di propaganda di massa.
    Credo che le ragioni per cui si sia imposto più che in altri paesi europei quello che Andrea Inglese ha definito (in un post dedicato a “Videocracy”) il “fascismo estetico” siano complesse. Che vi sia stata un’interazione fra la sempre minore possibilità di trovare sbocchi di lavoro, di carriera, di ascesa sociale basati su competenze, studio e meriti e il trionfo del modello “velina” (e “tronista”). C’è, come direbbe Marx, un rapposto dialettico fra struttura e sovrasstruttura, tra base economica e ideologia. Per questo non si tratta di una questione così innocua da punto di vista politico, come sembra pensare Massimo. Se la gran parte delle ragazze e dei ragazzi pensa che diventare carne da macello televisva (e – come si è visto con le inchieste di Milano – non solo televisiva), sia la cosa più fica che possa capitarti nella vita, i vecchi signori che comandano la politica e l’economia possono continuare a stare al calduccio, senza che nessuno gli chieda conto della loro responsabilità di aver ridotto questo paese in questo stato di declino.
    Il caso di “Striscia” è interessante: né Zanardo, né nessun altro che negli ultimi tempi ha espresso critiche nei confronti della tv italiana, ha mai sostenuto che il programma di Ricci è la fonte di tutti i mali. Certo, si è detto e scritto che “Striscia” e prima ancora “Drive In” sono stati tasselli importanti nell’imposizione di un certo modello culturale. Ma nient’altro. La cosa anomala è che gli autori di Striscia invece da mesi e mesi sono lanciati in una campagna contro chiunque abbia osato mettere in dubbio che fanno una trasmissione satirica, postmoderna, ironica,libera e dissacrante.
    Zanardo è il bersaglio numero uno, ma i tentativi di sputtanare, delegittimare, intimidire hanno riguardato pure Lerner e Lipperini, Nicola Lagioia, Massimiliano Panarari (autore del pamphlet “L’egemonia sottoculturale”) e altri che ora non ricordo. Sarebbe una vicenda da ricostruire tappa per tappa, perché – purtroppo – non è stata recepita nella sua sistematicità e perché fa davvero il paio con tante altre.

  24. «Se la gran parte delle ragazze e dei ragazzi pensa che diventare carne da macello televisva […] sia la cosa più fica che possa capitarti nella vit»

    ma perché bisogna sempre stare nella testa degli altri? io non lo so, perché non ho mai parlato con una velina, ma presumo che a molte di loro piaccia fare quel mestiere e tutta la vita intorno.

    helena, magari non piace a te, e tu non lo faresti. ma basta con lo sparare giudizi sulle vite altrui, e mettere in mezzo o marx o pasolini.

  25. Andrea, qui continuiamo a non capirci, forse anche per colpa mia. Non sparo nessun giudizio su nessuna ragazza che vuole fare la velina. Do invece un giudizio su un modello culturale che è diventato dominante e su chi lo ha diffuso e imposto.

  26. l’abbiamo diffuso tutti, helena.

    io drive in lo guardavo con mio padre e mia madre (colti e comunisti, allora) e ridevamo tutti.

    e come me tanti di noi. che oggi, non sapendo aggiungere una sillaba all’antiberlusconismo di pancia si scoprono moralizzatori.

  27. La tv in Italia ha disgregato il tessuto familiare, sociale e quindi culturale del paese. A loro interessa vendere pubblicita’. Un immaginario a buon mercato. E la gente quando spegne la tv, fra un programma e l’altro, va nei centri commerciali. Non sa piu’ neanche dove vive. Di sicuro in un non-luogo. Una specie di bolla. Immobiliare. Una delle mie ex suocere, settantenne, all’uscita di IperFamila si fa di Spagnola Algida per non collassare, dopo aver buttato nel carrello quello che gli “extracomunitari” non possono comprare.
    In un palinsesto senza contenuti culturali, lo stacco coscia di una tettona con la bocca a pompinara tira. Non solo l’uccello. Anche perche’ le mogli esose, – separate in casa – non la danno. Scopano con l’anticalcare. E per la puttana sui viali i maritini aspettano il giorno infrasettimanale.
    Bisognerebbe chiudere Striscia la Notizia per logoramento del format, nonostante faccia ancora milioni di segaioli dopo decenni, diffondendo il virus della rassegnazione e del cinico qualunquismo. L’impotenza del guardone.

    Senza dimenticare che in Italia oltre agli anziani, soprattutto le donne disoccupate e le studentesse guardano la tv. Da qui l’imposizione berlusconiana del modello della zoccola arrivista, dispensatrice di sesso orale al cazzo barzotto del nonno padrone.

    La pressione sul corpo delle donne in Italia resta fortissima: hanno tutte lo stesso girovita. Televisivo.

    Che fare? Decriptare i messaggi televisivi non basta. Bisognerebbe ricominciare a vivere. Riappropriandosi anche della propria “taglia”.

  28. @Andrea Donara
    Avevo pensato che fossimo d’accordo, ma dagli ultimi tuoi interventi capisco che non è così.
    Il senso del mio discorso era di non colpevolizzare la sessualità maschile, che poi per quanto ne so è la stessa, a parte ovviamente l’oggetto del desiderio, per maschi omo ed eterosessuali (tanto per rispondere alle ossessioni di Ama). Quell’attrazione immediata è una benedizione, non v’è nulla di sbagliato in essa.
    Tuttavia, qui non stiamo parlando delle sensazioni e delle passioni personali, ma stiamo bensì parlando di un fatto pubblico al massimo grado visto che passa in TV.
    Mi chiedo allora perchè Helena o io non dovremmo pronunciarci su questo fenomeno culturale.
    Per paura di essere additati come moralisti, ed essere moralisti non è abbastanza trendy?
    Io, guarda un po’, a costo di risultare moralista, mi permetto di criticare non solatnto il messaggio culturale, ma perfino le persone che lo seguono: se ciò che fanno non lo condivido, non corrisponde a ciò che penso dovrebbe essere il modo di gestire la propria sessualità, perchè dovrei censurarmi?
    In tutto questo neutralismo sui comportamenti che vediamo attorno a noi c’è evidentemente l’ombra di un’ideologia liberale che abbiamo ormai introiettato, tanto da credere che non ci sia bisogno di un’etica condivisa, che la libertà coincida col fare ciò che ci pare.
    La cosa curiosa è che poi tutti liberamente finiamo per comportarci allo stesso modo, che mai una società è stata così conformista come quella dei nostri giorni, e proprio a causa di questa libertà formale che nella sostanza significa libertà di condizionamento da parte di chi ha i mezzi finanziari e mediatici per farlo.
    La mia storia somiglia alla tua, anche a me “Drive in” piaceva, non me ne perdevo una puntata. Ciò non mi esime oggi dal dire che avevo torto, che per decenni il successo delle trasmissioni televisive si è basato nell’abbassare sempre più l’asticella, nel far vedere ciò che gli altri sino a quel momento non avevano ancora osato: è un meccanismo elementare e assieme perverso, niente di così geniale in verità.
    Perchè restare in silenzio, perchè permettere a pochi potenti di imporre il loro modello culturale? Perchè mai non dovremmo esprimere la nostra opinione? Che principio sarebbe mai quello di essere indifferenti ai comportamenti altrui?

  29. Vincenzo Cucinotta

    Da li’ in poi la nascita di un modello coercitivo, si guardava Drive In con ancora lo spirito di Pierino.

    Circa le mie ossessioni… Hai cannato di brutto. Qui si impone ANCHE il modello del maschio eterosessuale che si sega davanti alle tette siliconate di un’ammiccante bocca da pompinara. Quella della Gruber per prima ai suoi tempi. Non c’e posto per nessun altra “visione”. Poi fai te.

  30. @vincenzo, ovvio che sei libero di esprimere la tua opinione.
    ma lo fai da moralizzatore, non scappi.

    forse è l’adultità, non so.

    eppoi non è un problema di cultura “liberale”. cosa c’entra. nel caso, libertaria, visto che si parla di comportamenti. scalfari è un liberale, eppure sottoscriverebbe tutte le indignazioni fin qui espresse.

    ho letto i commenti sul sito di zanardo. al netto delle sue ragioni, il “popolo” che muove è quanto di più bigotto tu possa trovare in giro. le parole più usate sono: pornografia e fascismo. come se fossero la stessa cosa. orrore.

  31. il corpo della donna è sempre stato usato, in economia, in politica ecc.
    Drive in, Striscia la notizia (trasmissioni che io ho sempre odiato) e forse anche quelle di buoncompagni all’inizio forse erano come molte altre, solo un po’ più svestite, una novità in un paese di bacchettoni, i problemi sono iniziati dopo (e sinceramente non so se Striscia la notizia fosse già finalizzata proprio a questo), quando l’osceno servo Fede ha cominciato ad usare ragazze scollacciate per il telegiornale e per le previsioni del tempo (non è un caso se quasi tutte quelle ragazze sono poi finite negli scandali di arcore e di villa certosa).
    Se il fine di quelle trasmissioni fosse stato la pornografia (antica come il mondo) e l’eccitazione del singoloo avrebbe ragione donara a riprendere helena, ma il fine è molto più tragico e pericoloso e non ha nulla a che vedere con il sesso vero e proprio (e lo abbiamo visto) è un fine politico, le ragazze non sono solo carne da macello televisivo, ma carne di scambio politico, sono state usate per fare affari (alcuni innominabili) anche con putin e gheddafi, sono state usate per fare politica e ottenere favori politici, sono state vere e proprie armi fra le mani dei lenoni che ci governano. Faccio un esempio: durante il fascismo i ragazzini venivano addestrati alle armi e alla caccia fin da piccolissimi, ma non come svaghi “aristocrtici” (che forse non sono mai esistiti), bensi per iniziare da subito ad avere confidenza con la violenza, la forza e la morte, visto che al regime serviva un suddito violento.
    Ecco le donnine televisive, ormai da molto tempo, servono proprio a questo: ad abituare sia il desiderante che il desiderato allo scambio commerciale di carne per fini di profitto (nulla a che vedere con la vecchia prostituzione). L’uomo berluscones, qualsiasi professione farà da adulto, abituato fin da piccolo a desiderare gran pezzi di gnocca (da usare come i postal market) sarà più corruttile nel momento in cui sarà necessario comprarselo e la ragazzina che sbava per essere la gran gnocca della tv sarà più facile usarla ai propri fini (personali, ma soprattutto da buttare fra le braccia di colui da cui si vuole affari colossali e favori inconfessabili) la televisione è stato il gigantesco strumento di corruzione dell’intero paese che oggi è, forse, irrimediabilmente berlusconiano.
    Credere che condannare questo sistema sia un fatto di moralismo denota una ingenuità che fa tenerezza.
    Nessuno (almeno io non lo faccio) condanna la ragazza che vuole indossare tacchi altissimi, scolli vertiginosi e sottane ridottissime a fini di seduzione (quelli sono fatti suoi), ma condannare il sistema corruttivo televisivo di questo regime è doveroso e sacrosanto, che diamine.

  32. @georgia, la “tenerezza” che ti suscito è un buon inizio verso la guarigione.

    quello che io intendo dire (ehi, ragazzi, anch’io vorrei fare fuori berlusconi! come voi, non lo faccio, ma lo vorrei fare) è che quel sistema che oggi schifiamo come la peste siamo noi. lo siamo totalmente e imprescindibilmente.

    pensare che la televisione sia corruttrice è come averlo detto per la letteratura negli anni 30. o per la militanza nei 50 o del cinema nei 60, ecc.

    cosa cristo c’entra il “sistema” con trasmissioni che mostrano il corpo femminile? molto peggio corrado augias, o dandini, o fazio che non solo riducono le donne a oggetto (penso a filippa lagerback. anzi, lei è un oggetto-donna), ma interpretano la parte dei sacerdoti del bene.

    l’ossessione critica per la tivvù commerciale – ne sono convinto, ahimè – è una palese resa dei conti tra noi e la nostra misera, piccola, patetica storia da piccolo borghesi. ma non è che si diventa grandi sfasciando i giocattoli. non siete d’accordo?

  33. donara, ma non ti viene in mente che il tuo “immaginario” sessuale possa non essere il mio? e che a me di “vedere” i corpi femminili non me ne può fregare di meno e che salvo rari casi la prostituzione – sia etero che omo che trans – con la libertà sessuale abbia davvero poco a vedere? e che la libertà della velina di far carriera s’incrocia – oh sì che s’incrocia – con quella della ricercatrice coetanea costretta ad emigrare visto che qui i soldi ci sono solo per le veline? e che nel vendere i corpi si vendono ipso facto i cervelli di offerenti e consumatori ? no, eh,..eh no..primus avis as usual

  34. viola, ti prego: ma cosa c’entra la velina con la ricercatrice? vedi che anche tu fai del moralismo????

    se la ricercatrice emigra è perché taglino i fondi, e non perché qualcuna muove il culo in tivvù. eddài.

  35. (sottoscrivo Georgia)

    Andrea Donara, no.
    Quella di moralismo è la più banale delle accuse. Da ragazzino mi sono ammazzato di pippe non sui postal market, ma sui pornazzi di mio padre. Mai avuto pudori sesussali in casa. Ma a me Drive In faceva schifo anche da ragazzino, l’ho sempre odiata. Non ho MAi riso ai loro tormentoni con risate annesse (pensa che violenza: decidere quando DEVO ridere. Ma saranno cazzi miei o no?), e ti assicuro che le galline coccodè di Arbore, dopo averle viste la prima volta già mi andavano a noia. Va bene l’ironia, ma gratta gratta il modello era unico. Belle fighe mezzenude. Da destra o da sinistra. (Anch’io trovo perfettamente inutile Filippa Lagerback).
    E’ questo il punto. Non giudico le scelte di ogni singolo, ma il fatto che l’immaginario sia monodirezionale (e eterodiretto): quali sono i modelli femminili proposti? O santa o puttana. O madre premurosa o dark lady. Niente in mezzo. In televisione abbiamo i tronisti e i fanatici del calcio. Ma anche altre figure maschili, altri modelli. Delle donne nulla se non qualcosa di sottomesso o di perverso (o, con straordiaria crasi, di perverso e sottomesso).
    Sono un moralista se voglio che il mondo mi venga rappresentato con modelli differenti e alternativi?
    O dobbiamo accettare questa idea di società schizofrenica, ipersessualizzata ma apostolicoromana, omofoba e familista?
    Ho due figlie, la cosa mi preoccupa. Ma se avessi due figli sarei altrettanto preoccupato, con questo modello di macho prevaricatore e violento che non può che creare frustrazioni e ansie di prestazioni continue.
    E’ da moralisti?
    Va bene, allora.
    Sono un moralista.

  36. A proposito di donne e ruolo in televisione anch’io volevo citare la povera Filippa che dal progressista Fazio fa la parte rinnovata di Edi Campagnoli, valletta della buon’anima di Mike Bongiorno, ma vedo che mi ha preceduto Andrea Donara.

    Questo per dire che il corpo delle donne in televisione ha sempre avuto una funzione essenzialmente decorativa, con l’avvento della tv commerciale questa funzione ha subito una vera e propria degenerazione, che va di pari passo con l’ossessione di restare sempre belle, giovani e fresche, ma questa è altra storia e non nasce certamente oggi.

    Riguardo al legame tra pornografia e fascismo osservo che la pornografia può benissimo svilupparsi anche in una società di massa, liberale e più o meno democratrica come la nostra e infatti penso che ce ne sia più ora che nei tempi andati.

  37. p.s. e perché, secondo te, tagliano i fondi? Forse perché la cultura non è più al centro del progetto nazionale? E’ rimasto solo il cul.

  38. p.p.s. giusto Maria. I vecchi in tv, in ruoli di prestigio, si vedono. Le vecchie no. Perché?

  39. @maria, il tasso di pornografia in un paese è direttamente proporzionale al tasso di democraticità dello stesso.

    @gianni, ho due figlie anch’io. e la tremarella mi viene non quando ballano sullenote di lady gaga, ma quando si masticano le unghie guardando maria de filippi (non un corpo, ma una voce, una mente e un potere, no?) o ascoltano i collegamenti logici di barbara d’urso. sbagliando, perché anche lì pretendo che loro siano come me, buone letture e un conformismo opposto e uguale.

    concludi il tuo commento ammettendo il tuo moralismo. è vero, sei moralista. lo dico con simpatia e stima. ma lo sei. lo siamo. e poco facciamo per estirparlo.

  40. «p.s. e perché, secondo te, tagliano i fondi? Forse perché la cultura non è più al centro del progetto nazionale? E’ rimasto solo il cul.»

    quando mai la cultura è stata al centro del progetto nazionale?
    eppoi cosa significa progetto nazionale, scusami?

    (le vecchie ci sono eccome. in forum, di ciao darwin, di uomini e donne ecc. ecc.

  41. Poi, sai, ladyGaga (che è trasgressiva come mia zia ottuagenaria) scrive canzoncine, è ovvio che piacciano ai bambini.
    Io la prima serie di AMICI di Maria De Filippi me lo guardai tutto. Non era malaccio. Poi degenerò nella solita caciara da piazza con il cappio in mano. L’ORRORE.

  42. Ma gianni non si vedono o si vedono poco, salvo appunto i casi penosi dove sono riusciti ad infangare anche la vecchiaia, perchè il corpo delle donne deve essere sempre giovane, , fresco, desiderabile, bello, prova ne sia il ricorso alla chirurgia estetica che tante donne ancora giovani fanno in modo sconsiderato diventando brutte anzitempo.

    In una società come la nostra tutta basata sulle apparenze e il consumo sfrenato anche la bellezza femminile che una volta si consumava in tempi più reali, più umani, più lenti, diventa un lampo e sparisce subito, perlomeno dallo schermo televisivo:-)

  43. scusate ma filippa ed edi campagnoli non c’entrano nulla nel mercinomio affaristico ;-)
    I vecchi ci sono e le vecchie no (che non è neppure vero) per un motivo banalissimo, che gli uomini in linea di massima hanno potere e le donne no. La vecchiaia (e anche la mancanza di avvenenza) è tollerata solo se sei potente, altrimenti no. Ad ogni modo la televisione è piena di donne non più giovani e anche di vecchie, ammesso però che abbiano potere, come raffaella carra, stefania sandrelli (che portano i loro anni splendidamente) ornella vanoni e altre che ce l’hanno fatta.
    Questo però, pur ammettendo che è un discorso molto interessante, va anche detto che non ha nulla a che vedere con quello che mi sembra volesse affrontare il post e cioè gli “attacchi continuati, vergognosi, inconsulti, squadristi” a Lorella Zanardo. Nessuno minaccerebbe mai qualcuno perchè chiede più spazio per donne attempate, mentre qui mi sembra che siamo alla minaccia vera e propria e solo perchè viene svelato un sistema corruttivo basato sull’uso e lo scambio commerciale del corpo di giovani donne.
    Ora pretendere che un potente africano accetti di chiamare gheddafi re dei re (e questo poi ricambi berlusconi con affari colossali) in cambio di una notte con due donne attempate potrebbe essere argomento di un romanzo ma non realistico ;-), mentre invece con il corpo di giovani donne si fanno (e si fanno fare) affari colossali e la televione (insieme a concorsi come miss italia) è diventata appunto un colossale bordello a ricambio continuo … sembra la tratta delle schiave, altro che veline in cerca di carriera ;-)

  44. di volata solidarietà a lorella. impeccabile anche il comunicato d’agguato (piano laconico e guerriero)

  45. scusate ma filippa ed edi campagnoli non c’entrano nulla nel mercinomio affaristico ;-)

    maria
    infatti non sono state evocate per quello, ma in relazione all’inconsistenza che molto spesso le donne hanno in televisione anche se non sono veline.

  46. @Andrea Donara
    L’argomento libertarismo l’avevo sollevato commentando un vecchio post su questo stesso sito (forse Georgia lo ricorda).
    In breve, secdondo me il libertarismo è tutto dentro il liberalismo, so che i libertari non lo vogliono ammettere, ma le cose stanno poprio così: senza lo sviluppo dell’ideologia liberale, con l’esaltazione acritica e alla fine senza significato della libertà, il libertarismo non sarebbe potuto nascere, è figlio di quella tradizione.
    Potrei aggiungere che senza libertarismo, il sistema capitalistico-liberale non potrebbe trovare compimento: solo se le persone credono di essere libere, consumeranno liberamente ciò che il mercato offre loro.
    Così, siamo costretti a giustificare tutto, e a dare del moralista a chi è interessato ad influenzare l’etica pubblica, perchè i liberali credono di potere affidare tutto alla morale individuale, e quindi prostituirsi è del tutto equivalente a faticare in fabbrica, è una scelta individuale su cui dobbiamo fermarci per non invadere la sfera individuale.
    Questa discussione ci porterebbe troppo lontano, ma costituisce il nucleo del mio impegno in filosofia politica.
    ps. Tieni a dare a tutti del moralista: dovrebbe costituire un’offesa, o cosa, cosa aggiunge alla sostanza delle opinioni espresse?

  47. Poco fa, passando assolutamente per caso dal noto programma, ho visto Lorella Zanardo non riuscire a tener testa a una ragazzina che potrebbe essere sua figlia. Non mi pare un bel segno. Infelicissima una battuta in particolare detta dalla Zanardo alla ragazzina: ” non ce l’ho con te ma con il tuo padrone Antonio Ricci “.

  48. ancora più triste è quando a queste donne velinate danno voce.
    avendovi seguiti qui, stasera ho acceso su striscia, e bingo ecco il “servizio”.
    l’aggressività di questa donna -velina o vattelapesca – lanciata come quando i cacciatori sciolgono i cani mi ha fatto una profonda pena.
    mi è sembrata una doppia umiliazione per una donna essere lanciata ad azzannare un’altra donna da cacciatori uomini per dimostrare di non essere un oggetto ma una diana cacciatrice.
    e ancor di più mi incazzo con me stessa per essermi sintonizzata su striscia (serpeggia) la notizia, dove perfino una “inviata” potenzialmente “tosta” come la petyx, sicuramente non gnocca (scusate) è arrivata a fare gli scoop su cammarata quando era già bollito, altrimenti l’orine di scuderia sarebbe stato…..”statti muta e passìa col bassotto”….

  49. sì, stalker, pietosa la velina di montecristo, e fa pena (ma solo fino ad un certo punto)
    ecco la scena, Come faccia massino a dire che Lorella Zanardo non sia riuscita a tenerle testa è un vero mistero, io direi che si sia comportata benissimo … ma che testa c’era da tenerle poverina? …

    Qui alla fine si fa come quelli che fanno il tifo per erika e omar

  50. si georgia, infatti da Lorella Zanardo sembrava trasparire un pensiero come (mi scuso per la citazione impegnativa) “restiamo umane”…ma di fronte a chi ha un padrone ed è grat* di averlo e non si pone dubbi di venire imboccat* come un’anatra all’ingrasso pur di non perdere lo stallo, sono pensieri e intenti che si perdono nel vento.

    “io non ce l’ho con te, tu vieni usata dagli autori” le dice a un certo punto….che altro aggiungere? se non che andandosene ci pensa ancora, gira la bici, e torna a dire che non ce l’ha con lei, ce l’ha con il suo padrone…e lo dice guardando nella telecamera!
    perché forse di veline pronte a uno stacco di coscia a o ficcarle un microfono in bocca via una se ne trova un’altra, ma è ai mandanti che si rivolge, e i padroni del vapore sono sempre gli stessi.

  51. :-))))))

    Tutti a fare il tifo per Erika!

    Ovviamente nessuno ce l’ha con le veline. Mi pare strumentale l’uso che si fa del loro corpo. Anche le attrici premio Oscar devono affidarsi ad un regista senza sapere esattamente come saranno “montate” nel prodotto finale. Le veline pero’ una certa idea potrebbero farsela…

    Se avessi dei figli MAI dovrebbero guardare la tv generalista italiana.

  52. non vedevo striscia da una vita, cacchio come sono più vestite le veline oggi!
    ricci ha reso un gran …servizio a lorella, da utilizzare in classe:)

  53. L’argomento libertarismo l’avevo sollevato commentando un vecchio post su questo stesso sito (forse Georgia lo ricorda).
    In breve, secdondo me il libertarismo è tutto dentro il liberalismo,

    forse lo ricordo, ad ogni modo dipende dall’uso che fai della parola libertario.
    C’è un’area definita libertaria che si rifà al pensiero anarchico italiano (dei grandi anarchici provenienti dalla scissione della prima internaionale e non certo dei black bloc), e c’è un’aria libertaria di destra americana che si rifà ad un libertarismo (iperliberismo) radicale che rifiuta ogni forma di Stato e di lacci e lacciuoli, ma non certo ai fini di liberazione dell’uomo, ma bensì per fare meglio gli affari senza limitazioni e controlli statali, insomma Libera volpe in libero pollaio:-).

  54. @vincenzo
    non sono d’accordo sul fatto che il libertarismo sia dentro il liberalismo, o almeno: no solo, ma ci porterebbe troppo lontano.

    ciò che contesto è l’idea che il libertarismo significhi atteggiamento neutrale rispetto ai comportamenti. quello si chiama menefreghismo, indifferenza. È un’altra cosa.

    Eppoi, perché insistere sul comparare il lavoro in fabbrica con la prostituzione, per valorizzare il “senso etico”? A quale etica ti riferisci? quella del lavoro, dell’impegno civile, o cosa? perché da questa risposta potrei giudicare allo stesso modo anche la tua, di professione (uso un “tu” generico) o i mezzi che hai usato per raggiungerla.

    sì, uso il termine moralista per offendere, per fare del male, per umiliare e prostituire il senso delle altrui parole.

  55. @Georgia
    In realtà, il doppio significato sta soltanto nel fatto che stiamo parlando di due lingue differenti. In inglese, il liberismo si traduce “libertarism”, e sarebbe una traduzione “maccheronica” tradurlo come “libertarismo”.
    Benchè non v’è dubbio che esista una tradizione anarchico-libertartia di vecchia data, il libertarismo, che potremmo definire “denoiantri”, si sviluppa a partire dal ’68 con peculiarità sue proprie, e il riferimento a quello storico è in realtà molto labile, anche considerando il differente contesto storico, soprattutto a seguito dello sviluppo tecnologico.

  56. il servizio di striscia si commenta da solo: è orribile, un’infamia.
    un servizio squadrista, fatto contro una persona che si muove di notte in città in bicicletta: per giunta la si aggredisce anche verbalmente, impedendole di parlare (non è un’intervista “a”, ma un’intervista “contro”).
    sarebbe bello vedere questi pseudo giornalisti agire nello stesso modo con persone dotate di scorta armata pagata dai contribuenti.
    una corazzata contro un guscio di noce: evidente fascismo culturale, un’immensa volontà d’annientamento nei confronti di chi si permette il diritto di critica.
    dal fascismo culturale al manganello c’è molta distanza?

  57. @Andrea Donara
    Difatti, non entri nel merito, affermi senza argomentare, sia per quanto attiene l’indipendenza del libertarismo dal liberalismo, che nella distinzione tra indifferenza e sospensione del giudizio. A me sembrano invece la stessa cosa, perchè si basano sul ritenere illecito intervenire a livello di etica collettiva.
    Personalmente, io non esito a considerare le veline ed escort di ogni tipo come persone di bassa qualità morale, anche quando non violano alcuna norma legale. Non solo, credo che sia mia dovere civico comunicare la mia opinione, che ovviamente non comporta il prendere provvedimenti, o il proporre la chiusura di un programma.
    A mio parere, “Striscia la notizia”, non solo e non tanto per la presenza delle veline, è un programma pornografico, ma non chiedo che venga chiuso d’imperio. I vari comici, veline e collaboratori vari, a partire dallo stesso Ricci naturalmente, non godono della mia stima: capisco che questo freghi a pochi, ma in ogni caso credo che sia bene manifestare i propri giudizi.
    Sul lavoro in fabbrica non ho detto nulla, lo citavo per sottolineare che ogni attività che serva al nostro sostentamento è differente da qualsiasi altra.
    Non ho poi capito il riferimento personale, visto che appunto non mi conosci per niente, e se vuoi esprimere un giudizio su di me, non hai che informarti.
    Mi pare piuttosto che tu voglia dire che anch’io ho i miei scheletri nell’armadio. In verità, io di scheletri nascosti non ne ho, ma in ogni caso mi pare una logica biecamente omertosa: non esprimere opinioni sugli altri perchè poi andiamo a rovistare nei tuoi armadi.
    Spero di avere frainteso, perchè sennò non c’è margine di discussione.

  58. il dibattito etico fabbrica versus prostituzione è ridicolo.
    Lorella ha detto a un operaio che difende la fabbrica non ce l’ho con te, ma col tuo padrone.

  59. Personalmente, io non esito a considerare le veline ed escort di ogni tipo come persone di bassa qualità morale: terribile.
    Su ficarra e picone esiti?

  60. un servizio squadrista, fatto contro una persona che si muove di notte in città in bicicletta: per giunta la si aggredisce anche verbalmente, impedendole di parlare (non è un’intervista “a”, ma un’intervista “contro”).

    maria
    cosa significa “anche verbalmente”, io ho visto due donne e sentito soltanto parole

  61. Io avrei risposto così all’aggressione squadristica: ” non ti rispondo, perché è evidente che utilizzereste le mie risposte per ridicolizzarmi. Dico solo che voi avete esigenze di spettacolo, io di riflessione. Quando vorrete sono disponibile a una discussione anche in uno studio televisivo, ovviamente non di mediaset, moderata da un qualunque conduttore, sia con voi ragazze che con gli autori, ai quali del resto rivolgo le mie critiche. Per ora vi ringrazio della pubblicità che fate al mio lavoro. Per quanto riguarda te, che potresti essere mia figlia, voglio dirti chiaramente che difenderò sempre il tuo diritto di fare con il tuo corpo quello che meglio credi “.

  62. maria
    Non hai visto la telecamera, e l’addetto alle luci delle undici
    Quello che non hai visto è un set di street fight, e gente che lavora, elena barolo e addetti al montaggio compresi.

  63. @gina
    ma infatti:-)

    @larry
    si è preferito invece il tasto del paternalismo, si è preferito non confrontarsi con la ragazza riferendosi soltanto al suo “padrone”, posso capire la sorpresa di lorella zanardo, voglio infatti attribuire a questo la sua risposta, ma non capisco i giudizi che a freddo si stanno dando sulla ragazza come se fosse impensabile il fatto che una donna possa difendere il suo lavoro e come se davvero ci fosse una categoria di persone, le veline appunto, prive completamente di cervello, dissento inoltre radicalmente da chi pretende
    di stabilire una non meglio identificata bassa qualità morale in persone del tutto sconosciute e anche dissento da chi sempre legge ogni fenomeno in chiave di fascismo più o meno occulto.

  64. maria
    “si è preferito invece il tasto del paternalismo, si è preferito non confrontarsi con la ragazza riferendosi soltanto al suo “padrone”
    mi sa che il tuo “infatti”non comprende il montaggio.
    Signori, lorella di tv italiana se ne indende. quindi anche d’imboscate fasciste. E questo servizio le sarà molto utile.

  65. @Maria
    Secondo me, sei prigioniera dei tuoi stereotopi, e così finisci per dibatterti in una situazione chge ha del paradossale.
    Se non posso esprimere un giudizio sulla velina, non lo posso per la stessa ragione esprimere sui conduttori, e ancora su Ricci: sono solo dei lavoratori che operano per motivi di convenienza economica, e quindi, per la tua posizione ideologica, non sucettibili di critica.
    Ma anche MEDIASET e i suoi azionisti e dirigenti operano similmente per conseguirne un vantaggio economico, e quindi secondo lo stesso criterio non passibili di alcuna critica.
    Era questa la situazione a cui si voleva pervenire, che poi sarebbe l’annullamento della responsabilità individuale?
    E’ proprio questo ciò contro cui mi batto, e pazienza se mi prendo l’accusa di fascista: è sempre comodo etichettare le opinioni piuttosto che entrare nel loro merito.

  66. @cucinotta

    puoi dare giudizi critici su tutti i lavori che vuoi compreso le veline, ma mi pare che il giudizio di bassa moralità oltrepassi la questione della professione.

    Riguardo ai miei supposti stereotipi, non so quali ma va bene lo stesso, che dire, ognuno ha i suoi, compreso te.

  67. direi di più
    visto che non risponde alle domande direi che il giudizio di bassa moralità che cucinotta è senza ironia liberissimo di esprimere, riguarda esclusivamente le veline. non ri-guarda ficarra e picone.
    non ri-guarda l’addetto/a alle luci sparate in faccia a lorella. Così come Non ri-guarda gli autori. così come non riguarda il montatore/la montatrice video. così come Non ri-guarda gli sponsor. Così come Non ri-guarda i telespettatori. Così come non ri-guarda i consumatori di roba dello stacchetto che sia figainfaccia e/o pubblicitario.

  68. @Gina

    se dici che ” lorella di tv italiana se ne intende. quindi anche d’imboscate fasciste. E questo servizio le sarà molto utile ” mi sa che peggiori la situazione. Una persona che lavora nel tempo critico della riflessione si sarebbe sottratta con molta facilità al linciaggio del tempo immediato (non mediato, irriflessivo) dello spettacolo televisivo. A meno che non intendesse usarlo a favore della propria visibilità nel dibattito politico culturale.

    @Maria

    se la Zanardo è anche sprovveduta son guai seri, perché il suo lavoro critico è riuscito a incanalare più energia politica di qualsiasi altra questione, fino ad arrivar all’unica manifestazione di massa dell’ultimo anno, purtroppo in favore della dignità… e non della libertà, o del lavoro, o del salario minimo, o della umanità nei trattamenti carcerari, o della chiusura immediata dei CIE ecc ecc

  69. Sai, Larry, quello che noi non sappiamo è cosa per davvero Lorella Zanardo abbia detto. E’ stato tutto tagliato. Quindi magari il tuo condivisibile discorso è stato fatto da Lorella ed occultato.

  70. larry
    quel video è una perla e lei lavora in un ambito ben determinato che oboettovp dell’agguato. se ti serve un tenente ripley, non hai che da cercare un intimo militare coprirlo di mimetica e metterti al lavoro:)

  71. Biondillo, avevo ho detto molto chiaramente che la Zanardo doveva sottrarsi. In ogni caso ” non ce l’ho con te ma con il tuo padrone ” l’ha detto, assai infelicemente. Il risultato mediatico è il messaggio che le donne di sinistra ce l’hanno con la libertà delle ragazzine, che si orienteranno tutte a destra. Questo è quanto va contestato a Ricci, che tartufescamente si definisce di sinistra anche lui. Invece è di destra, quella destra populista funzionale agli interessi del suo padrone, sopraditutto quando fa il giustizialista nei confronti dei poveracci che sottopone a barbaro giudizio (im)mediatico, per mandare il messaggio che è il popolino a essere delinquente, più della classe dirigente, la quale in definitiva si limita alle marachelle sessuali.

    Gina, Boh!

    Ama, potrebbe essere anche: Imboscata fuffista. Tutto il resto mi pare fascismo.

  72. @Gina
    Riguarda, riguarda sì, rileggimi con più attenzione: dalla risposta a Maria, sarebbe evidente a chiunque. Inizialmente, mi riferii alle veline perchè il discorso da lì partì.
    Però io mi sottraggo, al contrario di altri, dal criticare un’azione salvandone i protagonisti: forse potrebbe anche essere possibile, ma a livello di grande opinione appare una posizione troppo fragile.

  73. io – nella mia vita reale – sono un pendolare. quando la mattina prendo le nord, sento quei mediocri italiani del nord parlare di striscia la notizia e di zelig. ma io non sono come loro, infatti sono uno dei più grandi artisti italiani, e so riconoscere gli artisti come me, come maria de filippi, che ultimamente ha creato la più grande istallazione a puntate d’arte contemporanea, che si chiama ANGELA FAVOLOSA CUBISTA. e un giorno avrò successo, e chiederò a maria se posso ballare in mezzo a quei vecchi quando c’è angela pur’io.

  74. Secondo me qui si sta sbarellando collettivamente.
    In un mondo mercificato c’è chi vende il proprio culo, chi la propria forza lavoro, chi le proprie idee. Ognuno ha la sua casellina dove infilarsi, uomo donna o trans che sia. Stiamo ancora a menarcela con Striscia le veline e il corpo delle donne.
    Diversa la merce, diverso il bancone, ma sempre merce è. Brugole o installazioni d’arte contemporanea, passando per meloni, peperoni e tondini di ferro, sempre una fetta di mercato in cui infilarsi devono avere. Saviofazio o Pippa, Canalis o Pasqualino Sciosciammocca, viviamo nell’illusione che le cose siano così diversificate. Beh, ragazzi, al nostro misero livello suolo, la merda appare identica. Prima ce ne rendiamo conto, prima ce ne liberiamo.
    In questo momento, da Fazio c’è Renato Zero… anche lui di sinistra?
    Una sola cosa è certa: nessuna velina o Ruby rischierà mai di morire cadendo da una impalcatura. E neanche Renato Zero.

  75. E poi la rivoluzione, quando e se sarà, passerà anche attraverso un bel culo di donna… solo che se lo papperà il capo dei soviet.
    Per gli altri il komsomol allestirà balletti e dibattiti sulla produzione di bachelite… moderatore Fabiosazio.

  76. mah!
    però mi consola che il presidente della repubblica sia senzibile al “problema”!

    molti baci
    la fu

  77. @vincenzo

    io non ti conosco, e nel commento dicevo di usare un “tu” generico quando alludevo ai fantasmi nell’armadio. però, pur non conoscendoti, penso che tu li abbia, i fantasmi. come antonio ricci. come zanardo. e come me.

    e poi usi l’aggettivo “pornografico” come negativo. la pornografia può essere bellissima, liberatoria e creativa. io i pompini li vorrei vedere in prima serata, etero, gay e con gli animali.

  78. Questo tirar fuori Fazio è davvero demagogico. A me non me importa una cippa sapere se è di sinistra. Anche Ricci dice di esserlo.

  79. Andrea, sfondi una porta aperta: preferirò sempre il porno esplicito al porno mascherato da qualcos’altro. E’ più onesto. Il tema non è la pornografia, ma il sessismo.
    Senza dimenticare che pure il porno non è esente da rappresentazioni sostanzialmente biopolitiche.

  80. forse non è neanche il porno in sè il problema, quanto il mercato.
    con la velina vendi la pasta barilla che è casa, la casa che è sicurezza, il voto a quelli che tengono alla famiglia e invitano le veline a casa, e tutto il knock-out per tenere la gente nell’ignoranza e continuare a buscare voti.
    a questo punto, chi siamo noi per giudicare un presidente del consiglio sì fatto che a casa sua è libero di fare quello che gli pare?
    non saremo mica diventati moralisti?

    ora moralista è diventato un insulto molto “cool”, un’infamia peggio che venir tacciati di fascismo.

    e avanti così…..

  81. @stalker
    il fascismo non è all’ordine del giorno (almeno quanto il comunismo)
    mentre il moralismo sì.

    sono due anni che parliamo di mignotte. lo fanno tutti: pensionati e intellettuali, studenti e giornalisti. Repubblica vive di intercettazioni pecorecce.

    Sì, fare la morale da 4 soldi è così attuale da essere anche cool.

  82. non ti chiedi perchè si parli solo di questo?
    non ti viene il dubbio che è l’unico “prodotto” che c’è su piazza?
    sarebbe anche saggio non parlarne, possiamo passare ai rutti di bossi e alle scoregge parlamentari.
    questo è quello che ci stanno offrendo come prodotto interno lordo.
    poi ognuno di noi si ritaglia i propri spazi di bellezza e/o cosapevolezza, sicuramente spegnendo la tele e volgendo lo sguardo altrove, ma qui non si parla di questo.

  83. a cucinotta

    sinceramente non capito bene quello che dici, il termine libertario, nel senso di anarcocomunista o anarcosocialista, non nasce certo negli anni settanta, ma molto molto prima e non va confuso con i libertarian americani che sono degli anni settanta.
    Quello di cui mi sembra tu stia parlando, nel senso di anarcocapitalista, è anarchico (libertario) perchè vuole abolire lo Stato ma solo perchè rifiuta qualsiasi limite dello all’economia dei privati, rifiuta però anche l’uguaglianza, lo stato sociale e qualsiasi solidarietà, l’unica cosa che ha in comune con i movimenti libertari di sinistra è che è contro la guerra senza se e senza ma (ma solo perchè la guerra danneggia gli affari ;-).
    Esiste anche un movimento in italia (e tra l’altro credo berlusconi lo scimmiotti un po’ ultimamente), rappresentato dall’istituto bruno leoni fondato da carlo stagnaro, alberto mingardi e carlo lottieri (credo negli anni settanta). Carlo stagnaro aveva anche una rivista che è regolarmente archiviata nelle biblioteche anarchiche (anche se di anarchico come intendiamo noi, come intendo io, non ha assolutamente nulla), Credo che di questo movimento libertario anarco capitalista faccia parte anche oscar giannini, e se parliamo di questo anarcocapitalismo certo che nasce dal liberismo puro con la differenza che ripudiano la guerra.

  84. @Georgia
    La questione che sollevi ha, almeno dal mio punto di vista, due aspetti ben distinti, che converrebbe tenre separati per non incorrere in inutile confusione.
    L’ala destra del liberalismo che è impersonata non certo da gente come Oscar Giannino, ma da Hayek, soprattutto dal punto di vista economico, e da Nozick nel campo più propriamente politico, in italiano suona come “liberismo”, mentre malauguratamente in inglese si dice “libertarism”, che frettolosamente qualcuno potrebbe tradurre come libertarismo (ma sarebbe un palese errore). Qui, io vedo solo una confusione terminologica dovuta a una traduzione errata, perchè non avrebbe alcun senso confondere il pensiero liberale di destra con il libertarismo, che sicuramente si autodefinirebbe un pensiero di sinistra.
    Il secondo aspetto è invece più complesso, e riguarda specificamente cosa sia oggi in Italia il libertarismo.
    A questo proposito, ti dirò che l’oggetto del mio interesse, ma non pretendo certo che sia così per tutti, non è il pensiero anarcolibertario di Pisacane, magari interessante su un piano squisitamente teorico, ma un certo libertarismo di massa che coinvolge la gran parte delle generazioni più giovani, almeno della parte più colta.
    Chiarito che confonderlo col liberismo sarebbe soltanto sorgente di fraintendimenti, ho un mio personalòe punto di vista su questo che è ormai diventato pensiero dominante, o almeno una sua significativa articolazione che lo mette in relazione al post-68, al liberalismo ed anche a certi aspetti del marxismo. Si tratta come si capisce di un argomento di una certa complessità che richiede un’articolazione del ragionamento ben più ampia di quanto consenta un breve commento.

  85. PER IANNOZZI:
    ero assente e non avevo visto il tuo commento bloccato. Lo copio qui, assieme a quelli inutilmente offensivi che hai aggiunto, in piena paranoia. E anche per questo ti avverto che non ne libererò più. Mi danno fastidio i dietrologi.

    IANNOZZI SCRIVE:
    Il primo commento, quello di Andrea Donara credo valga molto di più di qualsiasi articolo si possa scrivere contro Striscia la notizia nel tentativo (vano) di demonizzare il programma di Antonio Ricci.

    Mi par quasi superfluo aggiungere che con tutto il nudo che c’è, patinato o no, in giro in Tv, sui giornali, nonché nelle pubblicità (televisive e cartacee) ma anche sulle copertine dei libri, dei fumetti, etc. etc., bene, se uno vuole toccarsi di certo non fatica a trovare materiale in abbondanza. Attaccare Striscia per due veline mentre non ci si scaglia contro Sanremo o le decine di talk show bellamente in onda a qualsiasi ora su 200 e passa canali, né contro le decine di riviste di moda dedicate al pubblico femminile – e che sono a ben vedere una peggio dell’altra, roba da fare invidia al migliore Larry Flint -, è pretestuoso e, concedetemelo, comico di brutto.

    POI AGGIUNGE:
    Censurare ti piace davvero tanto, signor Biondillo. D’altro canto chi non la pensa come voi di NI semplicemente non è un essere pensante. E’ questo il messaggio che ahinoi lasciate passare. Peccato. Perlomeno non parlassi di libertà di espressione. Ed invece gridi e gridi forte, ma questo gridare è ipocrisia oltreché vigliaccheria.

    E PER ESSERE SICURO SCRIVE ANCORA:
    Censurare ti piace davvero tanto, signor Biondillo. D’altro canto chi non la pensa come voi di NI semplicemente non è un essere pensante. E’ questo il messaggio che ahinoi lasciate passare. Peccato. Perlomeno non parlassi di libertà di espressione. Ed invece gridi e gridi forte, ma questo gridare è ipocrisia oltreché vigliaccheria.

    ienax

  86. Iannozzi non capisce che il problema è PROPRIO tutto il nudo che gira sui media. L’appiattimento monodimensionale dell’idea di femminile. Per me SLN o “Sanremo o le decine di talk show” (etc.) si equivalgono, non faccio distinzioni.
    Non è il porno il problema, insisto, è il sessismo.
    In questo caso, però, si parlava di una aggressione scientifica, continuata e violenta nei confronti di una persona che ha osato dire qualcosa “contro”. Non ha il diritto di difendersi, questa persona? Non ha il diritto ad avere solidarietà da parte di chi condivide le sue idee? Che senso ha capzionare, spaccare il capello in quattro, sezionare le virgole e le (nostre) parole quando dall’altra parte si vomita merda?

  87. Chi diffonde cosa?
    Vediamo se vi èoace questa parola chiave: PROFANAZIONE.
    Chi per primo inneggia alla profanazione come liberazione dalle ipoteche del sacro e grande forma dell’appropriazione democratica?
    A quale scuola si è formato il Ricci?
    Tiriamo in ballo prima le convention di Forza Italia o i bombaroli del post-surrealismo come Bataille e Agamben? E il vietato vietare l’ha inventato Dell’Utri?
    Eterogenesi dei fini?
    Può essere. Ma allora perchè non prendere le distanze una buona volta da questi tenebrosi teoreti e dall’onanismo onirico degli anni Settanta?

  88. Se il porno implica SOLO il mercimonio del corpo femmiline, ovvio che no. Infatti, come ho detto qualche commento fa, il porno non è esente da rappresentazioni biopolitiche.
    Ma ci torno. Ora devo scappare, parto per Torino. (lo dico nel caso qualche commento rimanesse impigliato nell’antispam. Abbiate pazienza, quando torno libero)

  89. cucinotta può essere (non sei l’unico a dirlo) che certo pensiero libertario (di sinistra) dopo il 68 abbia molte cose in comune con il pensiero libertario di destra. se è una tua teoria che stai sviluppando facci leggere qualcosa e poi ne discutiamo.
    L’unica cosa che io volevo dire (al di là dei termini inglesi) è che anche in italia esiste sia un pensiero libertario anarchico (secolare) di sinistra (che va da pisacane al pensiero anarchico di oggi passando anche per carlo rosselli), sia un pensiero libertario anarchico di destra che, ripeto, è anarchico solo perchè radicalmente contro lo stato che vorrebbe eliminare o almeno ridurre al minimo. Questo pensiero che si rifà ai libertari (anarco capitalisti) americani nasce in italia con il centro bruno leoni. Certo NON va confuso con il liberismo, che è guerrafondaio e usa da sempre la guerra proprio come strumento politico.
    Naturalmente non sono una esperta dell’argomento, ma mi ha interessato e mi interessa come tutto quello (da qualsiasi parte provenga) che si oppone alla guerra.

  90. Iannozzi…

    Anche se non puoi intervenire, per ragioni di buon senso (datti una calmata, come puoi risultare credibile attaccando pretestuosamente il buon Biondillo), vorrei solo suggerirti che…

    Da regime fascista ad esempio sono anche i culi-décolleté in bella mostra delle professoresse di Paolo Conti. Culi-décolleté inquadrati all’altezza delle domande scritte sullo schermo della tv, con tanto di fulmine grafico inter crura.
    Ci si riferisce a Striscia la Notizia come all’artefice di un modello televisivo unico dominante.

    Non accendo la tv in generale, e quella italiana in particolare da anni, ma ho notato, guardando di recente spezzoni su youtube, che le “veline” (non solo quelle di Striscia!) sono tutte piu’ vestite ma molto piu’ ammiccanti ed esplicite. Con inquadrature molto piu’ intrusive. Il problema esiste.
    Non sono le ragazze che si vendono come pezzi di carne da macello. Sono le ragazze-commesse che piu’ o meno consapevolmente smerciano un prodotto di regime. Fascista. Il prodotto e’ la sega del guardone qualunquista impotente, rassegnato al degrado sociale, senza una vita, a passare le ore di liberta’ nei centri commerciali con la moglie che forse detesta.
    Il prodotto e’ la segaiola arrivista che titilla le fantasie dei nonni padroni.

  91. Dal video Lorella Zanardo esce molto bene. Tranquilla, rilassata, mentre l’altra sembra isterica. L’antico detto cinese che la morbidezza vince sempre sulla durezza trova piena applicazione. Se esiste l’errore, consiste nel mostrare o parlare delle veline come vittime. Quelle ragazze sono felici e soddisfatte di essere dove sono e di fare quello che fanno. Lo considerano un dono della sorte, una fantastica opportunità. E con loro migliaia di ragazze che sognano di essere le prescelte. Infatti se rappresentano le vittime non lo sono in maniera diretta, ma indiretta. Vittime di un sogno di successo che consiste nel nulla, un balletto di pochi secondi, nessun ruolo, nessuna opera ma unicamente minigonne, mossette e sorrisi ammiccanti. Questo è il successo nel loro immaginario, ben confezionato e alimentato da programmi come questo, che, va detto, traggono nutrimento e prosperità da un vuoto che sta a monte, da una rinuncia a qualsiasi forma di creatività e dignità che viene da lontano.

  92. Quoto Baldrati, ma aggiungo… Le veline si ritengono delle vincenti e molti telespettatori credono che effettivamente esse lo siano. In realta’ si fanno piu’ o meno consapevolmente corpo del regime. Ogni tanto bisogna proporre ai ragazzini altri modelli di successo, come Lorella Zanardo ad esempio.

  93. La Zanardo esce bene da quel video è più falso che Ruby è la nipote di Mubarak. Infatti vuol prevalere stizzita su una ragazzina e non esita a tornare indietro ad ” agguato ” concluso per tentare di umiliarla con stile Sallusti Santanché. Forse Mauro Baldrati voleva dire che ne esce molto bene la visibilità commerciale della Zanardo?

  94. Condivido il senso del post…in PNL si dice che il significato della tua comunicazione è l’effetto che ottieni, in questo caso non siamo lontani.

    A Donara e ai suoi seguaci propongo l’esperimento suggerito da Wu Ming 2 su Lipperatura:
    “la prossima stagione di Striscia la fai condurre da Luciana Littizzetto e Teresa Mannino, mentre al posto delle veline ci metti due maschioni da paura, mutandati ma non troppo, che ballano gli stacchetti, si sporcano di panna montata, fanno la doccia, vengono ripresi da tutte le angolazioni e ogni tanto gli va pure un coglione in fuorigioco(Oooops!). Nel mentre, Luciana e Teresa fanno apprezzamenti, allusioni sessuali e lanciano i servizi. I servizi, quelli ovviamente restano gli stessi, perché Striscia è un programma di satira e la gente lo guarda per i contenuti. E ogni tanto, a fare qualche intervista, ci mandi pure uno dei bei maschioni. Così, per par condicio intellettuale.”
    Aggiungo: mentre sulle altre reti vanno in onda scenette simili per buona parte della giornata.
    Poi riparliamo di moralismo – ora come ora è troppo facile.

  95. L’intervista, che non è un’intervista, è una continua ripetizione delle stesse frasi, pronunciate con tono concitato dalla “Velina di Montecristo”. La Zanardo quasi non riesce a parlare. E se ha parlato, tutto è stato tagliato nel montaggio. La Zanardo non appare affatto stizzita, ma calma, l’altra non fa che agitarsi. Morbidezza contro durezza, la durezza del montaggio, i modi aggressivi.

  96. Senti Ama, secondo dati biografici che si trovano su internet una è del 1957 (complimenti, li porta benissimo) e l’altra è del 1982, fai un po’ te. Striscia la notizia, ripeto, è inguardabile, ma non più della televisione media italiana, costruita tutta nella pancia del pubblico, fatta tutta alla portata del pubblico mediano (anche la letteratura… mi pare che su questo almeno una volta concordavamo). Però, ci sono dei però grossi come montagne. Il primo è che guardiamo alla pagliuzzina che guasta il bel profilo della cosciente autrice che sta simpatica a noi, invece di guardare il travone che sta nel didietro di tutti, sopraditutto di chi non si può difendere. SLN va accusata, fortemente, perché danneggia la vita civile, in quanto asseconda il processo di piazza che va tanto di moda dal 1994 in qua. Ma, lo stesso, lo fa tutta la tv, anche di sinistra; pensiamo a Santoro, che dà settimanalmente la parola a un demagogo populista di destra come Travaglio, e che del resto è autore di un programma che non è completamente immune dall’aggressione contro la persona, anche pochi mesi fa contro una vecchietta colpevole di essere la madre di un parlamentare considerato forse a ragione un malamente.

    Ma la trave veramente grande è un’altra. Criminalizzare i programmi popolari è perdente dal punto di vista elettorale, perdente di brutto, perché vale a dire criminalizzare i milioni di loro spettatori. Ciò va a favore della destra, inispecie questa destra burletta che abbiamo in Italia.

    La sacrosanta polemica contro il sessismo (ma non quella bigotta contro gli scosciamenti) va fatta, sì, ma contro tutto il sistema editoriale, tv e stampa, di destra di centro e di sinistra. Farla contro un singolo programma è un errore di prassi politica, in quanto tale indirettamente favorevole al bersaglio delle critiche. Non mi sembra difficile da capire. Secondo me dovrebbe cercare di capirlo anche la Zanardo.

  97. Mah… definire il video di striscia con la Zanardo un’aggressione fascista mi sembra un tantino esagerato… più che altro è un delirio a due.
    Due scuole di pensiero che si scontrano… entrambe con le loro tristezze…
    Nessuna delle due è free minded.
    L’aria è viziata.
    L’onda lunga della sacrosanta liberazione sessuale trascina macerie di varia natura…

  98. io credo che dovreste venie nelel scuole con me. Solo questo. Sentire i ragazzi e le ragazze. Cambierebbe la prospettiva. Io mi sono messa all’ascolto. il video è stato visto da 4 milioni di persone, vorrà dire qualcosa.
    Non c’è libertà di scelta per chi è cresciuto solo con la tv come baby sitter. Che libertà c’è per chi ha gaurdato da solo la tv da quando ha tre anni? sceglie chi è stato preparato alla scelta.
    @larry
    il montaggio cambia il significato alle immagini. Io lavoro per le ragazzine, il mio libro parla di questo.

  99. E’ sempre rasserenante constatare, e sempre più spesso, l’implacabile legge della sinistra dissolutiva italica: “sei fai qualcosa, sbagli”; “se fai qualcosa, sei un pirla”, “se fai qualcosa, non hai capito nulla”, ” sei fai qualcosa, non è abbastanza”, “sei fai qualcosa, non serve a niente”;

    è bello vedere come finalmente il problema vero sia la Zanardo, perchè codesta donna con pochi mezzi senza chiedere il permesso ideologico agli specialisti della società mercantile del capitalismo assoluto e definitivo ha semplicemente fatto qualcosa CHE HA FUNZIONATO, ha creato interesse, consenso, riflessione critica; ora che qualcuno a sinistra, così sui due piedi, senza arte né parte, faccia qualcosa CHE FUNZIONI non è cosa che si possa tollerare facilmente; meglio lasciare lavorare Ricci e tutti quanti, veline, nani e cantanti, in santa pace, secondo le inesorabili e ben risapute leggi della mercificazione totale, dall’uva passa al fico secco.

  100. Cara Signora Zanardo,
    ha tutta la mia solidarietà.
    Io sono nato nel 1979. Sono stato cresciuto dalla tv.
    Ma ho accettato il fatto che Uan fosse un pupazzo rosa fuxia mosso da terze parti e cavo all’interno, ho dovuto capire da solo che Sbirulino era in realtà Sandra Mondaini truccata, ho avuto il sospetto e poi la certezza che dentro al Gabibbo ci fosse una persona in carne e ossa.
    Ho accettato il vuoto di queste cose come ho accettato il mio vuoto. E quando l’ho accettato, ho cercato di riempirlo.

    Io amo ancora stare sul divano a guardare la tv. Un tempo accettavo tutto quello che trasmettevano. Andavo matto per i fagioli della Carrà. Il pranzo è servito di Corrado.
    Non riuscirei mai a non avere una tv. Ma per tv io intendo uno schermo, intendo il potermi allentare i pantaloni, sedermi sul divano e allungare le gambe sul tavolino.
    Scelgo da me i contenuti da metterci. Ultimamente solo serie americane. Ce n’è una che si chiama Lie To Me, incentrata sulla codifica dei movimenti facciali incolontari. Guardandola ho capito quale sia la vera utilità del botox.
    Le donne in minigonna in tv non mi preoccupano. Se non si fosse capito dall’accenno alla Carrà, sono gay. Sono quelle come l’intervistatrice che invece mi preoccupano. No, bugia. Mi fanno paura. Non sono misogino. Mi piacciono le donne. Ho splendide e durature amicizie decennali con donne. Ma una signorina che mi salta davanti per strada e mi dice: “Lei ce l’ha con me, mi guardi, io non sono stupida” etc etc come trasmesso, mi avrebbe fatto piangere. Mi avrebbe fatto scappar via. Mi avrebbe fatto pensare a quando da ragazzino mi tiravano le palle di neve con i sassi dentro perché diverso. Io ho visto una scena di bullismo, in tv, a striscia la notizia.
    Vorrei adesso che Uan, il Gabibbo e il Tenerone si riempissero di luce e mi apparissero in sogno. Vorrei che si scusassero con me. Per avermi fatto assistere a quella pornografia emotiva.
    Ha tutta la mia solidarietà.
    Con stima.

    Marco Simonelli

  101. @Larry Massimo
    La sua mi pare un’argomentazione paradossale perchè accetta l’ideologia dominante, proprio in quanto dominante.
    Insomma, tatticamente non funzionerebbe. Il punto è che, se non si combatte sul piano ideologico, si è perso in ogni caso: non è quindi una scelta di opportunità, è piuttosto una scelta di necessità, in quanto è lì che qualcuno ha deciso di agire e non vedo a cosa potrebbe servire far finta di niente.
    Come diceva nel commento la stessa Zanardi, un’azione capillare sui giovani e giovanissimi alla fine funziona anche abbastanza bene.

    Per quanto riguarda specificamente SLN, il punto non sta tanto in quale posizione si colloca in una ipotetica classifica di qualità, ma nel fatto che si pretende essere un programma di denuncia, e così lo avvertono in molti, troppi direi, ed è questo che lo rende particolarmente pericoloso, e conseguentemente ne rende particolarmente opportuna un’opera di denuncia.

  102. ora che qualcuno a sinistra, così sui due piedi, senza arte né parte, faccia qualcosa CHE FUNZIONI non è cosa che si possa tollerare facilmente; meglio lasciare lavorare Ricci e tutti quanti, veline, nani e cantanti, in santa pace, secondo le inesorabili e ben risapute leggi della mercificazione totale, dall’uva passa al fico secco.

    maria
    scusa ma dire che il servizio di striscia non è un agguato e nemmeno un’azione squadrista di marca fascista per te significa lasciar lavorare ricci senza critica alcuna?

    Eppure lavori con le parole!

  103. @Larry M:
    “La sacrosanta polemica contro il sessismo (ma non quella bigotta contro gli scosciamenti) va fatta, sì, ma contro tutto il sistema editoriale, tv e stampa, di destra di centro e di sinistra. Farla contro un singolo programma è un errore di prassi politica, in quanto tale indirettamente favorevole al bersaglio delle critiche. Non mi sembra difficile da capire. Secondo me dovrebbe cercare di capirlo anche la Zanardo.”

    Infatti è esattamente questo ciò che Zanardo sta facendo, come si può capire vedendo magari, prima di dare giudizi, il suo doc e seguendo il suo lavoro sul blog e sul territorio.
    La reazione di difesa-attacco squadrista c’è stata solo da parte di Striscia, ed è per questo che ora siamo a parlare di loro – non perché siano il peggio.

  104. a maria

    “scusa ma dire che il servizio di striscia non è un agguato e nemmeno un’azione squadrista di marca fascista per te significa lasciar lavorare ricci senza critica alcuna?

    Eppure lavori con le parole!”

    maria, non spendiamo energie inutili; ti sembra che nel mio commento io mi sia interessato al problema lessicale di come definire l’azione di Ricci? Non ne ho accennato minimamente. Ma vedo che c’è sempre qualcuno pronto dire che cosa non va bene in un lavoro come quello della Zanardo, dal momento che funziona. Dal momento che ha suscitato grande interesse, particolarmente tra i giovani e i giovanissimi, nelle scuole, all’estero. Un vero crimine. Non ha fatto una roba relegata a quattro gatti puri e duri: antimoralisti ma anticapitalisti, promignotte, ma femministi, debordiani, ma deleuziani…..

  105. scusa maria ma è un agguato e una azione squadrista (anche se non con centurioni, manganelli e olio di ricino, ma solo con telecamere, cameraman e signorine addestrate apposta come usa fare il nostro tele-dittatore;-)!.
    Come giustamente qualcuno ha fatto notare, la signora elena barolo poteva partecipare alla discussione all’interno della libreria delle donne e intervenire presentando le sue ragioni e lamentele, invece di aspettare acquattata nel buio e saltare fuori a fare la telepretoriana di montecristo in agguato (con seguito di telecamere) parlando come una mitragliatrice che non lascia spazio a nessuna riflessione.
    Insomma maria trasmissioni come striscia la notizia ci hanno abituato talmente all’agguato pseudo comico da non riconoscerlo più qando è vero?
    Beh spero solo che ora berlusconi non ci candidi l’elena barolo in qualche centuria alle prossime elezioni ;-)

  106. vorrei aggiungere un dato fondamentale: qui si sta parlando di tv e del suo potere, non di un litigio tra due donne.
    L’altra notte davanti a me non c’era una ragazza di 26 anni che critica le mie posizioni bensì:
    -tre persone: una intervistatrice e due cameramen
    -8 milioni al di là della telecamera
    -un montaggio che avrebbe cambiato il significato di quanto dicevo

    Ma come mai non tenete presente il potere e gli strumenti della tv?
    Come mai non vi siente resi conto di quanto qs potere abbia permesso il dominio del Paese?

    Chi viene sul blog lo sa: io sono spesso arrabbiata con la figura dell’intellettuale italiano, lo dico e mi assumo le conseguenze.
    Da due anni giro l’Italia in dibattiti affollatissimi, di ragazzini e di adulti. LORO la tv la guardano. Ai dibattti qualche volta arriva un intellettuale, spesso di sinistra che dice: “zanardo il problema non eisste, basta spegnere la tv!” e io mi sento sola. Solissima. Con chi mi posso conforntare? Come si può dire qualcosa di così elitario e drsi di sinistra? Spenge la tv chi ha consuetudine con la lettura, con il teatro, con il restare da soli.
    La gente che incontro io tiene la tv accesa tutto il giorno perchè non SA fare altro, non è stato educato ad altro.
    Spegnere la tv è un gesto elitario.
    Scegliere è una possibilità elitaria.
    Allora umilmente ho riacceso la tv e ho guardato.
    400 ore dopo anni all’estero.
    Ed è stato uno shock. Fate lo stesso esercizio anche voi.
    E allora metto i miei occhi, occhi educati e fortunati, al servizio di chi questi occhi non li ha e non l ipuò avere.
    NUOVI OCCHI

  107. NUOVO OCCHI per chi occhi critici non ha.
    E’ un modo semplice ma rivoluzionario.
    Guardare la tv INSIEME a chi la tv la guarda sempre. Le ragazze e i ragazzi prima di tutto.
    E credetemi, gli effetti sono incredibili e veloci.
    Abbiamo appena terminato un corso per formatori in Toscana: da settembre nei licei si insegnerà la media education, in toscana almeno. Nel giro di qualche anno, se altre regioni aderiranno, le persone saranno diverse: guarderanno la tv ma sarano cittadini consapevoli.
    10 anni è il tempo che mi sono data.

    Ho un desiderio da qualche anno: scrivere un saggio su Dreyer e le donne: un’analisi dei films di Dreyer analizzando il suo rapporto con il femminile. Credo di avere visto qualcosa che i critici ancora non hanno sviscerato. E’ il mio sogno, il mio desiderio. Ma non posso permettermelo, c’è l’urgenza dele scuole.
    Lo farò quando non ci saranno emergenze democratiche.
    Perchè molti intellettuali si sono ritirati? Chi rappresenta le ragazze i ragazzi, le persone che non hanno strumenti culturali?
    Che sinistra è questa?
    In giro per l’Italia ho visto operai ai dibattiti che votano lega perchè la lega è parsa ascoltarli, ho visto i volontari della caritas che fanno quello che il welfare non fa più. Ho visto nel feudo della lega, nel bresciano, vecchi pezzi di sindacato unirsi alla parte buona della chiesa per aprire gli sportelli di aiuto agli extracomunitari che la cancellazione del welfare aveva eliminato. Tutta gente senza puzza sotto il naso, che si è messa al servizio.
    Dove siete? Perchè non vi incontro? Non critico, è una domanda.
    Vorrei capire, perchè non capisco più.
    Vorrei capire perchè all’estero è diverso, la tv non offende le donne e gli intelletttuali non perdono tempo a cercare di giustificare pezzi di carne a cui è stata tolta la parola in tv a tutte le ore.
    Alla bbc non una delle immagini che vanno in onda da noi, verrebbe trasmessa.
    Intellettuali spesso provinciali che non leggono la stampa internazionale e non sanno che mentre qui definivamo striscia una trasmissione di sinistra, all’estero si chiedevano cosa stava accadendo agli italiani e alla loro cultura umiliata da immagini orrende.
    “Che entrino le bocce di cristina e francesca” gridava alle 4 del pomeirggio barbara d’urso, 50enne, a due formose ragazze che venivano inquadrate perchè fosse chiaro il perchè di quell’invito.
    Bocce, nemmeno più donne con le bocce.
    Si chiama deumanizzazione ed è appena uscito un bel libro di laterza che descrive cosa accade a chi, deumanizzato, arriva a identificarsi con una parte del suo corpo. Le conseguenze sono terribili.

    Vorrei parlare con voi del coraggio, parola che mi pare quanto mai urgente rispolverare.
    Coraggio del dissenso vero e della conseguente perdita di consenso da parte di chi ci circonda.
    Oggi è fondamentale non avere timore di dissentire. Che non è questo povero dissentire della sinistra, così conforme. Ma un dissentire da tutto ciò che ci sta uccidendo, il conformismo del pensiero innanzitutto.
    Molti artisti stanno lavorando sul nostro documentario, danzatrici, pittori scultrici, attrici. Loro hanno capito.

    Un ultima cosa: senza internet noi non esisteremmo, quindi grazie alla rete che tutela la democrazia in Italia.
    Ma la rete serve ad informare. Poi si deve andare sul territorio e incontrare le persone.
    Conforntarci solo in rete non cambierà il mondo.

    Mi piacerebbe aprire un canale di comunicazione. grazie

  108. Lorella, lei produce degli enunciati, del resto in gran parte condivisibili. Essi sono destinati al campo dell’educazione delle ragazzine, come mi dice poco sopra. Sono sicuro che hanno avuto un effetto forte per limitare il processo di identificazione di tutte le adolescenti con i modelli comportamentali imposti dal sistema editoriale italiano (tutto!). Il problema è che i suoi enunciati non sono facilmente spendibili fuori dal tempo lento della riflessione critico-pedagogica. Lei questo lo sa. E sa anche che ci si può benissimo sottrarre alle aggressioni mediatiche. Mi domando e le domando perché non lo ha fatto. In subordine, considerando che l’aspettativa di aggressioni mediatiche fa parte degli enunciati da lei prodotti, mi domando perché non si sia ben preparata per affrontarle.

    Un altro punto, brevemente. Lei non può ignorare che gli enunciati che produce hanno sortito un effetto nel campo della riflessione politica, che essi hanno prodotto energia politica spesa secondo me malissimo nella sciagurata manifestazione a favore della dignità delle donne. Spesa male perché è politicamente sbagliato suddividere il genere femminile in donne pensanti buone e donne corporanti cattive, più in generale è retrogrado se non reazionario cercare di respingere il corporante nelle periferie dei brutti sporchi e cattivi, a favore della centralità sociale del pensante. In tutto questo, allafineallafine, c’è un atteggiamento elitario, quello che i destrorsi corporanti definiscono radical chic, isolando vieppiù i sinistrorsi pensanti. Noi, tutti noi, bisogna imparare a produrre enunciati pensanti corporanti e corporanti pensanti, altrimenti non se ne esce da questa gabbia razionalistica nella quale ci hanno con molta facilità reclusi (tutti!), rendendoci politicamente abbastanza innocui. E, quello che più conta per loro, elettoralmente perdenti.

  109. lei sa come funziona la tv, larry massimo? Io mi difendo bene e con competenza venga ad un mio dibatitto. il servizio era montato ad arte. La verità non si evince da striscia.

  110. @Zanardo

    Io vivo da anni stabilmente in Gran Bretagna. Quando torno in Italia, una volta all’anno, e per sbaglio mi imbatto nella tv nostrana, mi trovo di fronte ad una pornocrazia demenziale e qualunquista priva di contenuti, tendente ad annichilire il suo fruitore-consumatore. Ripeto, da osservatore esterno, trovo che negli ultimi anni le inquadrature sul corpo delle donne, ad esempio, mai cosi’ ammiccanti, siano diventate addirittura intrusive. Il degrado che ne consegue non pare immediatamente rilevabile da chi usufruisce di questa spazzatura continuativamente da decenni.

  111. @ Zanardo

    E’ un po’ messianico credere di poter mettere i propri occhi, ritenuti migliori, al servizio, di chi non può vedere.
    Signore e signori, io vi porto la luce!
    Comunque ha ragione ad arrabbiarsi con gli intellettuali italiani.
    Ma non è lei stessa una intellettuale italiana?
    Detto questo, lei che è per forza di cose elitaria, chiede di operare scelte elitarie a chi non può farlo.
    E’ la contraddizione dell’intellettuale di sinistra: elitario, ma con la volontà di aprire gli occhi alla gente.
    Lei si pone sopra le teste considerate poco pensanti e le vuole educare: nobile proposito di cui son pieni i cimiteri.
    Io le auguro sinceramente di realizzare i suoi obiettivi.
    Auspico che tette e culi spariscano completamente dalla TV.
    Auspico che l’immagine della donna smetta di essere svilita.
    Auspico che programmi di merda (definizione tecnica precisa, perché tali sono) come Striscia la notizia spariscano.
    Ciò detto, c’è qualcosa in tutto questo che non mi convince fino in fondo.
    Non le so dire che cos’è, non ne ho ancora la capacità.
    C’è una sottile presunzione intellettuale, una sottile pur se a fin di bene volontà manipolatoria, una certa manicheistica concezione di giusto e sbagliato che mi inquieta.
    Ci sarebbe da chiedersi qual è il tipo di società ideale che lei auspica per noi poveri mortali: indubbiamente migliore di quella che c’è ora, per carità, ma con sempre un sottile elemento che non quadra, che sfugge.
    Insomma, signora Zanardo, non le so dire.
    Apprezzo le sue buone intenzioni e le auguro il più riuscito successo.
    Non so dire fino a che punto mi piacerebbe il mondo che lei desidera.
    Mi avrebbe convinto un po’ di più se si fosse scagliata contro l’uso delle badanti straniere (donne per lo più) adibite a pulire il culo ai nostri vecchi.
    C’è molta più discriminazione in noi che le impieghiamo, e in loro che si prestano, che in una ragazzetta carina che decide di usare il proprio corpo per i dané.
    La vera discriminazione è sempre e solo di censo e di condizione sociale.
    Il razzsimo stesso ha un’origine coloniale, economica: il colore della pelle è venuto di conseguenza.
    Ma questo è un discorso lungo, discorso che però non viene mai affrontato da qualsivoglia intellettuale, meno che mai di sinistra.
    Mi rendo conto che sono le tette e i culi, molto più visibili, quelli che danno fastidio.
    E poi delle badanti hanno bisogno tutti, no? E poverine, c’hanno bisogno di lavorare, entusiaste di pulire il culo ai vecchietti fortunati della nostra bella civiltà dell’immagine.

  112. qui mi fermo anch’io. Non so che dirle nemmeno io. Nesuna presunzione: io non dico ” guardare la tv è sbsgliato” dico :” ecco gli strumenti per guardare la tv in modo cosapevole” poi ognuno faccia quel che vuole.

    Poi no, non mi dica intellettuale. Non lo sono e non mi sento tale.

  113. Larry Massimo…

    Lo vuoi capire o no che la Zanardo e’ stata tagliata e montata ad arte da Antonio Ricci? Non era un filmato in presa diretta. Non registrava quindi realmente quello che stava accadendo. Ne ha dato solo una rappresentazione posticcia. Strumentale. Di parte.
    La Nostra stava per tornare a casa in bici, quando due cameramen, usciti da una macchina, le hanno sparato dei fari in faccia, mentre un’altra signora bionda di 30 anni, ex velina, la prendeva a “borsettate”. Tu non avresti reagito, non ti saresti difeso?

  114. @Massimo

    Guarda che le badanti non puliscono il culo ai vecchi. Cerca di avere maggiore rispetto per una delle professioni del futuro. Io proporrei di eliminare i termine “badante” per introdurne uno piu’ specifico. Tecnico.

    E comunque molto piu’ dignitoso fare un lavoro di assistenza sociale che prestare il proprio corpo all’ideologia fascista dei media ormai totalmente berlusconiani.

    I soldi e il successo delle veline e le loro frequentazioni non solleticano tutti.

  115. Dal mio piccolo osservatorio di padre di una ragazza di 16 anni, ho concluso che l’attrazione che esercita il personaggio della velina viene da una serie di concause complesse: imitazione, subcultura dei ragazzi maschi che deriva dalle subculture dei padri e dei nonni, competizione con le altre ragazze ecc. Eppure esiste una causa più importante, più strutturale per così dire: oggi per i giovani sta scomparendo il concetto stesso di un lavoro. E’ la prospettiva che viene eliminata. Sanno, sentono che il lavoro è solo precario, sottopagato, squalificante. Non si tratta più di una riflessione, sta diventando un dato di fatto, una componente della vita stessa. La velina viene vista come un’occasione, un’opportunità di successo, anche perché è ben pagato, credo.

    Se la società offrisse una prospettiva di lavoro, se esistesse un movimento, un gioco delle opportunità, una libertà di studiare in una scuola qualificata, insomma una prospettiva di futuro, le code per i casting da velina o da tronista sarebbero enormemente ridimensionate, e i programmi televisivi parassitari della solitudine giovanile dovrebbero quanto meno cambiare format.

  116. Lorella Zamardo non si arrabbi, altrimenti mi costringe a pensare che i suoi enunciati funzionano solo nel senso pedagogico, che è notoriamente verticale, ma non in quello critico riflessivo, che è per forza di cose orizzontale, parola che uso senza voler offendere le donne. Mi spiace molto che limiti la discussione a SLN e alle mie eventuali competenze sulla tv, ma si dà il caso che l’unico lavoro ” serio ” che ho fatto nella vita è stato per la tv, per diversi anni, nelle retrovie delle teche Rai, dove si classificano i programmi televisivi di tutti i tipi, analizzandoli da mattina a sera, programmi dove le donne, d’altra parte, sono spessissimo dotate di parola, che usano in modo più o meno intelligente, come i maschi. Poi sono da sempre interessato ai linguaggi, compreso quello televisivo. Quindi credo di sapere abbastanza bene come funziona la tv. Le ripeto quanto già ho detto qui negli scorsi giorni:

    Io avrei risposto così all’aggressione squadristica: ” non ti rispondo, perché è evidente che utilizzereste le mie risposte per ridicolizzarmi. Dico solo che voi avete esigenze di spettacolo, io di riflessione. Quando vorrete sono disponibile a una discussione anche in uno studio televisivo, ovviamente non di mediaset, moderata da un qualunque conduttore, sia con voi ragazze che con gli autori, ai quali del resto rivolgo le mie critiche. Per ora vi ringrazio della pubblicità che fate al mio lavoro. Per quanto riguarda te, che potresti essere mia figlia, voglio dirti chiaramente che difenderò sempre il tuo diritto di fare con il tuo corpo quello che meglio credi “.

    Ps: quanto detto vale anche per Ana…

  117. Larry Massimo

    AMA, non Ana. Con questo volgare giochino linguistico hai smontato tutto il tuo apparato retorico.

  118. Il problema è che i suoi enunciati non sono facilmente spendibili fuori dal tempo lento della riflessione critico-pedagogica. Lei questo lo sa

    già, verissimo massino ma lei dov’era quando i tempi c’erano e siccome lei non credo sia giovanissimo, mi domando dove fosse lei quando gli intellettuali, i politici e tutti dicevano che striscia la notizia era una trasmissione di sinistra, un po’ di sano culo e di tette scoperte era sinistra certo, che altro doveva essere, visto che ogni tanto facevano anche qualche battutaccia sui democristiani e sui comunisti, erano sinsitra-sinistra, altro che storie ;-).
    E ora vorrebbe posticipare ancora perchè …’un c’è tempo?
    Ma per gente come voi cosa deve succedere per ammettere che la televisione senza regole è il fascismo di oggi, tra l’altro il colpo di stato è stato fatto (non ancora terminato per la verità e per fortuna) non dall’esercito, non dai carabinieri, ma dalla tv concentrata in un solo uomo.
    Lorella Zanardo mi sembra stia facendo quello che E’ NECESSARIO fare e voi sminuendo il suo lavoro state fiancheggiando la politica di berlusconi (che vi metterà elena barolo ministro delle pari opportunità quando la carfagna sarà presidente della camera). Lo dimostra anche il vostro stato di ipnosi con cui continuate a vedere il video come uno scontro tra due donne, finalizzato al vostro tifo al di sopra delle parti… quando sapete benissimo (lo so che lo sapete benissimo non può essere il contrario) che la tv non è opera dello spirito santo ma di tecnologia POLITICA, di tecnica di ripresa con persone che non si vedono ma riprendono, inquadrano, illuminano, tutte operazioni certo NON neutre. La tv, come sta spiegando Lorella zanardo, è opera di montaggio politico. Montaggio abile e MAI imparziale. Come potete essere così ingenui da non capirlo a tal punto da affermare che Lorella zanardo non ha saputo tener testa :-)))). Secondo me è stata bravissima (formidabile e convincente), armata solo della sua faccia e della sua bicicletta ;-)

  119. @Ama non arrabbiarti anche te, volevo solo farti notare che stavi storpiando il mio nome: mi chiamo Massino, non Massimo come scrivi tu. L’intenzione volgare dl giochino linguistico ce l’hai tu nella testa, mi spiace dirtelo.

    @georgia amabilissima, io ero tra gli umoristi professionisti che non si sono mai fatti irretire dalle offerte di lavoro di Ricci e simili, che ho sempre considerato di destra populista anche come umoristi, in tempi non sospetti, paro paro il loro editore. Invece tanti dei miei colleghi, vostri idoli dello spettacolo e della cultura, hanno un presente o un passato in Mediaset – Mondadori (e un futuro…).

  120. @MassiNo

    Bene, sono soddisfatto della tua giustificazione, ma in futuro non ci riprovare…

    Io ero proprio convinto che tu ti chiamassi MassiMo. Lo sono fin da quando ti seguo. Deve esserci qualche principio di dislessia in atto…

  121. caro massino come umorista non lo so, non ho mai avuto il piacere di conoscerla (anche se la sue battute qui sono molto dozzinali e spesso cattivelle proprio come quelle di ricci) ma certo di televisione non mi sembra se ne intenda molto se ha visto il video della velina di montecristo come un faccia faccia fra due signore a cui dare punti e pure consigli ;-).
    Rifiutare (o accettare) eventuali offerte di lavoro non vuol dire aver combattuto, o cercato di frenare per tempo, la NON-cultura televisiva dilagante … ma forse lei ha fatto la scelta di riflettere (e non posso certo non rispettare la sua scelta) ma potrebbe dirci ora, dopo anni che riflette, che risultati è riuscito ad ottenere, lei che sta sconsigliando Lorella Zanardo di agire?
    Tanto si sa che per certa sinistra tutto è inutile, tutto è stato detto, tutto è stato fatto, e quindi meglio farsi un crodino e sfottere.

  122. In anzi tutto, vorrei ringraziare Lorella per i suoi interventi. Per me dice cose molto sensate, e infatti penso – lo stiamo dicendo da un po’ di tempo in più di uno su questo blog – che pensare di aver capito che la tv fa schifo e dunque poterla spegnere è una delle ragioni per cui siamo arrivati in ritardo a capire quel che è successo davvero in questi ultimi vent’anni.
    Poi mi chiedo: perché bisogna sempre mettere tutto nello stesso calderone?
    Perché sempre tirare fuori che “ben altro” (la retorica di Santoro, lo sfruttamento delle badanti ecc.)? Non capite che facendo questi minestroni sembra che tutto sia uguale a tutto, il che non solo non è vero, ma è esattamente il messaggio che il potere vuole far passare.
    Stiamo parlando della predominanza in questo paese di un certo modello femminile che, via media (tv inprimis) viene proposto da mane a sera non come unico ma come assolutamente EGEMONE alla popolazione, e in particolare alle donne e alle ragazze.
    Non vogliamo la rivoluzione, non vogliamo il burqa o il ritorno delle sorelle Kessler. Vogliamo una tv che ci mostri anche altre donne, incluse quelle belle. Una tv che somigli a quella francese, tedesca, inglese, americana, dove non mancano le ballerine e le presentatrici gnocce.

  123. Uno dei messaggi del berlusconismo resta proprio questo. O fai la “badante” (ripeto, termine da eliminare) che pulisce i culi ai vecchi, o fai la conduttrice televisiva che spompina i nonni padroni in attesa di un vitalizio a vita (pensione parlamentare pagata dallo Stato) dopo una legislatura in Parlamento.

  124. ama,
    non esistono badanti italiane .

    Le donne che da noi accudiscono i molto vecchi spesso con mansioni del tipo peggiore, sono tutte straniere, donne giovani che hanno lasciato figli e famiglie nei lontani paesi di origine per stare con vecchi barbogi che i congiunti non hanno la forza o il tempo di curare. La loro vita è dura e priva degli affetti più importanti , le donne italiane dovrebbero pensare a loro più di quanto non facciano e il modo con cui vengono chiamate credo sia l’ultimo dei problemi!!!

  125. Vivendo all’estero ho notato un’altra cosa. In Italia i politici dominano la scena televisiva. Hanno uno spazio abnorme, sottraendo visibilita’ e quindi incisivita’ politica alla societa’ civile. Mentre pagate ai signori onorevoli vitalizi da capogiro, vi sottraggono anche forza propulsiva. Hanno annichilito qualsiasi altra voce. Qualsiasi altra figura, in un paese dove la corruzione e gli interessi particulari sono sempre in agguato, nutrendo l’antipolica. La societa’ civile ne esce disgregata, dedita al cinismo e alla disillusione.
    Una delle ragioni per cui la Zanardo, capace di aprire una crepa nel sistema, sembri una pericolosa “sovversiva” agli occhi di Antonio Ricci, uno dei fautori dell’estetica del regime berlusconiano.

  126. @maria

    Se non trovi un uomo ricco, o finisci a fare la badante come le donne dell’Est o fai la velina. Il messaggio del regime berlusconiano – sulla pelle delle donne – non cambia. Grazie comunque per la precisazione.

  127. Non dite all’ufficio stampa di striscia e soprattutto a ricci di smettere di parlare della Zanardo. Più fa così, più chi lavora a budget zero (ma con delle idee) e non può permettersi l’audience di striscia riesce a sfruttare il media.

  128. @maria.
    Ci sono anche badanti italiane.
    Io, almeno una, l’ho conosciuta. Immagino ce ne siano altre.

  129. @andrea
    con la crisi può essere, ma la maggioranza credo siano ancora straniere, basta guardarsi intorno.

  130. E’ dell’immagine monocolore della donna in Italia che si discute. In televisione, sui giornali, nell’immaginario collettivo.
    Pensare che Zanardo abbia attaccato SLN per un suo sfizio personale, non vedendo il resto è falso e tendenzioso. SLN è semplicemente la parte per il tutto, non il male assoluto, che escluso quello tutto sarebbe un eden.
    Essere capziosi, o benaltristi, è fare critica pelosa. (che succede? Sembra quasi che si cerchi di giustificare l’ingiustificabile, per non ammettere la propria ignavia). Lo sappiamo tutti che ci sono “ben altri” problemi. E c’è anche questo. Ed è grosso, enorme.
    Ma quel che è peggio è che sentendosi attaccato, convinto del proprio tetragono potere, qualcuno ha reagito usando i carri armati, con una tracotanza evidentemente machista.
    Se stiamo parlando di SLN è perché la corazzata ha reagito così. L’avesse fatto “Porta a Porta” o “Buona Domenica” era lo stesso, per me.

    Poi:
    non conosco di persona Lorella Zanardo. Solo una volta, ad una presentazione pubblica, le ho stretto la mano. Da ammiratore, da utente, da cittadino, senza presentarmi.
    Ma le voglio dire, ora, in amicizia, di non cascare anche lei nel più trito dei luoghi comuni. “Voi intellettuali” è una espressione che odio. Sopratutto la prima parte della locuzione. Qui non c’è “voi” vs “noi”. Qui ci sono io, ci sei tu.
    Non so chi tu abbia in mente come “intellettuale”, ma non è una categoria naturalmente estendibile come una coperta che copre tutti indistintamente. Io ho la mia storia, il mio percorso, le mie scelte. La mia vita, una moglie, due figlie, le bollette da pagare. Ed ho pure la televisone, che guardo (anche in questo momento è accesa).
    Quando Andrea Inglese scrive le sue dissertazioni sul “fascismo estetico”, quando Helena Janeczek esprime la sua solidarietà, quando il sottoscritto entra a gamba tesa con questa provocazione (scritta di getto pieno d’indignazione), lo si fa da cittadini, sempre, che hanno il diritto civile di dire la propria, non dall’alto di una posizione sociale acquisita. (che poi in Italia se c’è una cosa di cui siamo certi è che gli “intellettuali” tutto hanno tranne che il prestigio sociale. Solo Ricci li usa per suo tornaconto, legato com’è ad una cultura vecchia di mezzo secolo, fatta di esposizione virile del principio d’autorità).

  131. Cara Helena, questa l’avevo già detta, ma ci sta bene anche qui: è la realtà che fa schifo, la tv così così; è quindi la realtà che bisogna spegnere. La tv esteticamente nun se po’ da guarda’! No come mobile, proprio i programmi… ma se non ci fosse la tv, voglio dire i programmi tv, ci sarebbe qualche altra cosa che parimenti nun se potrebbe da guarda’. A prescindere dall’estetica, però, la tv accesa fa meno danni di quello che pensate, anzi, rapporto costi benefici potrebbe anche essere che fa più bene che male. Comunque sono d’accordo che l’elettrodomestico lontanovisivo è più bello spento.

    Dove non sono d’accordo è in quest’andazzo, anche questo tutto italiano, che non si può in alcun modo fare esercizio di critica senza essere accusati di disfattismo o addirittura di collusione con il nemico. Solo il tifo, si può fare, in questo cazzo di paese, in questo caso per la Zanardo, il cui lavoro pedagogico io non disprezzo affatto, l’ho scritto chiaro, ma sono libero di pensare che il suo effetto politico rischia di essere un boomerang (e può pure darsi che mi sbagli, perché no?); sono libero di pensare che dire a una ragazza come la Barolo – che rappresenta il velinismo al quale ambiscono sia le ragazze della sventurata penisola che le loro madri – ” non ce l’ho con te ma con il tuo padrone ” è un clamoroso autogol fatto dalla Zanardo, che mostrando tanto disprezzo per ” le ragazze che sbagliano ” dà in fondo ragione a chi la ritiene talebana (Aldo Grasso), e risulta niente affatto vantaggiosa per la parte politica che intenderebbe rappresentare.

  132. apprezzo il lavoro della Zanardo e considero violento, volgare, fascista l’agguato che le hanno teso.
    nei panni della signora credo non sarei stata capace di usare un linguaggio politicamente corretto e avrei affanculato la trup, i suoi mandanti e la velina annessa, perchè sono fondamentalmente una moralista e coloro che si prestano a queste operazioni non sono meno “colpevoli” dei superiori che li hanno sul libro paga e che possono decidere della loro carriera, lavoro, visibilità e cose concretissime quali tenere famiglia e bollette della luce da pagare.
    detto questo sarebbe ora di considerare il fatto che le donne sono libere di scegliere quel cazzo che gli pare così come lo sono gli uomini, liberi/e di scegliere di essere complicemente vittime e testimonianza di fallimento
    o liberi di scegliere di essere “oneste/i” “rigorose/i” “consapevoli” col rischio di trovare finalmente la chiave per smontare la misoginia e la “troiaggine” di questi poveri ometti e di queste povere donnette.
    trovare finalmente la chiave per ridicolizzare e spegnere quelli che comandano e che ci comandano nonostante ci siano inferiori come numero :)
    nella fattispecie, visto che si parla di genere,
    la velina mi fa pena, come mi fa pena la giornalista d’assalto, la scienziata pro nucleare, la politica celodurista, la ministra con le palle, l’imprenditrice con l’autoreggente che plaude gli imprenditori condannati per omicidio colposo e così via cantando.
    il corpo delle donne esibito è il corpo di donne che decidono di esibirsi e di mortificarsi, le intelligenze femminili che esibiscono pensieri palluti, violenti, sono intelligenze femminili che scelgono di competere sul terreno del fallo, con le sue stesse modalità, le stesse armi.
    le donne devono decidere cosa vogliono , non solo cosa non vogliono.
    e una donna che vuole le stesse cose del potere maschile fa al genere femminile e umano :) molto più “danno” di una velina convinta di essere una donna libera ed emancipata da vecchie pratiche moralisteggianti.
    insomma il discorso è complesso ma neanche tanto e il dire che si vuole una televisione come quelle straniere ( e come sono queste televisioni?) mi pare sia un giocare troppo al ribasso :)

    molti baci
    la fu

  133. Sottoscrivo l’ultimo intervento de “la funambola”.
    Mi pare che esprima più efficacemente di me quello che avevo tentato di esprimere, che, dato per scontato che ognuno è libero di comportarsi come crede, anch’io sono libero di giudicare secondo un mio criterio morale i loro comportamenti.
    Se noi ci fermiamo al primo stadio, senza non solo considerare lecito ma anche necessario l’esercizio della critica verso gli altri, ciò che si estingue è il senso della responsabilità individuale: sono individui concreti, con nomi e cognomi, che hanno portato questo paese alla situazione in cui si trova.
    Difatti, uno dei commentatori, con perfetto stile omertoso, ha lasciato intravvedere miei possibili scheletri nell’armadio (non si sa in base a quali elementi, visto che non sa nulla di me e della mia vita).
    Ma, malgrado io non abbia scheletri nell’armadio checchè egli ne pensi, se un terzo li avesse, sarebbe un vantaggio che tacesse sugli altri? Questa è la malattia della nostra società, delinqui pure, solo abbi l’accortezza di non accusare nessuno delle loro malefatte.
    Sono altresì d’accordo sulle due frasi finali sulla solidarietà di genere, e sulle TV straniere come modelli di riferimento: non sono esterofilo, e non credo che l’Italia sia un caso a sè in ambito politco complessivo, è piuttosto un caso più grave, ma c’è una crisi generale delle democrazie occidentali.

  134. in linea di massima posso condividere anch’io il commmento della funambola l’unica cosa che non ho capito è il riferimento all’autoreggente, Che cosa ha l’autoreggente di politicamente scorretto?
    L’autoreggente è di destra e il collant di sinistra?
    Il collant lo deve aver inventato sicuramente un sadico misogino.

  135. Complimenti all’umiltà della Zanardo, lo dico senza ironia.

    All’utente Georgia un’ultima cosa vorrei dire. La mia scelta non collaborativa, economicamente dolorosa assai, con il mondo dell’umorismo italiano non fu e non è dettata da furore ideologico. Fu, ed è, una scelta estetica. ESTETICA, nel senso che la mia concezione della nobile arte comica si ribella alle semplificazioni satiriche fatte per compiacere i ragazzini che pagano il biglietto, comprano i libruncoli e assistono ai programmi tv. Però si ribella alle semplificazioni umoristiche di TUTTI i comici e satirici, di dritta e di mancina, esclusi Paolo Rossi, Antonio Rezza e Maurizio Milani, gli unici artisti in circolazione che hanno o hanno avuto un po’ di spazio nel baraccone comico mediatico. La mia scelta estetica è a favore di una comicità tragica e disperante, difficile da commercializzare ma ambita e ammirata da qualunque comico non embedded tengofamiglia.

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GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
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